23 ott 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Raffaele D.
Chi ritiene di aver subito una multa ingiusta per una presunta infrazione al Codice della Strada può presentare ricorso al Prefetto oppure al Giudice di Pace. Nel secondo caso la procedura è più semplice (non è neppure obbligatorio farsi assistere da un legale), per cui molti la preferiscono.
Spieghiamo quindi come fare ricorso al Giudice di Pace contro le multe auto: dai documenti necessari ai costi da sostenere.
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Si può ricorrere al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla contestazione immediata o dalla notifica della multa, purché l’importo della sanzione non superi i 5.000 euro. Se li supera (ipotesi molto rara ma comunque possibile) occorre rivolgersi al Prefetto. Possono presentare ricorso per una multa l’autore della presunta violazione, il proprietario del veicolo con cui sarebbe stata commessa l’infrazione, altri eventuali obbligati in solido e, per le presente violazioni commesse da un minore (ad esempio in sella a un ciclomotore), uno dei genitori o chi ne fa le veci. Il ricorso, in carta semplice, va presentato al GdP del luogo in cui è stata commessa l’infrazione, con diverse modalità:
Al ricorso vanno allegati il verbale della multa e tutti i documenti utili a dimostrare l’infondatezza della sanzione.
Attenzione: nella modalità online, una volta compilato e stampato il ricorso e la nota di iscrizione a ruolo, è comunque necessario spedirlo tramite raccomandata A/R o presentarlo personalmente all’ufficio del GdP competente, nei termini di legge, insieme ai documenti allegati.
Quando si presenta ricorso al Giudice di Pace si paga un contributo in base alla cifra della multa contestata. Le tariffe sono le seguenti:
L’ultima ipotesi non riguarda le multe auto perché, come abbiamo visto, si può ricorrere al GdP solo per verbali fino a 5.000 euro.
È opportuno che il ricorrente trasmetta una copia del ricorso anche all’organo di polizia che ha emesso la contravvenzione, così da interrompere ogni procedura avviata dal verbale fino alla decisione sul ricorso.
Dopo aver depositato il ricorso, bisogna attendere una data per l’udienza. Durante l’udienza il ricorrente, da solo o avvalendosi di un legale, ha l’opportunità di presentare le prove a sostegno delle sue ragioni. Le parti coinvolte possono anche tentare una conciliazione. Alla fine il Giudice di Pace decide in base alle prove e alle argomentazioni presentate in tribunale, accogliendo o respingendo il ricorso, in tutto o in parte. Contro l’eventuale giudizio sfavorevole del GdP si può ricorrere in appello.
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