Pensioni 2026: la Legge di Bilancio 2026 decreta lo stop a Quota 103 e Opzione Donna
10 nov 2025 | 2 min di lettura | Pubblicato da Carmela Di Matteo

Il panorama previdenziale disegnato dalla Legge di Bilancio 2026 si caratterizza per una netta riduzione delle opzioni di flessibilità e un approccio di contenimento della spesa. Il Governo ha scelto di eliminare definitivamente Quota 103 e Opzione Donna, lasciando migliaia di lavoratori senza la possibilità di uscita anticipata programmata.
Contestualmente, viene confermato l'aumento dell'età pensionabile legato all'aspettativa di vita: l'età di vecchiaia salirà a 67 anni e un mese dal 2027. Nonostante la stretta, vige la cristallizzazione del diritto per le lavoratrici che hanno maturato i requisiti di Opzione Donna entro il 31 dicembre 2024.
Sommario
Addio a Quota 103 e Opzione Donna
La Manovra elimina due strumenti cruciali per l'uscita anticipata, segnando la fine di quasi ogni forma di flessibilità previdenziale.
- Quota 103: introdotta dal Governo Meloni (62 anni di età e 41 di contributi), questa misura viene cancellata interamente. I lavoratori che puntavano a questa via d'uscita dovranno ora ricorrere alla pensione di vecchiaia (67 anni) o a quella anticipata ordinaria (fino a 43 anni di contributi).
- Opzione Donna: la misura, in vigore dal 2004, non sarà rinnovata oltre la scadenza del 31 dicembre 2025. Questa chiusura restringe l'accesso anticipato in particolare a lavoratrici in situazioni di fragilità sociale (come caregiver, disoccupate, o invalide), le quali erano già penalizzate dal ricalcolo interamente contributivo dell'assegno.
Di fatto, le uniche eccezioni alla rigidità della Legge Fornero restano quelle legate ai lavori gravosi (APE sociale) e usuranti, ma senza miglioramenti rispetto alla legislazione vigente.
La cristallizzazione del diritto
Non per tutte le lavoratrici la strada è chiusa. Il sistema previdenziale italiano garantisce la cristallizzazione del diritto, un principio di salvaguardia cruciale:
Ma chi rientra? Le lavoratrici che hanno maturato i requisiti necessari per Opzione Donna entro il 31 dicembre 2024 (35 anni di contributi e l'età minima richiesta, 61 anni con possibili riduzioni) manterranno il diritto di accedere al pensionamento anticipato anche nel corso del 2026, pur in assenza di una proroga formale della misura.
Aumento dell'età pensionabile: "spalmato" ma non bloccato
Nonostante le intenzioni dichiarate di bloccare l'adeguamento dei requisiti pensionistici all'aspettativa di vita, la Manovra 2026 introduce l'aumento, seppur in modo diluito.
- Pensione di vecchiaia: l'età, fissata a 67 anni, avanzerà a 67 anni e un mese dal 2027. L'anno seguente, nel 2028, salirà a 67 anni e tre mesi.
- Pensione anticipata (contributi): il requisito contributivo aumenterà a 42 anni e 11 mesi nel 2027, per poi arrivare a 43 anni e un mese nel 2028.
L'incremento viene "spalmato" per ridurne l'impatto immediato, ma la sostanza è che i requisiti anagrafici e contributivi continueranno a salire.
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