Quanto consuma un deumidificatore: i fattori determinanti
Le 3 cose da sapere:
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Il deumidificatore permette la regolazione dell'umidità all'interno degli ambienti
1Il deumidificatore permette la regolazione dell'umidità all'interno degli ambienti
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È importante scegliere un apparecchio di classe energetica elevata per risparmiare in bolletta
2È importante scegliere un apparecchio di classe energetica elevata per risparmiare in bolletta
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Il prezzo del deumidificatore è inferiore a quello del condizionatore
3Il prezzo del deumidificatore è inferiore a quello del condizionatore
Le tariffe luce e gas che determinano i costi energetici sono un aspetto importante per le famiglie, così come lo è la salute di chi vive all'interno di una casa. Ecco perché è essenziale sapere quanto consuma un deumidificatore e scegliere il modello giusto. Con alcuni accorgimenti si può risparmiare, senza rinunciare a mantenere la salubrità degli ambienti domestici.
L'elettrodomestico serve, infatti, a correggere l'aria eccessivamente secca portata dall'impiego di un sistema di aria condizionata nei mesi caldi. Il funzionamento richiede energia e così va affrontata una spesa, quindi è utile calcolare l'effettivo dispendio per poter limitare l'esborso, assicurandosi di avere una buona qualità dell'aria interna. L'influenza sulle prestazioni energetiche dipende anche dal modello e dalle dimensioni, quindi la valutazione precisa va fatta sul singolo caso. Tuttavia, è d'aiuto qualche considerazione generale.
Sommario
- L'utilità del deumidificatore
- I modelli di deumidificatore
- I consumi energetici del deumidificatore
- Confronto tra climatizzatore e deumidificatore
- La scelta del deumidificatore
- Come risparmiare energia con il deumidificatore
L'utilità del deumidificatore
L'apparecchio permette la regolazione dell'umidità all'interno della casa o dell'ufficio, al fine di prevenire l'accumulo di muffa. Il deumidificatore consente di sanificare le stanze e, per rispondere alle diverse esigenze, vengono prodotti in diversi modelli con caratteristiche specifiche. La medesima funzione viene svolta dal climatizzatore, sebbene non sia un dispositivo pensato per regolare l'umidità, quindi chi ha un impianto per l'aria condizionata non ha bisogno di acquistare il deumidificatore.
Per sapere se sia necessario disporre dell'apparecchio in casa, è sufficiente prestare attenzione ad alcuni segnali, come ad esempio i panni che restano umidi, si riscontrano problemi di respirazione oppure si nota la presenza di muffe sulle pareti. Il miglioramento della qualità dell'aria nei locali in cui si vive è essenziale perché tutela la salute, in particolare quella dei più piccoli e delle persone anziane.
I modelli di deumidificatore
Al fine di scegliere il prodotto più adatto da inserire in casa e di contenere i consumi, è bene conoscere i vari modelli in commercio e le peculiarità. La principale differenza riguarda il funzionamento, perché si usano sistemi diversi a seconda dell'uso e delle esigenze. I deumidificatori essiccativi si basano sull'impiego di materiali essiccanti, come, ad esempio, il gel di silice. La ventola interna spinge l'aria sul gel per favorire una reazione chimica per produrre acqua.
Si tratta di apparecchi poco costosi e convenienti. In alternativa ci sono modelli meccanico-refrigerativi, che funzionano in maniera più complessa. La ventola spinge l'aria nella serpentina di raffreddamento che contiene un fluido refrigerante. Grazie alla condensazione del vapore acqueo, si produce acqua, raccolta all'interno di una vaschetta dotata di un tubo utile a scaricare costantemente il contenitore. Questo tipo di deumidificatore ha un costo di circa 200 euro, ma è particolarmente diffuso per la sua efficienza.
I consumi energetici del deumidificatore
A influire sul dispendio di energia elettrica dell'elettrodomestico è specialmente il tempo di utilizzo, che va comunque messo in relazione alla potenza solitamente compresa tra 200 e 300 Watt. Il consumo, si aggira quindi tra 0,2 e 0,3 kWh nella prima ora, poi si registra una diminuzione perché segue il tasso di umidità. Al fine di ottenere un dato preciso in relazione ai consumi del deumidificatore, è sufficiente moltiplicare i kWh per il prezzo dell'energia applicato dal proprio fornitore, riportato in bolletta. Per registrare un numero preciso, si può anche ricorrere a un Wattometro, lo strumento, che ha un costo che si aggira tra i 20 e i 30 euro, consente di verificare il dispendio energetico.
Si collega alla presa elettrica e controlla i consumi effettivi. Va precisato che all'interno delle case con un buon isolamento termico, il consumo del deumidificatore è più limitato. Ovviamente, si può provvedere a svolgere i lavori in occasione di una ristrutturazione, così da aumentare l'efficienza energetica dell'immobile.
Confronto tra climatizzatore e deumidificatore
Se si desidera sapere quanto consuma il deumidificatore prima di procedere all'acquisto, è bene mettere l'apparecchio a confronto con il climatizzatore. Il primo ha un'unica funzione, mentre il secondo può assolvere il medesimo compito e garantire il raffrescamento o riscaldamento degli ambienti. La scelta deve basarsi sulle esigenze personali, ma è bene tenere presente che grazie alle classi energetiche più elevate, come ad esempio la A+, si riducono i consumi. Un climatizzatore di ultima generazione utilizzato per scaldare e rinfrescare le stanze della casa, consuma mediamente 823 kWh in un anno, quindi la spesa è di circa 13 euro al mese, ovvero circa 156 euro per 12 mesi.
Il mercato propone dispositivi con una classe energetica compresa tra A+++ e D. Qualora si disponga di un impianto centralizzato di aria condizionata, si può pensare di aggiungere un deumidificatore, il cui prezzo dipende dal modello. Nei negozi e online si trovano apparecchi con vari prezzi, generalmente si parte dai 50 euro per arrivare ai 500 euro.
La scelta del deumidificatore
Prima di introdurre nell'abitazione un apparecchio del genere, è bene verificare il tasso di umidità e l'esistenza di eventuali problemi, così da selezionare il modello più adatto e risparmiare sui consumi. Può essere d'aiuto un igrometro a capello, ovvero lo strumento che misura l'umidità con esattezza. In condizioni normali, nei mesi invernali l'umidità non dovrebbe superare il 60%. Se si vuole avere un ambiente salubre, bisogna mantenere la temperatura intorno ai 20°C e contenere il tasso di umidità al 50%. Qualora tale percentuale scenda, si avverte secchezza alla gola e si registrano alcuni problemi nella respirazione. Tra l'altro, va tenuto in considerazione che l'utilizzo del deumidificatore permette di lasciare i panni ad asciugare all'interno della casa senza cattivi odori.
Selezionare il deumidificatore adatto può risultare più complesso, se non si eseguono alcuni controlli preventivi. Oltre a conoscere bene la condizione dell'ambiente domestico, è bene verificare le specifiche dell'apparecchio. La dimensione è un fattore essenziale, che certamente influisce sul consumo energetico ma porta anche benefici. Infatti, la grandezza del dispositivo dipende dalle misure della stanza di destinazione. I vari modelli hanno differenti capacità di assorbimento, quindi si deve optare per un deumidificatore in grado di assorbire una certa quantità di umidità. Solitamente, il valore di 17 litri è ottimale. Va sempre fatta attenzione alla classe energetica, così da contenere il consumo.
Il dispendio energetico dipende anche dalla rumorosità dell'apparecchio, per questa ragione non si dovrebbero oltrepassare i 30-40 dB, anche per evitare di avere disturbi e distrazioni durante il funzionamento dell'elettrodomestico. È importante mantenere il deumidificatore pulito, perciò si consiglia di scegliere un modello con filtri lavabili. Infine, in relazione alle dimensioni del contenitore per l'acqua, ci si deve assicurare della presenza di un tubo che consenta lo scarico costante, in modo da avere una perfetta gestione del liquido e della sua pulizia.
Come risparmiare energia con il deumidificatore
L'apparecchio da 300 Watt ha un consumo orario di 0,3 kWh, ma generalmente il funzionamento è a intermittenza, perché serve a mantenere il livello di umidità desiderato, quindi una volta raggiunto il punto d'equilibrio, si interrompe l'attività, ottenendo un risparmio sul dispendio energetico. Supponendo di pagare un prezzo dell'energia pari a 0,40 euro al kWh, la spesa per un'ora è di 0,14 euro. Se dovesse essere sempre in funzione, si andrebbero a pagare 3,36 euro al giorno. Questo è comunque un calcolo generico. Sicuramente il deumidificatore costa meno del condizionatore e aggiunge la funzione di regolazione del tasso di umidità.
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