24 feb 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Marco B.
Le detrazioni fiscali relative ai figli a carico sono tra quelle più utilizzate dalle famiglie italiane.
Si tratta di somme che, in basa alla composizione del nucleo familiare e del reddito complessivo del lavoratore, si sottraggono in modo progressivo dall'imposta lorda, determinando quella netta.
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Sul sito dell'Agenzia delle Entrate viene spiegato in quale modo ogni genitore può accedere alle detrazioni. Vi si legge che il contribuente che ha figli fiscalmente a carico ha diritto a una detrazione dall'Irpef.
Quando una persona è fiscalmente a carico?
Una persona si considera fiscalmente a carico di un suo familiare quando dispone di un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51€, al lordo degli oneri deducibili.
Solo per i figli di età non superiore a 24 anni, dal 1° gennaio 2019 questo limite è aumentato a 4.000€.
L'importo che spetta diminuisce con l'aumentare del reddito, fino ad annullarsi quando quello complessivo del familiare che ha a carico il figlio arriva a 95.000€ lordi.
La detrazione di base per i figli a carico è attualmente pari a:
Se in famiglia ci sono più di tre figli a carico, questi importi aumentano di 200€ per ciascun figlio, a partire dal primo.
Per il figlio con disabilità, riconosciuto tale ai sensi della legge n. 104 del 1992, si ha diritto all'ulteriore importo di 400€.
Per un figlio portatore di handicap di età inferiore a 3 anni si arriva a 1.620€; di età pari o superiore a 3 anni, a 1.350€.
Per determinare la detrazione Irpef effettiva è necessario moltiplicare la detrazione teorica per il coefficiente che si ottiene dal rapporto tra 95.000, diminuito del reddito complessivo, e 95.000.
Nel reddito complessivo non vanno considerate l'abitazione principale e le relative pertinenze. È compreso, invece, il reddito dei fabbricati dati in affitto, assoggettato al regime della cedolare secca.
Se i figli sono più di uno, l'importo di 95.000€ indicato nella formula va aumentato per tutti di 15.000€ per ogni figlio successivo al primo. Pertanto, sarà pari a 110.000€ nel caso di due figli a carico, a 125.000€ per tre figli, a 140.000€ per quattro, e così via.
La detrazione per i figli, si legge sul sito dell'Agenzia delle Entrate, va ripartita al 50% tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati.
In alternativa, e se c'è accordo tra le parti, si può scegliere di attribuire tutta la detrazione al genitore che possiede il reddito più elevato. Questa facoltà consente a quest'ultimo, come per esempio nel caso di 'incapienza' dell'imposta del genitore con reddito più basso, il godimento per intero delle detrazioni.
Si dice che una persona ha incapienza quando l'importo complessivo delle detrazioni, di cui un contribuente può beneficiare, è maggiore all'imposta lorda.
In queste situazioni, l'importo eccedente non può essere chiesto a rimborso o a compensazione di altri tributi, né è possibile riportarlo nella successiva dichiarazione dei redditi. In sostanza, parte delle detrazioni spettanti vanno perse.
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