Conto corrente per protestati: requisiti per l'apertura, garanzie e alternative

Le 3 cose da sapere
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I protestati possono aprire un conto corrente, ma le banche valutano il rischio.
1I protestati possono aprire un conto corrente, ma le banche valutano il rischio.
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Regolarizzare la posizione o offrire garanzie aumenta le probabilità di approvazione.
2Regolarizzare la posizione o offrire garanzie aumenta le probabilità di approvazione.
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Carta conto con IBAN e Conto Base sono alternative accessibili e sicure.
3Carta conto con IBAN e Conto Base sono alternative accessibili e sicure.
Aprire un conto corrente è una delle operazioni bancarie più comuni, ma per chi ha subito un protesto o ha avuto problemi di credito la procedura può richiedere maggiore attenzione. In Italia, non esiste alcun divieto legale che impedisca ai protestati di accedere ai servizi bancari, tuttavia le banche valutano con più rigore il profilo finanziario del richiedente. Esistono diversi strumenti e soluzioni che permettono comunque di gestire pagamenti, accrediti e prelievi, garantendo l’accesso ai servizi essenziali anche in presenza di segnalazioni pregresse.
Sommario
I protestati possono aprire un conto corrente?
Sì, i protestati possono aprire un conto corrente in Italia, poiché non esiste alcuna normativa legale che lo vieti esplicitamente. La legge italiana consente infatti l'apertura di un conto a chiunque, indipendentemente dalla situazione di protesto.
Tuttavia, le banche e gli istituti finanziari hanno il diritto di tutelarsi valutando il profilo di rischio del richiedente, la decisione finale sull’apertura del conto pertanto spetta sempre a loro. Essere protestati non comporta un'esclusione automatica, ma può rendere la selezione più severa. In genere, la valutazione dell’istituto si basa sulla situazione economica attuale, sulla storia creditizia e sulle informazioni presenti nel Registro Informatico dei Protesti, dove la posizione risulta visibile.
Requisiti principali per aprire un conto corrente da protestato
Per aumentare le probabilità di successo nella richiesta di apertura di un conto, la strategia più efficace è quella di risanare la propria posizione debitoria, così da presentarsi alla banca con una situazione finanziaria più trasparente e affidabile. Rimuovere il protesto non è obbligatorio per legge, ma facilita in modo significativo la valutazione da parte degli istituti tradizionali, che tendono a essere più prudenti verso i clienti con segnalazioni attive.
La procedura per regolarizzare la propria posizione finanziaria prevede due percorsi distinti, a seconda di quanto tempo è trascorso dalla levata del protesto:
- cancellazione diretta (meno di un anno): se il protesto è recente e il debito è stato saldato, è possibile richiedere la cancellazione immediata dal Registro Informatico dei Protesti. La domanda va presentata alla Camera di Commercio competente, allegando la documentazione che dimostra l’avvenuto pagamento. Si tratta del percorso più rapido, perché permette di eliminare la segnalazione prima che compia un anno;
- Richiesta di riabilitazione (più di un anno): quando è trascorso oltre un anno dalla levata, non è più possibile procedere con la cancellazione diretta. In questo caso, è necessario richiedere la riabilitazione al Presidente del Tribunale del proprio territorio. Occorre dimostrare di aver pagato integralmente il debito e di aver mantenuto un comportamento corretto successivamente all’insoluto. Una volta ottenuto il decreto di riabilitazione, si può chiedere la cancellazione dal Registro, chiudendo definitivamente la procedura.
Indipendentemente dal protesto, tutte le banche richiedono alcuni requisiti minimi per procedere con l'apertura:
- documento d’identità valido (carta d’identità o passaporto);
- codice fiscale;
- un indirizzo di residenza o domicilio in Italia;
- una fonte di reddito dimostrabile, se richiesta dall’istituto (stipendio, pensione, contratto di lavoro);
- dichiarazioni antiriciclaggio;
- in alcuni casi, un garante o un deposito cauzionale possono facilitare l’approvazione quando la banca ritiene il profilo più rischioso.
Una volta sanata la posizione e riunita tutta la documentazione, si può procedere a confrontare le offerte e presentare la richiesta di apertura direttamente online o in filiale. In presenza di un protesto risolto, le probabilità di ottenere il conto aumentano in modo significativo.
Banche che accettano protestati e garanzie richieste
Anche con un protesto ancora attivo, è possibile richiedere l’apertura di un conto corrente, ma occorre tenere presente che la valutazione da parte delle banche sarà più rigorosa. Gli istituti di credito tradizionali effettuano uno screening dettagliato, analizzando la storia creditizia, la situazione finanziaria attuale e la capacità del cliente di gestire correttamente il conto.
Questo controllo è necessario perché il protesto rappresenta un segnale di rischio per la banca, che può decidere di approvare, limitare o rifiutare l’apertura sulla base delle informazioni raccolte. In questa fase, presentarsi con documentazione chiara e trasparente può aiutare a trasmettere affidabilità, ma in molti casi potrebbe non essere sufficiente.
Per questo esistono alcune garanzie aggiuntive che possono migliorare l’esito della richiesta, come:
- la presenza di un garante: una persona di fiducia (spesso un familiare) che si impegna a coprire eventuali scoperti o inadempienze. La presenza di un garante è una delle garanzie più efficaci per rassicurare la banca;
- il deposito cauzionale: alcune banche possono richiedere una somma di denaro vincolata come garanzia. Questo importo non può essere utilizzato dal cliente, ma rappresenta per l’istituto una sicurezza in caso di problemi;
- un reddito dimostrabile: presentare buste paga, contratto di lavoro, pensione o altre entrate regolari aiuta a ridurre il rischio percepito. Un flusso di reddito stabile è uno dei fattori che più incidono sulle decisioni delle banche.
Non tutte le banche, però, adottano la stessa politica. Gli istituti tradizionali possono essere più rigidi, mentre alcune realtà online o operatori specializzati offrono prodotti pensati proprio per chi ha difficoltà ad accedere ai conti standard.
Alternative al conto corrente tradizionale
Se la banca rifiuta l’apertura di un conto corrente standard, esistono comunque diverse soluzioni che consentono di gestire le principali operazioni quotidiane in modo semplice e sicuro. Questi strumenti sono pensati proprio per chi ha difficoltà ad accedere ai prodotti bancari tradizionali, perché non prevedono fidi, scoperti o forme di credito che potrebbero aumentare il rischio per l’istituto.
Carta conto con IBAN
La carta conto con IBAN è l’alternativa più comune e accessibile. Si tratta di una carta ricaricabile evoluta che, oltre alle normali funzioni di pagamento, dispone di un IBAN univoco. Questo permette di utilizzarla quasi come un conto corrente, pur mantenendo una gestione molto più semplice. Con una carta conto è possibile:
- ricevere lo stipendio o la pensione tramite accredito diretto;
- domiciliare le utenze, come bollette e abbonamenti;
- inviare e ricevere bonifici SEPA;
- pagare online e nei negozi fisici;
- gestire ricariche, prelievi e spese quotidiane tramite app.
Poiché non è consentito andare in negativo, la carta non comporta alcun rischio di credito per l’emittente. Per questo motivo viene solitamente concessa anche a protestati o cattivi pagatori senza particolari verifiche o garanzie aggiuntive.
Conto Corrente Base
Un’altra alternativa è il Conto Corrente Base, uno strumento previsto dalla normativa italiana (D.Lgs. 333/2017) per garantire a tutti l’accesso ai servizi bancari fondamentali, indipendentemente dalla situazione finanziaria. Questo conto offre:
- operazioni limitate e definite per legge (bonifici, prelievi, pagamenti, accrediti);
- costi contenuti e trasparenti;
- gratuità totale per chi rientra nelle fasce ISEE più basse;
- possibilità di ricevere lo stipendio, prelevare e gestire pagamenti essenziali.
Il Conto Base è particolarmente utile per chi ha bisogno di un accesso minimo, ma sicuro, ai servizi bancari. Non prevede scoperti né strumenti di credito e per questo è generalmente più facile da ottenere rispetto a un conto corrente tradizionale.
Domande frequenti sul conto corrente per protestati
I protestati possono aprire un conto corrente?
Sì. La legge non vieta l’apertura di un conto ai protestati. Tuttavia, la banca valuta il profilo di rischio e può accettare o rifiutare la richiesta in base alla storia creditizia e alle informazioni presenti nel Registro dei Protesti.
Quali requisiti servono per aprire un conto da protestato?
Servono documento d’identità, codice fiscale, residenza in Italia e dichiarazioni antiriciclaggio. Alcune banche possono chiedere anche un reddito dimostrabile, un garante o un deposito cauzionale.
Come aumentare le possibilità di apertura?
Regolarizzando il protesto tramite cancellazione o riabilitazione, presentando un reddito stabile e, se necessario, offrendo garanzie aggiuntive come un garante o una somma vincolata.
Quali alternative esistono se la banca rifiuta?
Le principali alternative sono la carta conto con IBAN, facilmente ottenibile perché senza rischio di scoperto, e il Conto Corrente Base, un servizio essenziale garantito per legge e spesso accessibile anche ai protestati.
26 nov 2025 | 6 min di lettura | Pubblicato da Marta Radavelli
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