10 giu 2021 | 5 min di lettura | Pubblicato da Giusy I.
E’ boom di truffe online in Italia, in particolare di quelle che riguardano le assicurazioni su internet. I numeri dell’Ivass, l’Autorità di Vigilanza sulle assicurazioni, parlano chiaro: nel solo 2020 i siti fraudolenti segnalati e bloccati sono stati ben 241, contro i 168 del 2019. Se si pensa che nel 2015 erano solo quattro è palese che la dimensione del fenomeno è in continua crescita. Complice sicuramente è stato l’utilizzo sempre maggiore da parte dei consumatori italiani di internet a seguito della pandemia da Covid-19.
E’, infatti, un dato di fatto che sempre più utenti ricorrono alle assicurazioni online, sia perchè l’assistenza è disponibile h24 o perché spesso è possibile utilizzare le varie opzioni tramite app, o, soprattutto, perché fanno risparmiare.
Social network, falsi siti internet, servizi di messaggistica come WhatsApp e ovviamente la posta elettronica: è soprattutto attraverso questi mezzi che arrivano le principali minacce.
Ma con un po' di attenzione è possibile non cadere nella “trappola”.
Per sventare queste frodi l’Ivass ha messo in campo nel mese di marzo scorso il nuovo programma di ‘mistery shopping’. In pratica, l’Istituto ha messo in campo una sorta di “Sherlock Homes” che operano in incognito e visitano i siti internet proprio per “verificare dal vivo le concrete modalità di vendita delle polizze assicurative da parte degli intermediari – spiega l’Ivass - Le visite “in incognito”, che al momento sono sperimentali, riguarderanno non solo agenzie, banche e sportelli postali ma anche la vendita “on line”: “acquirenti misteriosi”, infatti, navigheranno su piattaforme e broker di distribuzione digitale. E questo proprio perché, sottolinea l’Istituto “le truffe colpiscono soprattutto ilsettore Rc auto percepite come costose e semplici da acquistare via web.
Il progetto “mystery shopping” si potrebbe, dunque, rivelare, una volta ‘ben rodato’, uno strumento davvero utile per vigilare sui comportamenti tenuti dagli intermediari nei confronti dei consumatori-risparmiatori-investitori. Sugli esiti del programma, però, spiega l’Ivass a Facile.it, è ancora troppo presto per fornire dei dati.
Non è semplice individuare un “sito-truffa”, ma con un po' di accortezza si possono individuare delle caratteristiche abbastanza comuni che possono essere un campanello d’allarme per l’utente che si appresta ad acquistare una assicurazione online.
Di solito si tratta di siti molto scarni, con poche pagine e con strutture molto simili ai portali più noti. Spesso, infatti, avranno nomi molto simili a quelli di assicurazioni più conosciute o a siti di comparazione noti sul mercato, con logo, immagini o altri elementi distintivi di operatori assicurativi più “famosi".
Ancora, spesso forniscono come contatti numeri di cellulare (spesso con invito ad utilizzare WhatsApp), un indirizzo email fornito da un provider di posta gratuito e, anche se molto raramente, un numero di telefono fisso (spesso non in funzione);
Inoltre, nella pagina principale vengono richiesti i dati personali e di contatto dell’utente (nome e , data nascita, email e telefono) e la targa del veicolo. Altre volte vengono richiesti anche il modello e la marca dell’auto o della moto, la data di decorrenza della polizza o altri dati.
Spesso e volentieri tali siti propongono polizze di durata temporanea.
I truffatori per guadagnare le prime posizioni su Google acquistano spazi pubblicitari. In questo modo si troveranno tra i primi risultati nei motori di ricerca, scavalcando così anche operatori più autorevoli che operano legalmente nel settore.
Attraverso la targa ed altri dati forniti dal cliente, il truffatore, poi, contatterà la “vittima” individuata proponendo un “prezzo scontato”, molto invitante. Verranno, poi, richiesti tutti i documenti necessari via WhatsApp o altri canali di messaggistica istantanea e, sempre utilizzando lo stesso canale, verrà fornito il preventivo e gli estremi di pagamento (spesso si tratta di carte prepagate o ricaricabili, sistemi questi di pagamento non tracciabili, ndr) e infine la polizza contraffatta;
I consumatori non sapranno di avere in mano una polizza falsa fino a quando non subiranno un controllo delle Forze dell’Ordine o in caso di sinistro. Ma nel frattempo i truffatori staranno già operando con altri siti internet. Per chi ha acquistato una assicurazione falsa, invece, seppur a sua insaputa, non solo si incorrerà nel danno economico ma si rischierà grosso per aver violato le disposizioni di legge. E la legge italiana, si sa, è particolarmente dura nei confronti di chi circola senza assicurazione e averne una falsa equivale a circolare senza.
Le sanzioni amministrative vanno da un minimo di 849 euro ad un massimo di 3.396 euro e si rischia anche il sequestro del mezzo. Inoltre, in caso di incidente, non avendo una copertura assicurativa regolare si rischia di dover risarcire il danno di tasca propria.
Ovviamente bisogna essere vigili ed attenti, diffidando, come spiegato, in particolare dei siti che propongono come contatto un numero di cellulare o invitano ad usare un sistema di messaggistica veloce. Un operatore assicurativo professionale non proporrà mai ad un cliente di contattarlo su un cellulare, né tantomeno su WhatsApp o Telegram.
I siti internet degli intermediari che svolgono attività online devono sempre contenere: l’indirizzo della sede, il numero di telefono, il fax e la mail certificata (pec), il numero di iscrizione al registro Unico degli intermediari assicurativi, l’indicazione che è soggetto ai controlli dell’Ivass.
Diffidare dei siti con pagine “under costruction”, privi di sezioni dedicate alla privacy, condizioni di utilizzo, contenuti ed articoli di settore, che propongono polizze temporanee, che chiedono nella pagina principale i dati di contatto.
In caso di dubbi verificare sul sito di Ivass se la compagnia di assicurazioni o l’intermediario sono iscritti negli appositi elenchi o registri, consultare l’elenco degli avvisi relativi a casi di contraffazione, società non autorizzate e siti internet non conformi alla disciplina sull’intermediazione o chiamare il Contact Center Consumatori dell’Ivass: 800.48.66.61.
L’Ivass sottolinea che “i pagamenti di premi effettuati a favore dicarte prepagate o carte di credito ricaricabili sono irregolari così come i pagamenti che vengono fatti verso persone o società che non sono iscritte negli elenchi ufficiali”
Il consiglio è dunque di prestare molta attenzione avvalendosi di siti noti e riconosciuti, sia per l’acquisto che per la comparazione delle assicurazioni.
Giusy Iorlano è giornalista professionista. Laureata presso la Luiss Guido Carli di Roma, due master, ha collaborato con numerose testate nazionali e internazionali occupandosi soprattutto di economia e finanza. Collabora da diversi anni con Milano Finanz
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