Quanto consuma una lavastoviglie?

Nel 1887, l'inventrice statunitense Josephine Cochrane, dopo alcuni studi e test, portò alla luce la primissima lavastoviglie meccanica, strumento che consentiva di lavare i piatti che si utilizzavano sulle tavole delle famiglie americane. La vera e propria diffusione di tale apparecchio, tuttavia, avvenne solo negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, quando la lavastoviglie iniziò ad assumere un ruolo cruciale nelle cucine di ristoranti e di strutture alberghiere per velocizzare il lavoro degli chef. Oggi, la lavastoviglie è divenuto uno strumento pressoché indispensabile per ottimizzare i tempi, per ridurre i consumi d'acqua e di energia elettrica e per facilitare il lavoro delle casalinghe.
Ma che dire dei suoi consumi medi? Cosa li influenza e quali sono alcune caratteristiche che è necessario tenere in considerazione prima di acquistarne un modello? Infine, come si può risparmiare sull'utilizzo della lavastoviglie in modo da contenere il più possibile i costi in bolletta? Rispondiamo a ciascun quesito in questa breve ma interessante guida!
Sommario
- Le tipologie di lavastoviglie presenti sul mercato
- I parametri che influiscono sui consumi di una lavastoviglie
- I consumi medi di una lavastoviglie
- Come ridurre i consumi di una lavastoviglie
Le tipologie di lavastoviglie presenti sul mercato
Innanzitutto, è bene partire descrivendo le tipologie che sono disponibili per essere acquistate oggi. Il primo modello è sicuramente quello da incasso, ideale per essere perfettamente integrato in un arredamento specifico. Come suggerisce la sua denominazione, si tratta di una tipologia di lavastoviglie che permette la sistemazione in una speciale nicchia riservata solamente a tale elettrodomestico, a filo con quello che è il piano da lavoro di una cucina.
Non solo, grazie a questa sua peculiarità è altresì possibile dotarla di un'anta che faccia pendant con il resto dell'arredamento della stanza, posizionando poi l'apposito pannello di controllo sulla parte superiore dell'apparecchio. La lavastoviglie da incasso è disponibile in 2 sotto-categorie: full-size, la quale consente di lavare fino a 15 coperti dotati di uno spessore minimo di 60 cm, e la slim, che permette di trattare un numero ridotto di stoviglie, pari a 10, con una larghezza di 45 cm.
La seconda tipologia di lavastoviglie è quella a libera installazione, pensata per essere integrata in qualsiasi punto della cucina indipendentemente dall'arredamento utilizzato: l'aspetto esteriore dell'apparecchio, infatti, non verrà abbinato al resto del mobilio, ma possederà la classica colorazione bianca o in acciaio inox. Quali sono i parametri che incidono sul consumo medio di una lavastoviglie appartenente ad entrambe le categorie?
I parametri che influiscono sui consumi di una lavastoviglie
Conoscere per filo e per segno i fattori determinanti per i consumi medi e per i costi in bolletta di una lavastoviglie è cruciale per cercare di operare una selezione accurata e ben ponderata in fase d'acquisto. Un primo parametro è la classe energetica alla quale la lavastoviglie fa riferimento, indicata obbligatoriamente sull'etichetta posta sul retro dell'apparecchio.
Essa può essere compresa tra la A e la G, dove la A rappresenta la classe più efficiente mentre la G quella a minor efficienza energetica. Ovviamente, più alta sarà la classe, minori saranno i consumi e i relativi costi in bolletta, a fronte però di una maggiore spesa da sostenere al momento dell'acquisto dell'elettrodomestico; tuttavia, è bene considerare che il risparmio energetico a lungo termine permetterà di ripagare la cifra spesa per acquistare una lavastoviglie di classe superiore.
Un secondo parametro è il ciclo di lavaggio, ovvero la quantità d'acqua che la lavastoviglie utilizza per pulire i coperti.
Un modello più antico e con una bassa efficienza energetica prevederà un consumo maggiore di energia elettrica e d'acqua, il quale si potrebbe assestare sui 45 litri per ciascun ciclo di lavaggio, mentre un modello decisamente più nuovo e appartenente ad una classe più alta può impiegarne solo 6.
Oltre alla classe energetica e al ciclo di lavaggio, i consumi e i costi di una lavastoviglie variano anche in base alla grandezza del nucleo familiare e quindi al quantitativo di coperti che si andranno ad inserire nell'elettrodomestico, nonché alla frequenza di utilizzo dell'apparecchio.
A fronte di quanto detto finora, quali sono i consumi medi di una lavastoviglie?
I consumi medi di una lavastoviglie
Secondo alcune stime e alcuni dati indicativi, il consumo medio di una lavastoviglie si aggira sui 2,5 kWh: tale dato può decrementare a seconda della classe energetica, dato che un modello di classe A potrebbe impiegare circa 1,2 kWh per ciascun ciclo di lavaggio.
Le spese in bolletta possono essere calcolate tenendo conto del consumo di acqua e di energia elettrica della propria lavastoviglie: quest'ultimo, infatti, può essere ottenuto moltiplicando la potenza dell'elettrodomestico, solitamente espressa in Watt o in kiloWatt e ubicata sull'etichetta posteriore, per il quantitativo di ore nelle quali l'apparecchio è stato operativo.
Ad operazione ultimata, si avrà una stima dei consumi della propria lavastoviglie espressi in kWh. È bene precisare, tuttavia, che si tratta di dati e cifre piuttosto indicative e non particolarmente accurate, dato che è letteralmente impossibile calcolare la precisa potenza che la lavastoviglie ha impiegato in un'ora di lavoro poiché essa varia automaticamente.
Ad ogni modo, è utile sapere che la fase iniziale del lavaggio è solitamente quella che richiede un fabbisogno maggiore di energia elettrica, indispensabile per riuscire a riscaldare correttamente l'acqua. Un dispositivo che interviene nel caso in cui si voglia conoscere con estrema precisione i picchi di potenza accumulata dalla lavastoviglie è il misuratore di energia elettrica, collegabile alla stessa presa di corrente alla quale è connesso l'apparecchio.
Moltiplicando il valore ottenuto per il prezzo attuale dell'energia elettrica si otterrà una cifra indicativa dei costi effettivi in bolletta. Quali sono alcuni suggerimenti pratici per cercare di fare un utilizzo intelligente e ponderato della propria lavastoviglie in modo da risparmiare sui costi mensili?
Come ridurre i consumi di una lavastoviglie
Vista la situazione economica estremamente delicata in cui moltissime famiglie versano al giorno d'oggi, risulta particolarmente importante conoscere alcuni trucchetti per consentire alla lavastoviglie di lavorare al massimo delle sue prestazioni con dei consumi piuttosto contenuti. Ad esempio, è buona norma utilizzarla solamente quando è completamente full, ossia quando il carico che sopporta è al limite; pertanto, anziché effettuare più cicli di lavaggio per ciascun pasto giornaliero, sarebbe consigliabile lavare le stoviglie usate a fine giornata, eseguendo un ciclo di lavaggio totale che includa i coperti di colazione, pranzo e cena. Inoltre, è sempre indicato evitare di eseguire dei cicli lunghi o di prelavaggio, preferendo ad essi delle sessioni brevi e a basse temperature, in modo tale da risparmiare il più possibile sull'acqua e sull'energia elettrica impiegata dall'apparecchio.
Prima di riporre le proprie stoviglie nell'elettrodomestico, è utile lavarle velocemente sotto acqua corrente in modo da rimuovere totalmente la sporcizia o le incrostazioni e per diminuire il carico di lavoro della lavastoviglie. Una manutenzione accurata e regolare consente all'apparecchio di continuare a lavorare efficientemente senza consumi esagerati: questo implica, ad esempio, la pulizia del filtro a cadenza settimanale. Infine, per veder calare drasticamente i consumi della propria lavastoviglie, è possibile rinunciare all'asciugatura, la fase che consuma di più, semplicemente lasciando aperto lo sportello dopo il lavaggio in modo tale da far asciugare le stoviglie naturalmente. Insomma, risparmiare sull'uso della lavastoviglie è possibile ed è piuttosto semplice: così facendo, i costi in bolletta saranno più contenuti e il bilancio familiare verrà rispettato!
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