Usare le carte di credito per migliorare il credit score
22 lug 2025 | 4 min di lettura | Pubblicato da Salvatore B.

L'uso e la gestione corretta di una carta di credito possono, nel tempo, migliorare l’affidabilità di un consumatore. Più alto sarà il merito di credito (credit score), più sarà probabile che vada a buon fine una richiesta di carta di pagamento, mutuo, prestito personale, scoperto di conto o finanziamento auto.
A seconda del tipo di prestito, i richiedenti a basso rischio possono accedere a condizioni migliori con tassi di interesse più bassi e duraturi poiché hanno dimostrato di saper gestire le proprie finanze in modo responsabile.
E’ possibile migliorare il proprio merito di solvibilità effettuando pagamenti regolari al conto di una carta di credito. Ciò contribuisce a dimostrare la propria gestione responsabile delle finanze personali. Ulteriori supporti al punteggio di credito possono provenire dalla costruzione della storia finanziaria e dall'età media dei conti di attivi. Avere gli stessi conti da molto tempo suggerisce infatti che si è in grado di gestirli in modo responsabile. Una scarsa o nulla esperienza con il credito, anche in presenza di un buon reddito, potrebbe spingere in basso il coefficiente di solvibilità del consumatore, semplicemente perché c'è poco da indicare su quanto quest’ultimo sia in grado di gestire i prestiti e i rimborsi.
Bisogna sempre tenere presente che, indipendentemente dal fatto che le richieste di finanziamento vadano o meno a buon fine, le ricerche di credito difficili possono influire sul merito di solvibilità, soprattutto se inoltrate in un breve periodo di tempo. Le principali agenzie di riferimento che si occupano di analizzare la solvibilità del richiedente credito esaminano l'ammontare delle risorse disponibili, meno quello utilizzato (rapporto di utilizzo). Bisogna perciò cercare di mantenere il saldo al di sotto del 25% del limite di credito disponibile.
Che cos’è un credit score
Il punteggio di credito indica la probabilità di rimborsare qualsiasi prestito da parte di un richiedente, in base alla storia di gestione delle finanze da parte di quest’ultimo. Un punteggio di credito più alto potrebbe significare avere maggiori probabilità di ottenere finanziamenti, anche se non è una garanzia. Tuttavia, è utile sapere che non esiste un unico punteggio di credito. Ogni agenzia di riferimento del credito può avere informazioni diverse sui richiedenti e ha un proprio modo di assegnare il punteggio, che inoltre cambia nel tempo, proprio come la situazione del consumatore.
Gli istituti di credito e altri fornitori di servizi completano poi l’analisi della solvibilità del potenziale cliente considerando anche altri fattori come l'accessibilità economica e la storia dei conti passati.
Come si calcola il credit score
Il punteggio di credito viene determinato dalle agenzie di analisi del credito, che raccolgono informazioni da diverse fonti capaci di influenzarne il valore finale. Tra i fattori principali c’è, innanzitutto, la tipologia di conti intestati al richiedente: avere un mix equilibrato di conti, come mutui, carte di credito e prestiti non garantiti, dimostra una buona capacità di gestire forme di credito diverse.
Un altro elemento rilevante riguarda l’eventuale presenza di documenti giudiziari: inadempienze, sentenze, accordi volontari individuali e fallimenti possono avere un impatto negativo sul credit score e influenzarlo per molti anni.
Anche le abitudini di spesa incidono sul punteggio: chi ha numerosi debiti o si trova spesso vicino al limite del credito disponibile può essere percepito come dipendente da risorse esterne. Al contrario, mantenere bassi i saldi contribuisce a migliorare il proprio indice di solvibilità.
Va poi considerata l’età media dei conti attivi: mantenere aperti gli stessi conti nel tempo è indicativo di una gestione oculata e costante delle risorse. Questo, unito a un comportamento finanziario prudente, come limitare le nuove richieste di credito, può portare nel tempo a un punteggio di credito più solido e affidabile.
Infine, il processo decisionale degli istituti di credito e dei fornitori di servizi parte proprio dall’analisi del credit score per valutare se concedere o meno un finanziamento. Un punteggio elevato può tradursi in tassi di interesse più vantaggiosi e maggiore accesso a risorse finanziarie, premiando così i comportamenti virtuosi nella gestione del denaro.
Come migliorare il credit score
Migliorare il proprio indice di solvibilità richiede sempre tempo, ma alcune abitudini possono essere di grande aiuto.
- Pagare puntualmente tutte le scadenze, compresi i rimborsi del credito, le utenze e le altre bollette domestiche.
- Gestire bene i conti rimanendo al di sotto dei limiti di credito e cercando di ridurre i saldi debitori quando possibile.
- Limitare le richieste di credito: quelle difficili, indipendentemente dal loro esito, possono influire sull’indice di solvibilità del richiedente, soprattutto se quest’ultimo ne ha inoltrato un numero rilevante in un breve periodo di tempo.
- Controllare il proprio credit score, soprattutto se si sta pianificando una richiesta.
- Controllare le informazioni in possesso di ogni agenzia di riferimento del credito può consentire di inviare una contestazione degli eventuali dati non corretti al fine di aggiornarli di conseguenza.

Giornalista finanziario che ha lavorato a Londra, Parigi e Milano presso il Gruppo Financial Times, Acuris (in precedenza Mergermarket), Euromoney ed altre testate specialistiche.
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