2 feb 2023
Ad oggi, si può affermare che le donne attive nell’ambito delle criptovalute sono in rapida crescita ed espansione, nonostante il trading rimanga una professione dominata dagli uomini.
Infatti, si può osservare come, negli ultimi cinque anni, la quota femminile partecipante al mondo blockchain è quadruplicata, fino a rappresentare il 12% nel settore.
Ma in quali paesi sono più presenti? Ecco su Facile.it i risultati di un recente studio.
Infatti, se nel 2016 le donne nell’ambito crypto erano solo il 3%, in alcuni mesi dello scorso anno hanno toccato quota 17%.
Inoltre, negli Stati Uniti la percentuale di donne tra i trader attivi è cresciuta costantemente, triplicando dal 6% nel 2012 al 18% nei primi due mesi del 2022.
Tuttavia, secondo uno studio dell’agenzia di brokeraggio eTor, la presenza delle donne tra i trader di Bitcoin è quantificabile intorno al 15%, benché sempre più si stiano affacciando sulla scena. Ad esempio, persino l’attrice Reese Witherspoon si è inoltrata nel mondo DeFi, dichiarando di essersi lanciata su Ethereum.
Tra tutte le donne che hanno iniziato ad essere attive e a rappresentare importanti figure professionali nell’universo blockchain, troviamo Lea Thompson, conosciuta online come “Girl Gone Crypto”.
Thompson è entrata nel settore nel 2011, dopo aver osservato un amico alle prese con il mining delle criptovalute. E, dopo un primo momento di incertezza nel 2017, il Bitcoin che Lea aveva comprato è arrivato a 17.000 euro. Così, ha cominciato ad appassionarsi.
Andando avanti, troviamo Wendy O, di Los Angeles, che sostiene di essere arrivata alla soglia del primo milione, ma precisa di aver compreso la portata del suo successo solo dopo essersi potuta permettere di diventare una madre a tempo pieno e senza preoccupazioni finanziarie.
È successo nel 2018, quando la donna, che in origine lavorava come operatrice sanitaria per casi di HIV/AIDS, è riuscita a pagare le proprie spese e bollette grazie ai soldi derivati dal trading. Wendy ha cominciato a investire nel 2017, quando sua figlia aveva solo un anno.
All’inizio era intenzionata solamente a negoziare titoli, ma non aveva i circa 20.000 euro necessari per aprire l’account, così ha scelto di puntare sulle criptovalute. Alla fine dell’anno aveva comprato Bitcoin per un valore di circa 800 euro, un valore aumentato nel frattempo a circa tre volte tanto.
Tra le figure di spicco in questo senso troviamo anche Gracy Chen, Managing Director di Bitget. Gracy Chen è stata introdotta al mondo delle criptovalute anni fa grazie ad alcuni suoi amici già vicini al settore. Nel 2014 ha iniziato a investire in criptovalute, tra cui BTC, ETH e XRP, ma non in grandi quantità.
Finché nel 2017 non ha iniziato a investire più tempo e sforzi per conoscere il mercato primario e secondario delle criptovalute. Inoltre, è stata una delle prime ad investire in BitKeep, il principale portafoglio decentralizzato asiatico e la società sorella di Bitget. Ora, Gracy Chen fa a tutti gli effetti parte del team di Bitget, l’exchange di criptovalute in più rapida crescita.
Concludiamo con l’inglese Sara Trojanowska, conosciuta come “AltCoin Sara”, la quale ritiene che ci siano alcune differenze fondamentali nel modo in cui uomini e donne investono i loro soldi.
Trojanowska, 28 anni, sostiene che, benché gli stereotipi online descrivano gli uomini come pronti a puntare al rialzo e a essere premiati per i rischi corsi, in realtà è vero il contrario. Per lei le donne sono le migliori investitrici, perché si prendono il tempo necessario e non si fanno trascinare dall’ego.
Le donne più crypto sono quelle britanniche. Infatti, queste rappresentano il volume di exchange più elevato, mentre le trader in Germania hanno il valore medio di portafoglio più alto, circa il doppio delle loro controparti in altri grandi Paesi europei.
Una quota rilevante di commercianti donne si trovano anche in Paesi come Slovenia, Sud Africa e Spagna, mentre scarseggiano in Francia, Italia e Svizzera. D’altra parte il nostro Paese, insieme al Regno Unito, ha la quota maggiore di “giovani donne commercianti”, mentre la Francia ha, in media, la più anziana.
Infine, dall’analisi di alcuni dati si può notare come la maggior parte delle donne che lavora con la blockchain appartiene alla fascia d’età tra i 26 e i 32 anni, mentre in Italia la fascia d’età si allarga fino alle over 50. Sul piano regionale, si registra un forte sbilanciamento verso il Centro Italia in prevalenza, seguito dal Nord Italia e da una percentuale molto bassa per il Sud Italia.
Ad ogni modo, nonostante tutte le gioie derivanti da una migliore situazione finanziaria, si evidenzia ancora oggi una netta disparità di genere nel mondo delle criptovalute. Eppure, le stesse donne leader presenti nel settore crittografico hanno affermato che il crypto spazio offre enormi opportunità di carriera per le stesse.
Tuttavia, come anticipato, lo studio della piattaforma di social trading eToro non rassicura in questo senso. Infatti, la fotografia scattata dai dati non è di certo delle migliori, poiché fa emergere il “gender gap” presente nel settore crittografico. Una disparità che, almeno per ora, nemmeno il boom delle persone che hanno iniziato a fare trading online negli ultimi anni è riuscito a colmare.
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