Farmaci e visite: sta per nascere il cashback fiscale

L'ok del MEF

Succederà purché i pagamenti siano effettuati con sistemi tracciabili (carte di credito, assegni, eccetera) e venga riportato il codice fiscale. Potrebbe essere un nuovo cashback fiscale grazie all'okey dato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) a una proposta del M5S.

Cosa accadrà

Lo ha annunciato la deputata pentastellata Vita Martinciglio, capogruppo alla Camera, aggiungendo che c’è una proposta migliorativa di Leu su cui il suo partito non porrà alcun ostacolo. Il Corriere della Sera spiega che cosa significa dal punto di vista pratico: per esempio, quando si comprerà una medicina non si dovrà aspettare la presentazione della dichiarazione dei redditi per scaricare il 19% dell’Irpef.

Nessun rischio

Insomma, lo sgravio potrà trasformarsi rapidamente in un accredito sul conto corrente. Mentre attualmente occorre conservare gli scontrini di farmacie, ospedali, laboratori analisi e altre i servizi analoghi. Col rischio molto concreto di perderli o di dimenticarli, perdendo così i rimborsi.

Servirà un codice

Il quotidiano Il Sole 24 Ore precisa: Sostanzialmente si tratterebbe di dire al farmacista, all’assicurazione o all’Inps 'voglio il cashback e non la detrazione, comunicando un codice che andrà riportato sia nel mezzo di pagamento che nello scontrino telematico/fattura elettronica/bollettino.

Un principio da estendere

Prosegue il giornale: Sarà il venditore/prestatore, al momento di comunicare all’anagrafe tributaria la spesa sostenuta dal contribuente, a indicare la volontà di quest’ultimo di fruire del cashback. Il principio potrebbe essere esteso ad altre spese detraibili, però occorreranno provvedimenti legati a una copertura finanziaria. Insomma, magari si farà in occasione della prossima manovra.