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Evasione fiscale in Italia: lo Stato non riscuote oltre 1.100 miliardi di tasse

28 apr 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Marco Brando

conti news evasione fiscale in italia lo stato non riscuote oltre 1100 miliardi di tasse

L’evasione delle tasse è così di moda in Italia che l’ammontare di quelle non riscosse dall'Agenzia delle Entrate ha superato la soglia dei 1.100 miliardi di euro. L'ha detto il direttore dell’Agenzia, Enrico Maria Ruffini, rispondendo alle domande dei deputati della Commissione sul federalismo fiscale.

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Tanti saluti a 182,1 miliardi l'anno

A questo dato - che corrisponde ai crediti fiscali accertati che lo Stato non riesce a incassare - si aggiunge quello sull'evasione annuale: nel 2021 l’imponibile evaso è cresciuto del 4,7% rispetto al 2020, con punte nel Nord Italia, dove ha raggiunto il 6,5%. In parole povere, vengono sottratti all'erario 182,1 miliardi di euro l'anno.

Una stima su 5 aree

È la stima effettuata dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche di Krls Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it, analizzando i dati dello Sportello del contribuente. Le aree di evasione fiscale analizzate sono state cinque: l'economia sommersa, quella criminale, l'evasione delle società di capitali, quella delle grandi compagnie e l'evasione di lavoratori autonomi e piccole imprese.

22 anni di crediti non riscossi

Ruffini però ha fatto riferimento ai crediti accertati senza che sia possibile incassarli. Di certo, attualmente quella somma incredibile appare in aumento e pressoché ingestibile: Ha sfondato il tetto dei 1.100 miliardi di euro, pari a 22 anni di crediti non riscossi, con 16 milioni di italiani iscritti a ruolo, cioè debitori.

Succede solo in Italia

Un caso unico tra i Paesi più avanzati economicamente. Nessuno, ha detto il direttore dell'Agenzia delle Entrate, tiene un magazzino con 22 anni di crediti non riscossi. Si fanno delle scelte … E’ dal 2015 che il Parlamento è informato. Si sono fatti dei tentativi con la rottamazione, il saldo e stralcio e altri istituti similari.... Tuttavia non c'è stata alcuna riduzione.

Verso la Delega fiscale

Intanto è fissata per il 2 Maggio 2022 la data in cui la tanto attesa Delega fiscale, compresa quella riguardante la giustizia tributaria, sarà in Parlamento. Il clima tra le forze politiche di maggioranza, però, non è sereno, con il centrodestra che accusa il suo Governo di voler tassare troppo gli italiani.

I quattro cardini

Fatto sta che i cardini della riforma fiscale sono quattro, come scrive Il Sole 24 Ore:

  • maggiore efficienza della struttura dei tributi con una contemporanea riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione;
  • razionalizzazione e semplificazione del sistema anche attraverso la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei micro-tributi;
  • progressività del sistema secondo le attuali regole costituzionali che prevedono i principi generali di giustizia e di equità;
  • Infine, contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.

L'asso nella manica del Fisco? il Pos

A proposito dell'ultimo punto, una delle misure sarà questa: dal 30 Giugno verranno multati gli esercenti che rifiuteranno pagamenti elettronici con bancomat e carte di credito. Il Pos (dispositivo che consente di effettuare pagamenti mediante carte di credito, di debito o prepagate) diventerà un baluardo nella lotta all'evasione fiscale; anche perché i dati su tutti gli incassi giornalieri saranno trasmessi direttamente all’Agenzia delle Entrate. Così sarà possibile procedere a verifiche, qualora gli scontrini battuti dovessero risultare inferiori agli incassi effettuati con moneta elettronica. Vedremo.

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