Le regole per chi circola in Italia con auto con targa estera
6 giu 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Raffaele D.

Con l'approvazione nel 2018 del decreto sicurezza le regole per chi circola in Italia con auto con targa estera sono diventate decisamente più rigide, allo scopo di contrastare con più efficacia il cosiddetto fenomeno dell’esterovestizione, ossia la fittizia localizzazione all’estero della residenza di un soggetto che vive o lavora nel nostro Paese, con l’obiettivo di sfruttare illecitamente vantaggi fiscali e non.
Il problema delle auto con targa straniera
Per lo Stato italiano risulta infatti molto più complicato notificare le multe, riscuotere il bollo auto o procedere all’accertamento dell’assicurazione auto obbligatoria dei veicoli con targhe straniere. Nonché verificare la regolarità di tante auto circolanti in Italia ma registrate all’estero grazie a qualche stratagemma (per esempio spostare la sede legale di una società), solo per usufruire di regimi fiscali più leggeri del nostro.
Le nuove regole per chi circola in Italia con targhe estere
In realtà anche prima del decreto sicurezza targhe estere la legge imponeva un limite oltre il quale chi era residente in Italia non poteva più circolare con un veicolo immatricolato in un Paese straniero. Solo che questo limite era molto largo: 1 anno, un lasso di tempo che visti gli scarsi controlli molti estendevano a piacimento, alcuni persino all’infinito. Adesso però le cose sono cambiate radicalmente, perché con la modifica degli articoli 93 e 132 del Codice della Strada disposta dal decreto, la soglia massima per circolare con targhe estere in Italia (avendo la residenza anagrafica nel nostro Paese) è stata abbassata ad appena 60 giorni. Superati i quali occorre procurarsi una targa italiana altrimenti si rischia di incorrere in una multa da 712 a 2.848 euro + l'immediato stop alla circolazione del veicolo. Ma non solo: l’interessato ha 180 giorni di tempo dall’accertamento della violazione per mettersi in regola, pena la confisca del mezzo.
Eccezioni ai limiti di circolazione in Italia di auto con targa estera
Ci sono comunque delle eccezioni all’obbligo di sostituire la targa straniera con una italiana dopo 60 giorni di residenza nel nostro Paese.
- Innanzitutto l’obbligo non si applica alle auto concesse in leasing o a noleggio senza conducente da parte di società costituite in un altro Stato membro UE/SEE che non abbiano stabilito in Italia una sede secondaria o altra sede effettiva.
- Le disposizioni del decreto sicurezza targhe straniere non valgono neppure per i veicoli concessi in comodato a soggetti residenti in Italia e legati da un rapporto di lavoro o di collaborazione con le società di cui sopra. È necessario però che i conducenti dei suddetti mezzi circolino sempre muniti di un apposito documento comprovante il particolare status dei veicoli.
- Infine le auto immatricolate all’estero possono sempre circolare in Italia se il conducente possiede la residenza normale nel nostro Paese, che si ottiene dopo 185 giorni di permanenza nell'arco di un anno (ad esempio i lavoratori stagionali).
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