21 apr 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Marco B.
Presto diremo addio allo Spid?
Il Ministero dell'Interno ha attivato le nuove funzioni grazie alle quali è possibile accedere ai servizi online della Pubblica amministrazione utilizzando la carta d'identità elettronica (Cie).
In questo modo per autenticarsi si potrà usare quest'ultima e non più lo Spid.
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Gradualmente la carta d'identità elettronica dovrebbe, nelle intenzioni del Governo, prendere definitivamente il posto dello Spid, acronimo che significa Sistema Pubblico di Identità Digitale: è composto da una coppia di credenziali (username e password), strettamente personali.
Lo Spid è stato lanciato a marzo del 2016 e tra il 2020 e il 2021 c’è stato un boom nell’utilizzo: permette di accedere ai servizi della Pubblica amministrazione, dal pagamento delle multe alla richiesta di certificati o di bonus.
Lo Spid, oggi usato da quasi 30 milioni di italiani, ha un costo per le casse statali perché è fornito dai cosiddetti gestori di identità digitale: dalle Poste, il più diffuso, fino ad Aruba o a Infocert, per citarne alcuni.
Le concessioni dello Stato ai vari gestori sarebbero dovute scadere a fine 2022. Sono state prorogate per un paio di anni, utilizzando una parte dei fondi del Pnrr.
Tuttavia, il Governo punta sulla Cie, che permette di sganciarsi dai gestori e di lanciare un’identità digitale unica, controllata direttamente dallo Stato (come dovrebbe succedere anche negli altri Paesi dell'UE).
Quindi lo Spid, salvo contrordini, sembra destinato a scomparire.
Su Cartaidentita.it, il Ministero ha reso pubblica la strada che vuole percorrere, sebbene le carte elettroniche non siano ancora diffusissime (le hanno circa 22 milioni di italiani, poco più di un terzo della popolazione).
Da qualche settimana sono sufficienti le credenziali di livello 1 e 2, associate alla carta di identità elettronica; con queste si può accedere ai servizi online pubblici e a quelli dei privati dotati del pulsante Entra con Cie.
Prima si poteva utilizzare solo il livello 3 (per il quale serve un lettore di smart card collegato al computer o uno smartphone munito di tecnologia Nfc).
Ora, una volta attivata la Cie online, è permesso di usare il codice Puk, fornito dopo il ritiro del documento, e il numero di serie della Cie. Su Cartadidentita.it è spiegata pure la procedura necessaria per recuperare il codice Puk, in caso di smarrimento.
C'è già anche un'app, CieID, da scaricare sul cellulare, che consente di gestire la Cie e l'identità digitale accedendo ancora più velocemente ai servizi online.
Per autorizzare gli accessi basta inquadrare dall'app il QR code che si trova nella pagina di richiesta di accesso, inserendo il codice app CieID creato in fase di certificazione del dispositivo. Se sul cellulare è attiva la biometria, questa può essere usata al posto del codice app.
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