2 apr 2024 | 2 min di lettura | Pubblicato da Marco B.
Dopo 5 anni dalla richiesta di riscossione, le cartelle esattoriali saranno stralciate.
Lo stralcio automatico è tra le scelte fatte dal Governo, che ha rimesso mano al sistema della riscossione. Obiettivo: renderlo più "veloce ed efficiente" e snellire la gestione di una valanga di debiti fiscali.
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Il nuovo decreto attuativo della riforma fiscale, che ha avuto il via libera preliminare dal Consiglio dei ministri, punta al riordino del sistema della riscossione. C’è che ritiene, tra i critici, che sia un sistema che favorirebbe l'evasione fiscale. Però il viceministro all'Economia Maurizio Leo si difende: stiamo aiutando "chi vuole pagare" ma non riesce mentre continuerà a "lottare contro i furbetti".
Di cosa tratta nello specifico questa norma? Prima di tutto, di un allungamento dei tempi concessi per saldare i debiti col fisco: si passa da 72 rate mensili a un massimo di 120 (quindi spalmate su un decennio). Oltre i 120.000 euro di debito, il contribuente che può dimostrare un problema temporaneo nella possibilità di pagare potrà diluire il pagamento fino a 120 rate mensili.
L’Ansa spiega che “per chi ”documenta" la situazione di difficoltà è previsto un minimo di rate crescente (che aumenta ogni due anni, da 85 a 97 a 109) e un massimo sempre di 120 rate; mentre per il contribuente che semplicemente "dichiara" di trovarsi in situazione di difficoltà l'aumento parte da 84 rate mensili nel 2025-26 aumentando progressivamente fino ad un massimo di 108 rate nel 2029".
A chi spetterà fare una valutazione?
Al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) competerà valutare - monitorando gli effetti delle nuove norme sui conti pubblici - "se concedere le 120 rate dal 2031. Dal 2025 poi arriva lo stralcio (il "discarico automatico") per le cartelle non riscosse entro 5 anni". Inoltre, dal 2025 le cartelle dovranno essere notificate al creditore entro 9 mesi dall'affidamento del carico, con la possibilità di raggruppare i crediti per un codice fiscale in un'unica cartella contenente tasse e multe.
La speranza qual è? Il Governo si augura di riuscire in questo modo a "snellire" la montagna enorme di crediti fiscali non riscossi: ha già superato i 1.200 miliardi di euro.
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