8 nov 2022 | 2 min di lettura | Pubblicato da Marco B.
A causa dell'inflazione gli italiani, secondo l'Ufficio studi della Cgia, stanno perdendo 92 miliardi di euro in potere d’acquisto.
L'associazione di artigiani e piccole imprese stima che il conto più caro lo stiano pagando coloro che vivono nelle grandi città. Qui il fenomeno inflattivo ha raggiunto picchi che non si vedevano più da oltre 40 anni.
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La Cgia è giunta a questa conclusione ipotizzando che i nuclei familiari abbiano "nel proprio istituto di credito gli stessi risparmi che avevano a inizio anno. Pertanto, a causa della crescita dell’inflazione stimata per il 2022 all’8%, la dimensione economica reale del deposito bancario ha subito una drastica decurtazione".
In parte la perdita di potere di acquisto verrà recuperata grazie all'incremento degliinteressi sui depositi, tuttavia i risultati restano scoraggianti.
"A livello territoriale", secondo l'Ufficio studi, "leprovince più penalizzate sono quelle più popolate e tendenzialmente anche con i livelli di ricchezza più elevati: a Roma, infatti, l’inflazione 'erode' 7,42 miliardi di euro di risparmi familiari, a Milano 7,39, a Torino 3,85, a Napoli 3,33, a Brescia 2,24 e a Bologna 1,97".
Va un po' meglio nei centri medi e piccoli. Tra le province meno esposte ci sono quella di Enna, con 156 milioni di potere d'acquisto cancellato, Isernia con 153 e Crotone con 123 milioni.
Paradossalmente, il gettito per le casse dello Stato è aumentato, perché aumenta man mano che iprezzi salgono e quindi sale anche il gettito dell'Iva.
La Cgia sostiene che "Nei primi otto mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, le entrate tributarie erariali sono aumentate di 40,69 miliardi di euro".
Qual è il pericolo?
La stagflazione: indica la situazione in cui coesistono, nello stesso mercato, sia un aumento generale dei prezzi, sia una mancanza di crescita dell'economia.
"Con le difficoltà legate alla pandemia, agli effetti della guerra in Ucraina, all’aumento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici rischiamo, nel medio periodo, di veder scivolare la crescita economica verso lo zero, con una inflazione che, invece, potrebbe superare tranquillamente le due cifre", sottolinea la Cgia, nel tirare le somme.
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