Pagamenti elettronici: l'obbligo del Pos passa da 60€ in su?
15 dic 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Marco B.

Non più 30 euro ma 60.
È il nuovo limite per l'accettazione di pagamenti elettronici concesso a commercianti e professionisti dal Governo Meloni, che cambia strada rispetto alle scelte del Governo Draghi e del Governo Conte bis.
Il cambio di rotta è una delle novità contenute nella bozza del disegno di legge di Bilancio 2023, varato dal Consiglio dei ministri.
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Via anche la sanzioni
È un passo indietro sul fronte dell'utilizzo del Pos, dispositivo che consente di usare carte di credito e debito?
Addio anche alle sanzioni previste per chi non lo mette a disposizione: erano in vigore dal 30 Giugno scorso.
I dubbi dell'Unione europea
Nel frattempo però nel Governo si assiste a un tira e molla tra i partiti di maggioranza.
Infatti l'Unione europea e il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che l'UE finanzia, prevedono invece che si incoraggino i pagamenti elettronici.
Lo scopo: scoraggiare l'evasione fiscale, che in Italia è a livelli da record. Tanto più che il Governo vuole alzare anche il limite nell'uso dei contanti, arrivando a 5.000 euro, invece del 2.000 attuali, fissati dal 2020, e dei 1.000 che erano stati previsti dal precedente esecutivo a partire dal 2023.
Le opinioni nel Governo
La Commissione europea non ha nascosto la propria preoccupazione per questo via libera ai pagamenti in contanti, non tracciabili.
Cosicché la premier Giorgia Meloni (FdI) ha lasciato capire che il limite potrebbe rimanere a 60 euro.
Il nodo delle commissioni
Uno dei motivi per cui l'attuale maggioranza sembra voler scoraggiare l'uso del Pos è questo: i commercianti e i professionisti sulle transazioni pagano commissioni troppo elevate alle banche e società che emettono le carte di pagamento.
Oggi le commissioni vanno dallo 0 al 2% (quindi per 100 euro pagati dal cliente al massimo si può arrivare a 2 euro di commissione, dipende dai contratti), mentre l'installazione del Pos costa, una sola volta, da 14 a 99 euro, senza canone.
Stop a furti e smarrimenti
In compenso, l'uso della moneta elettronica evita di dover pagare al dipendente che maneggia denaro un'indennità di cassa (pari al 5%) e non fa correre il rischio di furti, rapine e smarrimenti.
Inoltre, c'è un credito d’imposta sulle commissioni per le transazioni effettuate tramitesistemi di pagamento elettronici.
L'agevolazione, si legge sul sito dell'Agenzia delle entrate, è destinata agli imprenditori o lavoratori autonomi per i quali risultino nell’anno precedente ricavi e compensi inferiori ai 400.000 euro. Il credito d’imposta è pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate con privati consumatori mediante strumenti di pagamento tracciabili.
I numeri italiani
Nel frattempo, il nostro Paese detiene un record: i Pos installati sono quasi 3,7 milioni, mentre in Francia sono 2,3 milioni e in Spagna 1,8 milioni.
In 12 mesi sono stati effettuati 7 miliardi di pagamenti digitali. C'è chi attribuisce questi numeri alla grande quantità di negozi che caratterizza la nostra rete commerciale.
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