Come funziona e quando serve davvero l'assicurazione per i droni
5 nov 2024 | 4 min di lettura | Pubblicato da Giusy I.
Tra i gadget tecnologici più diffusi degli ultimi anni il cui utilizzo può spaziare da applicazioni ricreative a usi commerciali, troviamo i droni. Si tratta di strumenti impiegati in moltissimi campi: dal cinema, al controllo dei campi in agricoltura, alla ricognizione di luoghi colpiti da calamità naturali, fino ad impieghi militari.
Si prospetta anche il futuro utilizzo per le consegne di pacchi a domicilio. Il loro proliferare, soprattutto in ambito privato, ha reso necessaria l’introduzione di un’assicurazione ad hoc, proprio come quella dell’auto.
In Italia è l’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) che stabilisce le linee guida per l’uso dei droni, inclusi i requisiti per la registrazione e l’assicurazione.
Vediamo allora come funziona l’assicurazione per droni, i tipi di polizze disponibili e l’importanza di essere coperti.
Le diverse categorie di droni
I mezzi aerei a pilotaggio remoto sono regolamentati dall’Easa, la European Union Aviation Safety Agency. Secondo il regolamento comunitario, entrato in vigore nel 2021, non vi è distinzione tra uso ricreativo e uso professionale dei droni. Per motivi di sicurezza, i droni devono evitare di interferire con il traffico aereo e rispettare le no-fly zone. È obbligatorio segnalare l’uso di videocamere, poiché è vietato filmare o fotografare persone o proprietà private senza autorizzazione.
Le tre categorie principali di droni sono:
- Open (A1, A2, A3 in base ad altezza e distanza);
- Specific;
- Certified.
Per quanto riguarda la prima categoria, quella aperta, non sono richieste autorizzazioni prima del volo, e sotto i 250 grammi la legge non prevede l’obbligatorietà del patentino. In tutti i casi bisogna, comunque, registrarsi presso l’autorità aeronautica nazionale e ottenere un codice QR. L’Enac, comunque, non considera critiche le operazioni effettuate quando viene mantenuto il contatto visivo diretto con il drone e quando il volo viene effettuato in zone non congestionate, fuori dai centri urbani e lontani da persone e infrastrutture sensibili.
Quando è obbligatoria l’assicurazione per i droni
La stipula dell’assicurazione è stata resa obbligatoria dal 2019 per tutti coloro che possiedono un drone. E questo perché è necessario proteggere il proprietario e i terzi da eventuali danni arrecati dal velivolo. Avere un’assicurazione può, quindi, coprire i costi legali e i risarcimenti. Non solo. Si potrebbe anche pensare ad un’assicurazione Protezione del Bene, che protegge, appunto, l’investimento in caso di danni accidentali o furto.
L’esenzione riguarda solo i velivoli giocattolo, conformi alla direttiva 2009/48/CE e dotati di apposita certificazione. Tuttavia quelli che riportano il valore +14 sono comunque soggetti alla polizza obbligatoria.
I diversi tipi di assicurazione per droni
Le principali coperture assicurative per droni sono:
- RC (obbligatoria): la responsabilità civile copre danni a terze parti e rinnova automaticamente.
- Kasko, furto e incendio, tutela legale (opzionali): coprono il drone in caso di incidenti, furto o guasti.
- Assicurazione per danni materiali: protegge il drone in caso di incidenti o furto.
- Assicurazione per interruzione dell’attività: copre le perdite economiche se il drone è fuori servizio.
- Assicurazione per voli commerciali: necessaria per l’uso professionale del drone.
Altre assicurazioni facoltative proteggono il drone da danni causati da meteo avverso, eventi climatici estremi, urti, esplosioni o collisioni.
Come funziona l’assicurazione per droni
Il processo per ottenere un’assicurazione per droni è relativamente semplice, ma ci sono alcuni passaggi chiave da seguire.
Innanzitutto, la valutazione del rischio: la compagnia assicurativa valuterà i rischi associati all'uso del drone. Ciò può includere fattori come l’esperienza del pilota, il tipo di drone e l’ambiente operativo. Poi, la scelta della polizza: dopo la valutazione, bisognerà scegliere il tipo di polizza che meglio si adatta alle proprie esigenze. Questo comporta la considerazione di premi, franchigie e limiti di copertura. Ancora, la fornitura di documentazione: potrebbe essere richiesta, infatti, una documentazione aggiuntiva, come registrazioni del drone, licenze di volo e piani operativi. Infine, il pagamento del premio: una volta scelta la polizza, bisognerà pagare un premio assicurativo, che può essere annuale o mensile.
Fattori che influenzano il costo dell’assicurazione
Diversi fattori possono influenzare il costo dell’assicurazione per droni. Prima di tutto il tipo di drone: droni più costosi o avanzati possono comportare premi più elevati. Poi l’utilizzo, l’uso commerciale di un drone tende a richiedere premi più alti rispetto a un uso ricreativo. L’esperienza del pilota: piloti con più esperienza e senza incidenti pregressi possono beneficiare di premi più bassi. Infine, l’ambiente di volo: operare in aree affollate o in condizioni meteorologiche avverse può aumentare il rischio, e di conseguenza il costo dell’assicurazione.
Cosa si rischia se non si è assicurati
La multa per la mancata assicurazione per il possesso del drone può raggiungere cifre anche molto elevate, oltre alla sospensione dell’attestato. Si parte da un minimo di 1000€ fino a raggiungere cifre che possono toccare i 100mila euro, dipende anche dalla gravità dell’infrazione commessa. Le sanzioni sono, comunque, sempre molto alte e si può rischiare anche fino a tre mesi di arresto.
Giusy Iorlano è giornalista professionista. Laureata presso la Luiss Guido Carli di Roma, due master, ha collaborato con numerose testate nazionali e internazionali occupandosi soprattutto di economia e finanza. Collabora da diversi anni con Milano Finanz
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