Oro: non è più un bene rifugio?
18 ott 2022 | 3 min di lettura

L'oro è considerato da sempre il principale bene-rifugio.
Infatti consente, nei momenti di crisi, di preservare (e anche di incrementare) il valore dei propri risparmi.
Ultimamente, però, le cose sono un po' cambiate. Conviene ancora investire nell'oro?
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I beni-rifugio
Eppure subito dopo lo scoppio della guerra russo-ucraina aveva superato i 2.000 dollari Usa per oncia troy (pari a 31,10 grammi), vicino ai massimi storici. Poi è sceso (il 3 Ottobre 2022 un'oncia valeva 1.696,31 euro, pari a 1657,7884 dollari).
Che cosa è successo? Qual è la situazione?
Prima chiariamo che cosa si intende per bene-rifugio, dove l'oro ha un ruolo importante, seguito da valute come il dollaro Usa, lo yen giapponese e il franco svizzero o dal Bund tedesco (un titolo di Stato a medio-lungo termine).
Una valuta universale
La popolarità dell'oro come investimento è dovuta in gran parte al fatto che è considerato come una valuta universale, conservata dalla maggioranza delle banche centrali del mondo. Quindi è un'aggiunta solida al proprio portafoglio. L'oro fisico è venduto al pubblico in lingotti o in monete auree.
Il prezzo oscilla continuamente
Tuttavia, sebbene tra i non addetti ai lavori si pensi in genere che l'oro abbia la capacità di conservare il valore pure in periodi di flessione economica, anch'esso, come ogni investimento, può essere imprevedibile e il suo prezzo oscilla continuamente. Infatti da Marzo 2022 la sua valutazione in dollari è scesa fino al 20% in meno.
Battuto dai titoli Usa
Il motivo? Secondo Robert-Jan van der Mark, gestore degli investimenti multi asset di Aegon AM, l’oro è in competizione con i titoli di stato americani: fintanto che i tassi della Fed (la banca centrale degli Stati Uniti, ndr) erano bassi, l’oro era un investimento più interessante rispetto ai Treasury (i titolo di Stato Usa, ndr).
Le prospettive di tassi crescenti, ora al 3,25% ma diretti verso il 4,4% entro fine anno, rendono i titoli di Stato più remunerativi.
Il dollaro oggi è più invitante
C'è un'altra ragione dietro la svalutazione dell'oro: questo è denominato in dollari. In qualità di bene-rifugio, il dollaro si è apprezzato fortemente da inizio 2021 ad oggi, rendendo più costoso l'acquisto di oro da parte di tutta quella fetta di domanda che acquista in valuta locale; il 50% della domanda globale di oro arriva infatti da Cina e India.
Siccome la Fed non è interessata a un indebolimento del dollaro a breve termine, è difficile che l'oro possa tornare presto ai valori di alcuni mesi fa.
Ma l'euro debole salva l'investimento
Nel frattempo, in realtà, chi ha comprato in euro l'oro prima dello scoppio della guerra russo-ucraina sta guadagnando anche oggi.
Succede grazie al fatto che l'euro vale meno, nei confronti del dollaro, rispetto ad allora. Un investitore europeo che ha comprato oro prima della guerra in Ucraina, per esempio il 15 Febbraio al prezzo di 1.850 dollari, ha pagato un controvalore di 1.630 euro per oncia, contando su un tasso di cambio di 1,1358 (il 3 Ottobre scorso era a 1,02).
Ebbene, il prezzo in dollari è attualmente pari a 1.650 ma espresso in euro è pari a 1.700 circa. Questo significa che l'investitore europeo ha un profitto in conto capitale di 70 euro per oncia. Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi.
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