5 feb 2024 | 6 min di lettura | Pubblicato da Giusy I.
Uno strumento di pagamento molto utilizzato in passato, molto meno negli ultimi anni (sostituito sempre più dalle più rapide operazioni online come bonifici, carte di pagamento, etc), se non per alcune operazioni formali, come quando si acquista una casa o un’auto. Stiamo parlando dell’assegno circolare.
Vediamo di cosa si tratta, come funziona e come va versato su un conto corrente.
L’assegno circolare è uno strumento di pagamento che può essere utilizzato in alternativa a quelli più classici quali il contante o il bonifico. Questa forma di pagamento viene emesso dalla banca oppure dalle Poste.
Come detto si tratta di uno strumento che viene utilizzato in casi ‘particolari’, quando si desidera acquistare un bene con importi elevati (un immobile, ad esempio), motivo per cui ha un uso completamente diverso rispetto a quella di un assegno ordinario.
Insomma, potrebbe essere paragonato ad un bonifico, ma in realtà il procedimento di accredito dei soldi è differente: questo documento cartaceo va compilato dall’operatore in tutte le sue parti, indicando l’importo sia in numero che in lettere, la data di quando è stato emesso e la causale per cui viene effettuato il pagamento.
Il beneficiario, che riceve l’assegno circolare, dovrà recarsi in prima persona presso l’istituto di credito, o in alternativa quella di chi ha emesso questo titolo, per riscattare il denaro.
Questo procedimento rende l’assegno circolare uno strumento sicuramente più sicuro rispetto all’assegno bancario perché l'impegno a pagare il titolo a vista è direttamente in carico alla banca emittente. E’ quindi un’ulteriore garanzia per chi lo riceve.
L' assegno bancario e l'assegno circolare, inoltre, sono diversi perché il primo viene emesso da un privato o da un’azienda, mentre il secondo può essere emesso solo da una banca.
Un’altra differenza rispetto all’assegno ordinario è che per l’assegno bancario chi firma (il cosiddetto traente) deve essere titolare di un conto corrente (postale o bancario) e deve aver depositato la propria firma presso la banca o Poste.
L’emissione di un assegno circolare da parte di una banca, invece, può essere richiesta anche da un soggetto che non è titolare di un conto corrente. Chi richiede l’emissione di un assegno circolare dovrà, nel caso in cui appunto non sia titolare di un conto corrente, prima versare sotto forma di contanti la somma corrispondente alla banca o, se la persona è titolare di un conto corrente presso la stessa banca, mediante addebito sul conto corrente.
Da qui la maggiore garanzia: con questo procedimento significa che l’assegno circolare è molto più sicuro di uno ordinario perché sarà sempre coperto, non può mai essere a vuoto. Insomma, non c’è il pericolo di incorrere in un assegno emesso senza la presenza di denaro sul conto perché questo titolo garantisce e certifica la presenza della somma dovuta.
Motivo per cui si utilizza, come detto, con cifre molto elevate, ad esempio per l'acquisto di un immobile o di un’auto.
Infine, rispetto all’assegno bancario, l’assegno circolare non può essere al portatore ma deve riportare sempre le generalità del beneficiario.
Tuttavia, negli anni, non sono mancate le truffe con assegni circolari falsi. Quindi è bene assicurarsi che un assegno circolare sia vero. Per verificarlo bisogna chiamare la banca e chiedere di verificare il “bene emissione” per l'assegno circolare in questione. La banca si accerterà dell'esistenza e che l'assegno sia stato effettivamente emesso, verificando che non sia falso (certifica il “benemesso”).
L’assegno circolare, a differenza di quello ordinario, è compilato direttamente dall’operatore dell’istituto bancario, o delle Poste, per conto del cliente. Si tratta dunque di una procedura molto più semplice per il cliente che non dovrà completare da solo tutte le parti richieste dalla banca.
Le informazioni che l’operatore andrà ad inserire nell’assegno circolare nel momento in cui ne viene richiesta l’emissione sono:
Un assegno senza uno di questi requisiti non è valido.
Il beneficiario verrà identificato dalla banca e potrà riscuotere l’assegno in contanti - in base al suo importo e nei limiti delle norme di “antiriciclaggio” del nostro Paese – presso qualsiasi sportello della banca che lo ha emesso. In alternativa, il beneficiario può anche versarlo presso un'altra banca dove possieda un conto corrente a lui intestato.
Per incassare le somme inviate tramite assegno circolare basterà recarsi presso la propria banca oppure a quella del creditore. Se l’assegno è stato inviato tramite Poste, ci si potrà rivolgere ad uno sportello di Poste Italiane.
Come abbiamo detto a differenza degli assegni ordinari quello circolare non è trasferibile ad altri soggetti, (anche per questo è considerato il più sicuro), per cui bisognerà recarsi di persona allo sportello alla propria banca o alle Poste, per ottenere il credito.
E’ anche possibile ricevere il denaro in contanti nei casi in cui il ricevente non possiede un conto corrente. Tuttavia, c’è da considerare il fatto che per i contanti vi è un limite massimo che non si può superare.
L’ assegno circolare può anche essere versato direttamente al bancomat, senza necessariamente recarsi fisicamente in banca. Con la propria carta di debito basterà: inserire la carta, selezionare la voce “Versamenti o prelievi”, inserire l'assegno compilato e ritirare la ricevuta che attesta l'avvenuto versamento.
Il titolare del conto corrente avrà la disponibilità economica delle somme relative agli assegni circolari o bancari versati sul suo conto entro i quattro giorni lavorativi a partire dal versamento.
Scadenze
L'assegno circolare, a differenza dell’assegno bancario ordinario che ha tempi di riscossione piuttosto ristretti (massimo quindici giorni o anche meno a seconda di dove viene emesso il titolo), ha tempi di incasso molto più dilatati.
Per incassare un assegno di questo tipo, infatti, si avranno fino a tre anni di tempo dal momento dell’emissione. Trascorso questo tempo e fino a dieci dall'emissione, il rimborso dell'assegno circolare potrà essere richiesto solo e soltanto dal soggetto che, a suo tempo, ne ha richiesto l'emissione.
Difficilmente un assegno circolare non viene riscosso entro i tre anni previsti, tuttavia, anche in questo caso, il creditore non perde le cifre accantonate per l’assegno.
Per richiedere alla banca l’emissione di un assegno circolare è necessario pagare l’imposta di bollo, di 1,50 euro. Questa tassa non si paga sempre, ma solamente se l’importo dell’assegno supera i mille euro. Si dovrà, inoltre, pagare anche se si desidera rendere trasferibile l’assegno, con importo inferiore a mille euro. La tassa viene applicata nel momento in cui l’assegno viene erogato. Non è detto, però, che la banca non possa chiedere anche una commissione per l’operazione. Va ricordato che per ciò che riguarda le somme che si possono trasferire con questo strumento, non vi sono limiti, l’importante è che la cifra sia coperta dal conto corrente.
Giusy Iorlano è giornalista professionista. Laureata presso la Luiss Guido Carli di Roma, due master, ha collaborato con numerose testate nazionali e internazionali occupandosi soprattutto di economia e finanza. Collabora da diversi anni con Milano Finanz
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