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Luce e gas: qual è il momento giusto per cambiare operatore?

23 nov 2021 | 4 min di lettura | Pubblicato da Giorgia N.

energia luce gas expert speaks luce e gas quando cambiare operatore

Qual è il momento giusto per cambiare fornitore di luce e gas? È una domanda che ci facciamo in tanti, specie adesso che l’Autorità per l’energia ha annunciato pesanti rincari sulle bollette e che gli esperti annunciano nuovi rialzi sulle tariffe luce e sulle tariffe gas nei prossimi mesi. Gli aumenti riguardano soprattutto chi è ancora nel mercato tutelato, che da qui a fine anno dovrà pagare in media il 29,8% in più per l’energia elettrica e il 14,4 % per il gas, ma le "turbolenze" del mercato dell’energia si fanno sentire – e come – anche sul libero mercato.

Energia: confronta le tariffe

Se la tua tariffa è a prezzo bloccato

I prezzi delle materie prime sono in rialzo e potrebbe essere il momento di cambiare operatore luce e gas, per mettersi al riparo dai rincari. Il principio non vale però per tutti: per capire se rientriamo in questa categoria di consumatori dobbiamo fare una serie di verifiche.

La prima riguarda il tipo di contratto: è bene capire se la nostra tariffa luce e gas è a prezzo bloccato oppure libero. Nel primo caso, specie se il contratto è stato firmato mesi fa, è molto probabile che la tariffa che stiamo pagando sia più conveniente rispetto a quelle proposte oggi sul mercato. Prima di buttarsi, quindi, meglio stare alla finestra e vedere cosa succede.

Le cose cambiano se la nostra offerta sta per scadere. In questo caso dovremmo avere ricevuto dal nostro fornitore una comunicazione, in cui ci informa che i costi del nostro contratto saranno rimodulati. La società è infatti tenuta a informare gli utenti almeno due mesi prima della modifica delle condizioni, e a comunicare la nuova tariffa. Questo dato va segnato, ci servirà per confrontare la proposta del nostro operatore con quelle delle altre società.

Se la tua tariffa è a prezzo libero

In questo caso è probabile che tu abbia subito dei rincari negli ultimi tempi. Ti conviene quindi attivarti per vedere se c’è di meglio. La cosa più semplice è confrontare, sul contratto o anche in bolletta, il prezzo pagato per la materia prima con quelli delle principali offerte sul mercato. Se non riesci a trovarlo sulla fattura ti basterà telefonare al servizio clienti e chiedere questa informazione. Potrai poi confrontare le tue attuali condizioni con le proposte degli altri operatori, o chiedere direttamente alla tua società fornitrice se ha tariffe più convenienti.

Se sei nel marcato tutelato

Sicuramente gli utenti del mercato tutelato sono quelli che più pagano nell’immediato i rincari. Il cambio, specie in questo momento, sarebbe in teoria consigliato, ma attenzione. Solo a luglio la stessa Arera riportava nel suo monitoraggio che solo il 4,72% delle offerte di elettricità risultano più convenienti rispetto alle tariffe del mercato tutelato, percentuale che sale al 9,82% per il gas. È quindi fondamentale, in questo caso, fare il confronto tra la propria tariffa e quelle proposte dai vari fornitori, confrontando costo al kWh per l’elettricità e al metro cubo per il gas.

Occhio ai costi accessori

Ma non è finita. Come avverte Alessandro Petruzzi, responsabile Energia e Ambiente di Federconsumatori, confrontare la tariffa "pura" non è sufficiente a metterci al riparo dalle sorprese. "Può succedere – ed è successo, le segnalazioni ai nostri sportelli lo dimostrano – che la società proponga una tariffa scontata sull’energia, ma poi si rifaccia aggiungendo il costo di un servizio accessorio, che di fatto annulla parte dei vantaggi. È per questo che, una volta selezionata l’offerta, bisogna leggere attentamente la proposta contrattuale. Dobbiamo partire dal presupposto che il margine di guadagno che le compagnie hanno sulla vendita dell’energia è bassissimo, di pochi punti percentuale. Sempre di più, per far fronte a questo problema, le compagnie propongono "pacchetti" in cui assieme alla fornitura di elettricità o gas abbinano altri servizi o prodotti. È bene quindi leggere sempre l’informativa del contratto, nei minimi dettagli, anche se è un’operazione lunga e noiosa, perché lì troviamo nero su bianco tutti gli eventuali costi accessori".

Un altro trucco è cercare di chiedere a chi ci propone un contratto la simulazione della spesa media annua o mensile, sulla base dei nostri consumi (i nostri consumi annui sono indicati nelle bollette) per poter fare un confronto. Questa operazione viene fatta in automatico sia dai comparatori privati, sia sul Portale Offerte, il portale ufficiale dell’Arera.

Cosa fare domani

Cosa accadrà nel prossimo futuro? Non possiamo dire, per ora, se la tendenza al rialzo durerà a lungo. Il governo ha istituito nella legge di Bilancio un fondo da 2,2 miliardi di euro per mitigare l’impatto di nuovi aumenti in arrivo nella prima parte del 2022.

Sono quindi previsti nuovi rincari, bisognerà vedere quanto le azioni del governo riusciranno ad alleggerirne l’impatto. Fortunatamente, le previsioni a livello internazionale stimano che verso la metà del 2022 la curva dei prezzi dell’energia scenderà. E allora potremo tirare un respiro di sollievo.

Autore
giorgia nardelli

Pugliese trapiantata in Emilia, giornalista professionista dal 2005, laurea in filologia romanza e master in giornalismo all’Università di Bologna.

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