
Al via i saldi estivi 2022: quando inizieranno
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A fine Marzo 2022 Poste italiane ha cominciato a disattivare una prima tranche di cosiddetti "libretti postali dormienti" su cui ci sono somme pari o superiori a €100. È accaduto una volta che hanno oltrepassato i termini fissati dalla legge: dieci anni di inutilizzo da parte dei titolari.
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Il 21 Giugno sarà l’ultimo giorno di validità per i libretti che risultavano inutilizzati alla data del 30 Novembre 2021. Per fermare la disattivazione occorre andare entro quel giorno di Giugno in un ufficio postale. I clienti interessati hanno già ricevuto, se reperibili, un avviso.
Sul sito di Poste Italiane c'è un elenco costantemente aggiornato dei libretti di questo tipo.
In questo momento vi si legge a chi toccherà prossimamente: i titolari dei libretti presenti nell’ultimo elenco pubblicato sono invitati a recarsi, entro la data del 20 Ottobre 2022, presso qualsiasi ufficio postale per dare disposizioni e consentire il censimento anagrafico del proprio libretto.
In caso contrario, che fine fanno i soldi fermi da anni su quei libretti?
Andranno a incrementare, come tutti gli altri, un apposito fondo gestito dalla Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici (Consap), una SpA controllata totalmente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF). Succede in base all'articolo 1, comma 343, della legge n. 266/2005, disciplinato col regolamento di attuazione previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica (Dpr) n. 116 del 22 giugno 2007.
Si legge - in burocratese - sul sito delle Poste:
"I titolari che hanno ricevuto una comunicazione da Poste Italiane in cui viene segnalata la dormienza del libretto, per evitarne l’estinzione e il trasferimento dei relativi saldi al Fondo sopraindicato, sono tenuti ad inviare una comunicazione all’indirizzo riportato nella lettera ricevuta oppure ad effettuare operazioni a valere (cioè, movimenti di denaro, ndr) sul libretto entro il termine indicato nella comunicazione stessa (quella ricevuta, ndr)."
Chi è titolare dei libretti disattivati potrà comunque chiedere successivamente i propri soldi. Si hanno infatti 10 anni di tempo per fare la richiesta. Le domande di rimborso possono essere presentate a Consap Spa per via telematica oppure con raccomandata a/r.
In questo modo, tra 2010 e 2016, sono state rimborsate 40.000 persone con quasi 220 milioni di euro.
Il libretto postale è uno strumento classificato come investimento a basso rischio, differente rispetto al libretto bancario.
Perché è diverso? Perché i soldi depositati sono garantiti in modo diretto dallo Stato. Viene emesso dalla Cassa depositi e prestiti (CDP), società per azioni a controllo pubblico, di cui è azionista di maggioranza il MEF.
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