Stipendi: quelli italiani sono sotto la media dell'Unione europea
18 set 2023 | 2 min di lettura | Pubblicato da Marco B.

In quasi tutti i Paesi dell’Unione europea gli stipendi sono cresciuti in modo costante dal 2010 in poi. Quel "quasi" è dovuto al fatto che fa eccezione l’Italia. Fino al 2010 i lavoratori italiani guadagnavano sopra la media dell'UE. Però dal 2011 i salari nel Belpaese hanno smesso quasi completamente di aumentare, così sono stati sorpassati da quelli di altri Stati dell’Unione, prima in coda.
Lo svelano i dati di Eurostat, che ha pubblicato le tendenze dal 1995.
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- 3.560 euro nel 2021
L’Ufficio statistico europeo segnala che nel 2021 il salario medio in Europa ha raggiunto i 33.511 euro lordi l’anno; un importo superiore di 3.560 euro rispetto a quanto guadagna un lavoratore italiano medio.
Nel 2011, il divario era appena di 240 euro annui, ma nel 2014 era già cresciuto sopra i mille euro. Nel 2017 ha superato i 2.000 e nel 2020 ha raggiunto i 4.013 euro, per poi scendere di circa 500 euro nell’anno successivo.
Record in Lussemburgo
Quale è il Paese dell’UE che offre gli stipendi più alti? Il Lussemburgo, con un reddito annuale medio lordo di 72.247 euro, oltre il doppio della media dell’Unione. Seguono la Danimarca (63.261 euro) e l'Irlanda (50.347 euro).
I lavoratori italiani guadagnano meno degli europei dell’Ovest, visto che, per esempio, i tedeschi arrivano a 44.404 euro e i francesi a 40.135.
L’Est fa passi avanti
L’Italia "svetta" invece rispetto all’Europa orientale, dove gli stipendi sono più bassi: in Bulgaria la media è di 10.345 euro lordi all’anno, seguita da Ungheria (12.618), Romania (13.000) e Polonia (14.431).
Estonia, Lituania e Slovenia hanno stipendi superiori, (la Slovenia si avvicina alla media italiana con 28.765 euro/anno). Mentre Slovacchia, Croazia, Repubblica Ceca e Lettonia offrono stipendi inferiori a quelli italiani, ma più alti di quelli greci.
Troppo stress
Intanto Adecco Group ha pubblicato la ricerca "Global Workforce of The Future", svolta intervistando 30.000 lavoratori in tutto il mondo: il 61% ritiene di percepire uno stipendio insufficiente per far fronte all'aumento dei prezzi causato dall'inflazione. Mentre per Eurobarometro, nell’UE il 70% è preoccupato per l'aumento del costo della vita.
Tra i più stressati ci sono greci (il 100%), ciprioti (99%), italiani e portoghesi (98%).
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