Gli Ether sono le criptovalute legate alla piattaforma Ethereum
Gli Ether sono le criptovalute legate alla piattaforma Ethereum
Ethereum si basa sulla tecnologia blockchain e supporta gli smart contract
Ethereum si basa sulla tecnologia blockchain e supporta gli smart contract
Gli Ether si ottengono tramite exchange e possono essere conservati in un e-wallet
Gli Ether si ottengono tramite exchange e possono essere conservati in un e-wallet
L'utilizzo della piattaforma Ethereum, quella su cui è detenuto e scambiato l'Ether, sta diventando sempre più diffuso. Il motivo è che Ethereum è molto di più di una semplice criptovaluta, si tratta infatti di un vero e proprio ecosistema che sin dagli albori ha permesso di creare i cosiddetti smart contract nonché le applicazioni decentralizzate (Dapp) e che nel giro di poco tempo si è trasformato in un vero e proprio punto di riferimento anche per la Finanza Decentralizzata.
Le potenzialità di Ethereum dunque non sono rappresentate solo dall'Ether, che attualmente è la seconda valuta digitale al mondo in termini di capitalizzazione e si colloca subito dopo il Bitcoin. Nel 2021 il valore della criptovaluta è cresciuto del 400%, un risultato che ha richiamato l'attenzione da parte degli investitori dal momento che le prospettive per il 2022 sono altrettanto positive. Ma cosa sono gli Ether e come funziona Ethereum? Ecco cosa c'è da sapere.
Prima di spiegare cosa sono gli Ether, partiamo da una necessaria e doverosa premessa: quando si parla di Ethereum bisogna fare un distinguo tra Ether (ETH), nome che identifica il token, ed Ethereum, la relativa rete utilizzata. Quindi gli Ether sono le criptovalute legate a Ethereum, la piattaforma che fonde le sue radici nella tecnologia blockchain, la stessa che caratterizza anche il Bitcoin, ma che a differenza di questa permette di creare nuove applicazioni. Non solo, la blockchain di Ethereum ospita altre criptovalute interessanti, come Uniswap (UNI), usato per scambiare i token ERC-20.
Proprio come il Bitcoin, l'Ether è una moneta digitale nata per offrire una soluzione di pagamento decentralizzata dal sistema bancario e sotto il diretto controllo degli utenti che ne sono possessori. Il suo inventore è il giovane canadese di origine russa Vitalik Buterin, un genio matematico che ha descritto la sua piattaforma nel white paper da lui pubblicato nel 2014, quando aveva appena 19 anni.
Chiunque conosca anche solo un minimo il mondo delle crypto currency si sarà accorto che la maggior parte dei progetti più innovativi del panorama cripto sono nati su Ethereum. La prima applicazione di successo di questa piattaforma sono state le CryptoKitties, che nel 2017 hanno mandato in tilt la piattaforma di Buterin. Come non citare poi gli NFT (Non-Fungible Token), una sorta di certificato digitale che rende un'opera unica e non ripetibile in quanto scritto su blockchain, nella stragrande maggioranza dei casi quella di Ethereum. La piattaforma di Buterin è a oggi il motore della DeFi (Decentralised Finance), un nuovo approccio all'uso di strumenti finanziari che sfrutta tecnologie innovative per permettere l'evoluzione degli strumenti tradizionali.
Al pari dei Bitcoin, anche la piattaforma Ethereum si basa sulla tecnologia blockchain, una sequenza di codici alfanumerici in grado di individuare in maniera univoca qualsiasi bene. In pratica, ogni volta che viene eseguita una transazione, le informazioni vengono "impacchettate" in un blocco che racchiude tutte le operazioni validate e che si unisce alla catena senza essere più modificabile. Ma se nel caso delle criptovalute di Satoshi Nakamoto la catena di blocchi serve solo a garantire lo scambio di moneta, nel caso di ethereum serve anche alla validazione dei cosiddetti "smart contract", vale a dire contratti intelligenti che necessitano di una blockchain per la loro verifica e convalida.
Di fatto, gli smart contract altro non sono che dei software che al verificarsi di determinate condizioni prestabilite eseguono automaticamente delle istruzioni, senza intervento umano. Questo sistema di validazione può essere adottato da diversi settori aziendali, ad esempio, per gestire la supply chain, certificare un'identità o le caratteristiche di un prodotto, innescare il pagamento di un sinistro quando sono soddisfatte determinate condizioni, siglare mutui ipotecari e molto altro ancora.
Affinché qualsiasi interazione all'interno della blockchain di Ethereum venga eseguita è necessario un "carburante", definito gas, che corrisponde alle commissioni pagate ai miners. In altre parole, con il termine gas si intende il costo di esecuzione delle transazioni effettuate su Ethereum.
A breve la piattaforma dovrebbe completare la sua transizione a Ethereum 2.0, aggiornamento multifase che mira ad aumentare il numero di transazioni da 15 a migliaia (fino a 15.000) al secondo, per aumentare la sicurezza della rete e al contempo ridurre il consumo di energia.
Delineato fin qui che cosa sono gli Ether e come funzionano, è giunto il momento di spiegare come si ottengono. Come per tutte le criptovalute in circolazione, per comprare Ether occorre rivolgersi a dei siti specializzati chiamati exchange, ovvero portali che permettono di scambiare monete virtuali. Tra i più noti vale la pena citare Kraken, Binance e Bittrex. Aprendo un account su uno di questi siti è possibile acquistare Ether pagando attraverso i metodi supportati.
Un passo importante è quello di procurarsi un e-wallet adeguato, cioè un portafogli digitale nel quale verrà custodita la criptovaluta e al quale solo il proprietario potrà avere accesso. La maggior parte degli exchange permette di conservare le proprie criptovalute direttamente sull'account, quindi questo passaggio non è sempre necessario. Una volta depositati nell'e-wallet, il detentore degli Ether potrà decidere se utilizzarli per i pagamenti, conservarli a lungo termine o scambiarli in qualsiasi momento lo ritenga più conveniente.
Rispetto ad altre criptovalute, l'andamento dell'Ether è stato più costante nel tempo e ha sofferto meno di periodi di crisi. A rendere l'ETH sempre più solido è stata la crescente domanda degli sviluppatori che sfruttano la blockchain Ethereum per costruire progetti e lanciare delle "Dapp", abbreviazione di applicazioni decentralizzate.
Al lancio nel 2015, per avere un'unità Ether serviva circa 1 dollaro. La moneta di Buterin non ha catturato subito l'attenzione degli investitori, infatti nei primi tempi il valore è rimasto quasi sempre costante. Col passare del tempo però il valore di Ether è aumentato in modo considerevole fino a raggiungere il primo picco il 12 giugno del 2017, arrivando a essere quotato ben 356 dollari. Seppur con un trend altalenante, il valore della criptovaluta ha continuato a salire a ritmi vertiginosi, portando gli investitori a ottenere enormi profitti.
Non è un mistero che il 2021 è stato un anno d'oro per l'Ether, che è riuscito a guadagnare il 455% e ha toccato il massimo storico di 4.400 dollari. Questo 2022 promette altrettanto bene in quanto si completerà l'aggiornamento con il quale Ethereum passerà al protocollo proof-of-stake, grazie al quale si ridurranno i costi energetici, ed è previsto un ulteriore sviluppo dell'ecosistema DeFi e degli NFT. Quali sono le previsioni? Secondo gli analisti, il valore di Ether dovrebbe continuare a crescere fino a superare la soglia dei 6000 dollari entro la fine di quest'anno.
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