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Soldi fermi sul conto corrente: rischi della liquidità eccessiva e come gestirla

mano che inserisce soldi in barattolo di risparmio

Le 3 cose da sapere

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    Tenere troppi soldi fermi espone all'inflazione e fa scattare l'imposta di bollo.

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    Tenere troppi soldi fermi espone all'inflazione e fa scattare l'imposta di bollo.

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    Limita la giacenza alle spese di 3-6 mesi o tienila sotto i 5.000€ medi annui.

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    Limita la giacenza alle spese di 3-6 mesi o tienila sotto i 5.000€ medi annui.

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    Investi la liquidità in eccesso per proteggere il potere d'acquisto nel tempo.

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    Investi la liquidità in eccesso per proteggere il potere d'acquisto nel tempo.

Avere molti soldi fermi sul conto corrente può sembrare una scelta prudente, ma in realtà non sempre lo è. Tenere troppa liquidità non investita significa spesso rinunciare ad un rendimento, esporre il denaro all’erosione dell’inflazione e, in alcuni casi, sostenere costi evitabili. Gestire correttamente le somme disponibili permette invece di trovare il giusto equilibrio tra sicurezza, flessibilità e crescita.

Conti Correnti: trova il più vantaggioso
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Sommario

Che cos’è la liquidità finanziaria

La liquidità finanziaria è il denaro immediatamente disponibile: somme sul conto corrente o, in parte, su conti deposito, pronte per essere usate senza vincoli. È comoda per le spese quotidiane e gli imprevisti, ma tenerne troppa ferma comporta rischi e costi impliciti.

Negli ultimi anni la propensione a “parcheggiare” denaro sui conti è cresciuta molto. La Banca d’Italia ha rilevato che a fine 2018 la liquidità su conti correnti e conti deposito ha raggiunto circa 1.400 miliardi di euro; nel 2024 la sola liquidità giacente sui conti correnti è risalita a circa 1.152 miliardi, in aumento rispetto a 1.139 miliardi dell’anno precedente. Allo stesso tempo, una larga parte dei correntisti mantiene saldi modesti: oltre il 77% ha meno di 12.500 euro, con una giacenza media stimata intorno a 14.981 euro per conto.

Perché è importante gestire correttamente la liquidità

Gestire bene la liquidità significa trovare il punto di equilibrio tra accessibilità e rendimento:

  • avere fondi pronti per le spese ricorrenti e gli imprevisti;
  • evitare l’erosione del potere d’acquisto causata dall’inflazione;
  • ridurre i costi fissi inutili legati al conto;
  • destinare il capitale in eccesso a strumenti capaci di farlo crescere nel tempo.

Molti risparmiatori tengono liquidità per sentirsi protetti. In realtà esistono strumenti di protezione più efficaci, come le polizze assicurative, che tutelano persone e beni e liberano risorse da destinare ad altri obiettivi (famiglia, studi dei figli, acquisto casa).

Quali sono i rischi di avere troppa liquidità ferma sul conto corrente

Avere una liquidità eccessiva sul conto può sembrare una scelta prudente, ma comporta diversi rischi nascosti. Il principale è che il denaro fermo perde valore nel tempo a causa dell’inflazione: ciò che oggi vale 1.000 euro tra dieci anni potrebbe avere un potere d’acquisto ridotto. Inoltre, grandi giacenze possono generare costi aggiuntivi e attirare controlli sulla provenienza dei fondi.

Tra i rischi e costi più frequenti ci sono:

  • rendimenti nulli: i tassi sui conti correnti sono prossimi allo zero e solo vincolando i fondi si ottengono interessi minimi;
  • costi di tenuta e imposta di bollo: oltre i 5.000 euro di giacenza media annua si paga un bollo di 34,20 euro, a cui si aggiungono eventuali commissioni di gestione;
  • rischio frodi informatiche, come phishing e attacchi ai conti online, più probabili in presenza di grandi giacenze;
  • tutela limitata dei depositi, che copre fino a 100.000 euro per depositante, lasciando scoperte le somme eccedenti;
  • costi opportunità, cioè la perdita di potenziali rendimenti che il denaro potrebbe generare se investito in strumenti adeguati.

Quanto denaro è prudente tenere liquido

Non esiste una cifra uguale per tutti, ma è possibile individuare un livello di liquidità prudente. In genere, un cuscinetto tra tre e sei mesi di spese essenziali è sufficiente per far fronte a imprevisti senza dover disinvestire in momenti sfavorevoli. 

Allo stesso tempo, mantenere una giacenza media sotto i 5.000 euro permette di evitare l’imposta di bollo annua di 34,20 euro. L’obiettivo è trovare un equilibrio che garantisca sicurezza senza immobilizzare risorse che potrebbero lavorare meglio altrove.

Come determinare la soglia giusta per la propria liquidità

Per capire quanta liquidità tenere a disposizione, è importante valutare il proprio profilo economico e le necessità personali. Chi ha entrate regolari e stabili può permettersi una riserva più ridotta, mentre chi ha redditi variabili dovrebbe tenere un margine più ampio, fino a coprire sei mesi di spese. 

Vanno poi considerate le spese future previste, come viaggi, studi o l’acquisto di una casa, e la propensione al rischio: chi preferisce maggiore sicurezza terrà più fondi liquidi, chi è disposto ad accettare oscillazioni potrà investire una parte più consistente. Anche la disponibilità di linee di credito o strumenti di finanziamento può incidere sulla quantità di liquidità necessaria.

Alternative alla mera “liquidità ferma”: investimenti e strumenti monetari

Dopo aver definito il cuscinetto di sicurezza, il resto del capitale può essere impiegato in strumenti finanziari capaci di generare rendimento nel tempo. In questo modo, il denaro non resta fermo ma lavora per accrescere il patrimonio.

Tra le principali alternative ci sono:

  • conti deposito vincolati, che offrono piccoli interessi in cambio del blocco temporaneo dei fondi;
  • strumenti a rischio contenuto, come gli ETF obbligazionari, ideali per chi cerca stabilità e una crescita graduale;
  • strumenti a rischio più elevato, come il trading, che può offrire rendimenti superiori ma richiede competenze e tempo;
  • titoli di Stato a breve termine (BOT) e Buoni Fruttiferi Postali, soluzioni semplici e accessibili;
  • obbligazioni di varia durata, in grado di contrastare parzialmente l’effetto dell’inflazione;
  • fondi di investimento e equity crowdfunding, per chi desidera diversificare e sostenere imprese innovative.

In aggiunta, le polizze assicurative possono offrire una forma di protezione che libera risorse destinate ad altri obiettivi, riducendo la necessità di liquidità eccessiva sul conto.

Quali criteri considerare nella scelta degli strumenti finanziari

La scelta degli strumenti giusti dipende dagli obiettivi personali e dalla propria tolleranza al rischio. È importante non farsi guidare dall’emotività, ma pianificare in modo coerente, mantenendo una strategia costante nel tempo.

Prima di investire, è utile:

  • valutare il rischio che si è disposti ad assumere;
  • definire l’orizzonte temporale degli obiettivi;
  • diversificare tra asset differenti per ridurre il rischio complessivo;
  • pianificare con costanza, perché la regolarità del risparmio conta più dei rendimenti singoli;
  • mantenere disciplina nelle fasi di mercato, evitando decisioni impulsive.

Cosa evitare quando si gestisce la liquidità

Quando si gestisce la propria liquidità, è fondamentale evitare errori di comportamento che possono compromettere l’efficacia della strategia. Accumulare troppi soldi sul conto per timore del rischio espone all’inflazione e ai costi fissi senza alcun vantaggio. Anche la prudenza eccessiva può diventare un ostacolo, così come l’istinto di inseguire il mercato nei momenti di volatilità. Bisogna inoltre tenere d’occhio commissioni e bolli, oltre a rispettare le normative antiriciclaggio per movimenti rilevanti. Infine, è bene non concentrare mai tutto il capitale su un solo strumento, ma diversificare per ridurre l’esposizione complessiva.

Come integrare la gestione della liquidità nella pianificazione finanziaria

La gestione della liquidità deve essere parte integrante di una pianificazione finanziaria personale. Significa stabilire obiettivi chiari, costruire un cuscinetto per le emergenze, proteggere persone e beni attraverso coperture assicurative adeguate, e infine assegnare alla liquidità il ruolo corretto: garantire accessibilità, non essere un parcheggio permanente. Il passo successivo è costruire un piano di investimento coerente con orizzonte e rischio, mantenendo una visione di lungo periodo e aggiornando periodicamente la strategia in base ai cambiamenti della propria vita e del contesto economico.

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