Riscaldamento a pellet: come funziona e quanto è conveniente
Le 3 cose da saspere:
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Il pellet è una fonte energetica rinnovabile e pulita.
1Il pellet è una fonte energetica rinnovabile e pulita.
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Consente di risparmiare e tagliare i costi in bolletta.
2Consente di risparmiare e tagliare i costi in bolletta.
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E' necessaria un'adeguata manutenzione.
3E' necessaria un'adeguata manutenzione.
Per risparmiare sulle offerte luce e gas ed avere calore diffuso in casa si può pensare all'utilizzo del riscaldamento a pellet. L'uso di una fonte energetica rinnovabile e pulita consente di tagliare drasticamente i costi e, al tempo stesso, di salvaguardare l'ambiente, proprio perché si abbattono le emissioni. Questo tipo di impianti assicura il massimo comfort e l'uniformità del caldo all'interno dell'immobile.
Sommario
- Che cos'è e come funziona il riscaldamento a pellet?
- Quanto consuma il riscaldamento a pellet?
- Pro e contro del riscaldamento a pellet?
- Manutenzione dell'impianto a pellet
L'affidabilità è una delle peculiarità principali delle caldaie a pellet ed è per tale ragione che chi intende sostituire il sistema di riscaldamento, deve prendere in considerazione la soluzione. Bisogna valutare i vari metodi che utilizzano il pellet come combustibile, al fine di rapportarli alle specifiche dell'immobile di destinazione. Conoscere a fondo il funzionamento consente di avere una panoramica su costi e vantaggi per prendere la propria decisione in modo consapevole. Vanno sempre tenuti a mente tutti i fattori, perché è necessario adattare il sistema scelto alla costruzione, pensando a isolamento, grandezza, zona climatica, posizione delle camere e abitudini di utilizzo.
Che cos'è e come funziona il riscaldamento a pellet?
Il riscaldamento a pellet rientra nella categoria dei sistemi a biomassa. Il materiale per la combustione è legno pulito, una fonte rinnovabile che riduce l'inquinamento e le spese da sostenere. La segatura pressata fatta degli scarti della lavorazione del legname è un prodotto organico destinato alla combustione e anche alla produzione di energia elettrica. Tra le biomasse figurano il legno e le colture, come quella di canna da zucchero e mais. Il pellet è un piccolo cilindro creato con legni di vario genere e altri articoli naturali riciclati, tra cui spiccano trucioli e segatura essiccata. La combustione crea energia termica, che il sistema diffonde nella casa proprio come gli impianti tradizionali. L'apparato dispone di un alimentatore automatico che ha il compito di immettere il pellet all'interno del bruciatore. Inoltre ci sono una zona per stoccare il materiale e un sistema di aria per la combustione da usare per dare ossigeno al bruciatore. Viene aggiunto anche un rilevatore per la presenza di monossido di carbonio, oltre a un apparato per portare il calore nell'ambiente domestico. Il riscaldamento a pellet raggiunge i medesimi livelli degli altri impianti, ma è più economico.
Quanto consuma il riscaldamento a pellet?
I dati possono variare in base a diversi fattori riguardanti il singolo impianto e la casa, tuttavia il consumo della caldaia a pellet si aggira su 0,25 kg/h per ogni kW di potenza. Ciò significa che un impianto con una potenza termica di 10 kW arriva a consumare 2,5 kg di pellet all'ora. Generalmente, i sacchi in vendita sono da 15 kg e il serbatoio arriva a contenere circa 60 kg. Il sacco costa intorno ai 4 euro, quindi la spesa, tenendo come riferimento tali calcoli, è di 0,07 euro all'ora. Se la potenza è di 10 kW, il costo orario raggiunge i 70 centesimi di euro. Gli ambienti piccoli non richiedono comunque un potere calorifico così alto. I conti permettono di avere un'idea della spesa da affrontare. È utile sapere che un chilogrammo di pellet, con la combustione, fa ottenere 5 kWh termici. La resa raggiunge il 90%, ma difficilmente si ha il 90% del calore nelle stanze, anche perché possono esserci alcune dispersioni. Comunque, non dovrebbero esserci problemi a registrare un rendimento dell'85%. A questo punto, un chilogrammo di materiale equivale a 4,2 kWh termici, portando la spesa tra 0,071 e 0,078 euro al kWh. Una caldaia a gas prevede un esborso di almeno 0,10 euro al kWh. Le informazioni possono variare a seconda dell'ambiente di destinazione, quindi è opportuno scegliere la tecnologia più avanzata sempre in relazione all'immobile e alle sue caratteristiche tecniche.
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Pro e contro del riscaldamento a pellet?
Scegliere il riscaldamento a pellet comporta alcuni vantaggi. Ovviamente, si intende un impianto con una manutenzione corretta. Il primo beneficio, o comunque quello che si nota con maggiore facilità, è il costo di funzionamento contenuto. Si tratta di un risparmio sui sistemi tradizionali. Del resto la materia prima si trova facilmente e in grande quantità, determinando un prezzo basso. Non va tralasciato il fatto che si impiega una fonte pulita e rinnovabile, quindi si tagliano dell'80% le emissioni di CO2 nell'atmosfera, inquinando decisamente meno. Non c'è la dipendenza dai combustibili fossili. La sicurezza dell'immobile è garantita dall'uso del pellet, che non comporta problematiche riguardo alla diffusione, anche all'interno dell'edificio, di sostanze inquinanti nocive, evitando irritazioni ai polmoni e l'insorgere di allergie. L'apparato destinato al filtraggio a carbone ferma ed elimina il monossido di carbonio. Ci sono alcuni aspetti negativi da considerare, anche se gli elementi ''contro'' sono relativi, specialmente in relazione al costo. L'installazione dell'apparato richiede un impianto elettrico, proprio perché le stufe e le caldaie che bruciano pellet sono elettrodomestici sofisticati. L'elettricità permette il funzionamento, quindi è bene anche avere un generatore che possa sopperire a un eventuale black out. L'energia serve a inserire il pellet nel bruciatore, prelevandolo dal serbatoio. L'altro svantaggio, che si supera con facilità, è la strutturazione di un impianto fumario adeguato. Il sistema ha un'elevata produzione di fumo, sebbene non nocivo, con un calore alto. La canna fumaria deve essere della dimensione sufficiente per gestire il flusso e resistente per non avere problemi con la temperatura elevata. Le indicazioni sulle specifiche tecniche le fornisce direttamente la legge, che vieta lo scarico diretto. Va posizionato uno scarico sul tetto collegato con la canna fumaria interna.
Manutenzione dell'impianto a pellet
Come avviene per tutti i sistemi di riscaldamento, anche l'impianto a pellet richiede una certa manutenzione. Bisogna agire in maniera precisa e puntuale per avere sempre la massima efficienza. Ci sono revisioni e controlli annuali previsti dalla legge, che sono obbligatori. Il rischio è di ricevere una sanzione, ma anche di non riuscire a diffondere correttamente il calore nell'immobile. I tecnici annotano i dati delle verifiche in un apposito libretto, da conservare ed esibire all'autorità su richiesta. Gli addetti, professionisti autorizzati, devono eseguire la pulizia della canna fumaria, controllare l'emissione dei fumi e lo stato delle parti consumabili come le guarnizioni. Vanno eliminati i residui della combustione e ci si assicura che non vi siano ostruzioni nei canali d'aria. Ciò avviene una volta l'anno, ma mette al riparo dal rischio di ricevere una multa che varia da 500 a 3.000 euro. Le verifiche sono fatte a campione, ma le revisioni vengono comunicate dai tecnici agli appositi uffici regionali, responsabili di questo ambito. Spetta a chi detiene l'impianto contattare il professionista per la verifica annuale, oltre che nei casi di malfunzionamento. È sempre opportuno accertare che non vi siano problemi di alcun tipo per garantire il buon funzionamento e prevenire i guasti. Non si tratta di un compito difficile ed è comunque parte dell'ordinaria amministrazione, proprio come per qualsiasi altro sistema di riscaldamento. Il costo varia a seconda della ditta interpellata, ma solitamente si spendono circa 100-150 euro. Una buona manutenzione allunga la vita dell'impianto e fa raggiungere prestazioni ottimali.
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