1 nov 2016 | 2 min di lettura | Pubblicato da Daniela D.
Un conto corrente bancario può essere facilmente cointestato a due o più persone, e di solito si tratta di una scelta pratica all’interno di uno stesso nucleo familiare. Uno dei casi più comuni è la presenza di un conto corrente cointestato tra marito e moglie, che anche in regime di separazione dei beni possono scegliere di sottoscrivere e gestire un solo strumento. Non è però obbligatorio fare parte della stessa famiglia per diventare cointestatari, come non è necessario che la scelta di condivisione avvenga all’atto di sottoscrizione. Una firma può infatti essere aggiunta anche successivamente, su un conto già aperto dal primo titolare.
Tra i principali vantaggi di questa scelta il più evidente è il risparmio in termini di costi di gestione e canone, dato che la presenza di due o più titolari non incide sulle spese di base. È inoltre un modo per avere il quadro completo del bilancio familiare, o della società, quando il conto è aperto da due professionisti che lavorano in team. Un altro aspetto interessante riguarda la garanzia offerta del Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi, che in caso di conto corrente intestato a due persone raddoppia, arrivando a quota 200.000 euro.
Se per quanto riguarda il rischio bail in le tutele aumentano, condividere un conto corrente bancario richiede qualche accortezza in più rispetto alla gestione delle somme depositate. Una situazione complessa si potrebbe creare qualora uno dei titolari avesse debiti tali da implicare il pignoramento del conto. In un caso esemplare il conto corrente cointestato a due persone verrebbe normalmente suddiviso in parti uguali, e pignorata la metà. Esiste però anche la possibilità di dimostrare che le somme depositate sono in realtà interamente derivanti dal reddito dell’altro intestatario del conto, sul quale il creditore non può rivalersi. Può del resto anche essere dimostrato dal creditore l’esatto contrario, per far sì che il conto sia pignorato per intero. Anche escludendo questo rischio, è in generale sempre possibile scegliere di gestire il conto tramite firma congiunta, ossia richiedere che qualsiasi operazione, a partire dai prelievi, avvenga solo per autorizzazione scritta di tutte le parti. Privilegiando la praticità di utilizzo si può invece optare per la firma disgiunta, che permette ad ogni intestatario di accedere al conto liberamente.
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