
Cashback tributario: potrebbe partire dal 2023
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Un bonifico, che arriverà ogni mese sul conto corrente di tutte le famiglie italiane che hanno figli minorenni e, a determinate condizioni, anche under 21. Stiamo parlando del primo atto della rivoluzione del “welfare familiare”, che sostituirà tutte le altre prestazioni erogate in busta paga o con la pensione: il nuovo assegno unico universale (spesso indicato con la sigla AUU) che sostituirà i vecchi assegni familiari insieme alle altre detrazioni in busta paga.
Le cifre vanno da un minimo di 50 euro a figlio per chi ha redditi alti o non presenta Isee, ad un massimo di 175 euro al mese a figlio per i redditi più bassi. Cifra, quest’ultima, che potrà essere incrementata di 20 euro al mese se la madre ha meno di 21 anni o di 105 euro se il figlio non è autosufficiente.
Il Ministero dell’Economia, per aiutare le famiglie a capire quanto spetta loro, ha pubblicato sul proprio sito una tabella con gli importi che verranno corrisposti in ciascun caso.
Un nuovo sostegno economico alle famiglie con figli a carico, dunque, sicuramente più "visibile" delle vecchie agevolazioni che si ritrovavano nel cedolino stipendiale, ma per alcuni di certo non più convenienti. E vedremo perché.
Le domande sono partite già dal mese di gennaio 2022: ad oggi l'Inps ne ha ricevute 1.123.348 per 1.854.865 figli a carico. La condizione per ricevere l'assegno è, infatti, quella di presentare la domanda sul sito dell'Inps.
Le prime somme saranno erogate già a marzo, ma c’è comunque tempo fino al 30 giugno 2022 per presentare la domanda. Le mensilità spettanti non saranno perse ma saranno accreditate comunque con decorrenza marzo.
Per tutte le domande inoltrate, invece, a partire dal mese di luglio non saranno più previsti arretrati, ma esclusivamente i pagamenti della mensilità successiva a quella in cui si è effettuata la richiesta.
Chi ha figli a carico e già percepisce il reddito di cittadinanza non deve presentare alcuna domanda. L’Inps, in automatico, integrerà la quota spettante per ogni figlio a carico attraverso la ricarica mensile della card.
La domanda per l’assegno unico (che ricordiamo incorpora diverse misure tra cui gli assegni per il nucleo familiare, il cosiddetto bonus bebè e quello mamma domani e le detrazioni per i figli a carico) va presentata on line, collegandosi al sito dell’Inps, con lo Spid, Cie o CNS. La domanda può essere presentata con procedura semplificata o personalmente o recandosi al Caf.
Per presentare la domanda sarà necessario avere un Isee valido: sarà la stessa Inps a verificarne la validità, quindi non andrà allegato. La richiesta potrà essere presentata da uno solo dei genitori che indicherà i dati dei figli e dell’altro genitore e sottoscriverà le dichiarazioni di responsabilità e il consenso al trattamento dei dati.
I figli maggiorenni potranno presentare la domanda al posto dei genitori e chiedere la corresponsione diretta.
Per le famiglie che percepiranno l’assegno unico sono previste due maggiorazioni.
Oltre a quelle che spettano per i figli disabili, il decreto ha previsto anche delle maggiorazioni per le famiglie in cui a lavorare sono entrambi i genitori. Si tratta di una sorta di bonus che varia in base all’Isee. Se quest’ultimo sarà pari o inferiore a 15mila euro, la maggiorazione per ogni figlio minore sarà pari a 30 euro al mese. Per Isee più alti la maggiorazione si ridurrà gradualmente fino ad annullarsi con un Isee pari a 40mila, oltre il quale non spetta più.
C’è da dire, inoltre, che l’assegno è compatibile con il Bonus asilo nido e con l’assegno di maternità del Comune per mamme disoccupate.
Ma vediamo nello specifico come avviene l’accredito su conto corrente o postale. Nel momento in cui verrà presentata la richiesta di assegno unico bisognerà indicare il proprio codice Iban.
L’assegno unico può essere accreditato sul conto corrente bancario o postale, con bonifico domiciliato presso sportello postale, sul libretto postale, su conto corrente estero area Sepa, su carta prepagata con Iban. L’importante è che il conto scelto per l’accredito dell’assegno unico sia intestato a chi presenta la domanda.
Solo nel caso in cui a presentare la domanda di assegno unico in prima persona sia un figlio maggiorenne ma under 21, l’Iban deve essere intestato (o cointestato) appunto al figlio maggiorenne: l’importo erogato, in questo caso, sarà limitato alla quota di assegno di sua competenza. Solo nel caso del tutore di un genitore, i conti potranno essere intestati al tutore stesso o al tutelato.
In caso di accredito dell’assegno su strumenti di riscossione aperti presso prestatori di servizi di pagamento non convenzionati ovvero operanti in uno degli altri Paesi dell’area Sepa, chi effettua la richiesta dovrà fornire il modello di identificazione finanziaria previsto dall’Unione Europea (Financial identification Sepa).
Il pagamento dell’assegno unico in contanti sarà possibile presso un qualsiasi sportello postale nei confronti del beneficiario della prestazione ed è ammesso anche per un solo genitore in caso di liquidazione ripartita.
Nel momento in cui si inoltra la domanda per ricevere l’assegno unico è importante non commettere alcuni banali errori che però potrebbero non farci ricevere l’assegno. Vediamo quindi cosa non sbagliare:
Giornalista professionista, Giusy Iorlano è laureata in Scienze politiche presso l’Università Luiss Guido Carli di Roma con una tesi in studi strategici.
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