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Pensioni più "ricche" da Gennaio 2022, grazie alla rivalutazione. È ricominciata la perequazione piena, che nel 2020 era stata congelata. Inoltre si torna al vecchio criterio di rivalutazione per scaglioni d’importo, che consente incrementi più soddisfacenti.
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Con l'espressione perequazione delle pensioni si intende la rivalutazione annuale degli importi. Si applica in modo da adeguarli all’aumento del costo della vita, cioè all'inflazione, secondo i dati forniti dall'Istat.
È chiaro che l'aumento riflette un calo del potere d'acquisto dell'euro in seguito al fenomeno inflattivo, in ripresa da alcuni mesi (in Italia a Dicembre 2021 è stata al 3,9%) dopo che era stato a lungo intorno allo zero. Infatti per inflazione si intende un aumento progressivo del livello medio generale dei prezzi.
In sostanza, si torna a proteggere, almeno parzialmente, il potere d’acquisto dell'importo del trattamento previdenziale. Da alcuni anni la perequazione era stata contenuta - in modo piuttosto confusionario - per non fare aumentare la spesa pubblica.
Sul fronte delle norme, era intervenuto il DL 201/2011, che stoppava l'indicizzazione nei confronti delle pensioni che erano di importo superiore a tre volte il trattamento minimo Inps. Invece quelle più basse rispetto a questo limite erano state adeguate all’inflazione. Dall'1 Gennaio 2014, la legge 147/2013 aveva introdotto un sistema di rivalutazione suddiviso in cinque scaglioni, prorogato fino al 31 Dicembre 2018.
L'ultima novità era stata, per il triennio 2019-2021, la legge di bilancio 2019, che aveva rimesso le mani sul meccanismo di perequazione, prevedendo 5 adeguamenti, scaglionati a seconda dell'importo delle pensioni: dal 100% per quelle fino a tre volte il trattamento minimo, al 40% per quelle di importo superiore a 9 volte il minimo.
Finché un decreto del ministero dell’Economia, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 26 Novembre 2021, ha previsto che, dall'inizio di Gennaio 2002, la percentuale per il calcolo della perequazione per il 2021 sia determinata in misura pari al +1,7% dall'1 Gennaio 2022.
Come funziona il meccanismo? In maniera decrescente al salire della pensione e in forma progressiva scaglione per scaglione (con maggiorazioni migliori sul fronte degli assegni più bassi): quindi si andrà dal 1,7% all'1,53%, poi l’1,275%.
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