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IRPEF con tre aliquote: chi ci pagherà meno tasse grazie alla riforma

10 ago 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Marco B.

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La Camera ha dato il via libera alla legge-delega che riguarda la riforma fiscale.

Il Governo sembra voler puntare sull'eliminazione di un’aliquota, passando da 4 a 3, così da rendere più “ricchi” i salari.

Le prime due potrebbero essere accorpate in un’unica aliquota al 23%.

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In attesa dei decreti

Chi potrebbe trarre vantaggio, tra i contribuenti, grazie a questa eventuale riforma?

In attesa dei decreti attuativi (linee guida che definiranno nei dettagli la nuova tassazione), la Fondazione nazionale dei Commercialisti (Fnc) ha realizzato una simulazione della graduale riduzione del peso fiscale.

Il trio di aliquote

Secondo l’ipotesi più probabile, si arriverà quindi a una rimodulazione di aliquote e scaglioni, lungo il percorso che era già stato indicato dal Governo Draghi con la Legge di bilancio 2022.

Dopo il passaggio da 5 a 4 aliquote, si dovrebbe scendere a tre fasce reddituali con le relative percentuali di tasse dovute. Accorpando il primo e il secondo scaglione, l’aliquota più bassa dovrebbe giungere al 23% per la parte di redditi lordi che arriva a 28.000 euro l’anno.

La progressività fiscale

Attualmente i primi due scaglioni sono al 23% fino a 15.000 euro, al 25% tra 15.001 e 28.000.

Non ci sarebbe alcuna modifica per gli altri due scaglioni: 35% fino a 50.000 euro, 43% al di sopra di quella cifra.

Siccome qualsiasi contribuente versa le tasse in modo progressivo, a seconda del suo reddito (quindi per ogni scaglione versa le varie percentuali fissate), quasi tutti i cittadini che pagano le tasse risparmierebbero.

Nessun vantaggio per i redditi bassi

Secondo la Fnc, non avrebbero alcun beneficio i contribuenti con gli introiti più modesti, fino a 15.000 euro lordi, perché continuerebbero a versare 23 euro di tasse su ogni 100 euro guadagnati. Mentre risparmierebbero tutti gli altri, che guadagnano di più.

Il massimo? 260 euro in meno

Per chi ha redditi tra 20.000 a 35.000 euro la riduzione dell’aliquota IRPEF garantirebbe un risparmio tra 100 e 260 euro l’anno (al lordo di eventuali detrazioni, deduzioni e altre agevolazioni).

Per esempio, chi incassa 22.000 euro lordi l’anno invece degli attuali 5.200 euro dovrebbe versarne 5.060 euro: - 140.

Chi guadagna 48.000 euro lordi l’anno verserebbe 13.440 euro di IRPEF invece degli attuali 13.700 (sempre al lordo di detrazioni, eccetera): - 260, il massimo per tutti.

Agevolazioni, si cambia

Comunque la legge delega approvata il 12 luglio prevede anche la ridefinizione generalizzata delle agevolazioni fiscali, che influiscono molto sulle tasse effettivamente versate dai cittadini.

Le nuove agevolazioni dovranno concentrarsi sulla composizione del nucleo familiare, con più attenzione per le famiglie in cui ci sono disabili per i costi dedicati alla crescita dei figli (scuola e altro).

I bonus edilizi

Tra le voci di costo ci saranno anche le spese sostenute per salute, istruzione, abitazione e previdenza complementare.

Previsti sconti anche sull’edilizia: l’obiettivo è quello di agevolare il miglioramento delle prestazioni energetiche e delle classi di rischio sismico per gli edifici.

Il bonus casa potrebbe diventare strutturale: aliquota unica al 60% (fino al 100% per chi ha i redditi meno alti).

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