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25 giu 2025 | 5 min di lettura | Pubblicato da Giusy I.

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E’ conto alla rovescia in Italia per una novità destinata a rivoluzionare il rapporto tra consumatori ed assicurazioni: si tratta dell’arbitro assicurativo

Uno strumento gratuito, imparziale e rapido per risolvere le controversie tra cittadini e imprese assicurative, senza dover ricorrere necessariamente ai tribunali.

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Fino ad oggi, infatti, chi si trovava in disaccordo con la propria compagnia di assicurazione – ad esempio per un risarcimento negato, un indennizzo ritardato o una clausola poco chiara – aveva fondamentalmente due strade: inviare un reclamo formale all’impresa e, se non soddisfatto, rivolgersi all’Ivass, l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni. Tuttavia, l’istituto presieduto da Luigi Federico Signorini non ha il potere di imporre decisioni alle compagnie, e quindi, per avere una vera risposta vincolante, restava solo la via del tribunale, con tempi lunghi, costi alti e una certa complessità per chi non ha competenze legali.

L’arbitro assicurativo nasce proprio per colmare questo vuoto. Ma cos’è e come funziona, in concreto, questo nuovo strumento che non è ancora operativo (presumibilmente lo sarà entro la fine di ottobre 2025, ndr), ma è, ormai, si può dire, alle battute finali.

L’Ivass ha pubblicato il regolamento attuativo e proprio in queste settimane sta lavorando per la costituzione del primo collegio dell’Arbitro Assicurativo (AAS). Ivass dà tempo, “ai soggetti in possesso dei requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza”, fino al prossimo 7 luglio per presentare le candidature a ricoprire il ruolo di componente di scelta dell’istituto.

È stata, inoltre, già predisposta la piattaforma attraverso cui sarà possibile presentare il ricorso in caso di controversie con compagnie o intermediari assicurativi.

Cos’è l’arbitro assicurativo?

L’arbitro assicurativo è un organismo indipendente istituito per offrire una modalità alternativa di risoluzione delle controversie tra assicurati e compagnie di assicurazione. La sua funzione è analoga a quella già esistente per altri settori, come l’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) nel comparto bancario e finanziario.

Il suo scopo è fornire, come detto, una risposta imparziale, competente e rapida ai reclami presentati da persone fisiche (i consumatori) contro le compagnie assicurative, nei casi in cui vi siano contestazioni su prodotti assicurativi come: polizze auto, polizze vita, assicurazioni casa, polizze infortuni o sanitarie, coperture RC (responsabilità civile).

Sarà, dunque, un organismo terzo e imparziale, che esaminerà i reclami dei consumatori nei confronti delle compagnie assicurative e fornirà un parere motivato e autorevole. Sebbene le sue decisioni non saranno formalmente vincolanti, avranno un peso notevole, anche in termini di reputazione per le imprese coinvolte.

Una procedura semplice, digitale e gratuita

Il cuore dell’arbitro assicurativo è un portale online, attraverso il quale i cittadini possono inviare i propri ricorsi. La procedura è pensata per essere accessibile anche a chi non ha particolari competenze tecniche o giuridiche: si tratta di compilare un modulo elettronico e allegare la documentazione relativa al caso, come la copia della polizza, la risposta della compagnia al reclamo, eventuali e-mail o lettere.

Prima di rivolgersi all’arbitro, però, il consumatore dovrà necessariamente aver presentato un reclamo diretto alla compagnia assicurativa. Solo se la risposta ricevuta sarà insoddisfacente – oppure se non arriverà entro 45 giorni – si potrà passare alla fase successiva.

Una volta ricevuto il ricorso, l’arbitro analizzerà tutta la documentazione, potrà richiedere integrazioni e infine emetterà una decisione motivata. I tempi previsti sono piuttosto rapidi: in genere, entro 90 giorni il cittadino riceverà una risposta. Un termine, questo, che può essere prorogato una sola volta, fino a un massimo di ulteriori 90 giorni, se il ricorso è particolarmente complesso. Un cambiamento significativo, dunque, rispetto ai tempi molto più lunghi della giustizia ordinaria.

Per quali tipi di controversie si potrà ricorrere all’arbitro?

L’ambito di intervento dell’arbitro assicurativo è piuttosto ampio e copre la maggior parte delle problematiche che un consumatore può incontrare con una polizza. Si può ricorrere, ad esempio, per un risarcimento negato dopo un incidente, per un ritardo nel pagamento dell’indennizzo, per la mancata applicazione di una clausola contrattuale o per dubbi sull’interpretazione del contratto.

Sono inclusi tutti i rami assicurativi più comuni: RC auto, polizze casa, vita, infortuni, malattia, responsabilità civile.

Restano esclusi, invece, i casi che coinvolgono solo soggetti giuridici, come aziende o grandi imprese, e quelli legati a fondi pensione o previdenza complementare. Escluse anche le controversie relative al Fondo vittime della strada o della caccia e quelle rimesse a Consap, la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici.

Inoltre, il ricorso può essere presentato solo da persone fisiche – cittadini privati – residenti in Italia o in un altro Stato dell’Unione Europea. In alcuni casi specifici, anche le microimprese potranno fare ricorso, ma le modalità saranno stabilite nei regolamenti attuativi.

I vantaggi concreti per i cittadini

Uno dei punti di forza dell’Arbitro Assicurativo è, come detto, la gratuità. Il cittadino non dovrà sostenere pressoché alcun costo per presentare il ricorso, e potrà farlo senza bisogno di un avvocato.

Sarà necessario solo versare un contributo iniziale di 20 euro per presentare il ricorso all'Arbitro Assicurativo. Contributo che sarà rimborsato dalla compagnia assicurativa o dall'intermediario, nel caso in cui il ricorso venga accolto anche solo in parte.

Questo abbassa drasticamente la soglia di accesso allo strumento, rendendolo fruibile anche a chi in passato avrebbe rinunciato a far valere i propri diritti per paura di dover affrontare spese o complicazioni.

Inoltre, la procedura interamente digitale permetterà di evitare lungaggini burocratiche e di ricevere una risposta in tempi brevi. Le decisioni saranno pubblicate, anche se in forma anonima, contribuendo a creare una giurisprudenza orientativa utile per gli altri consumatori e per le compagnie.

Va detto che, pur non essendo legalmente vincolanti, le decisioni dell’Arbitro avranno un impatto concreto. Le compagnie che si vedranno contestare spesso i propri comportamenti rischieranno un danno reputazionale significativo. Questo potrà incentivare una maggiore trasparenza e correttezza nella gestione delle polizze e dei risarcimenti.

Come si differenzia dagli altri strumenti?

L’Arbitro Assicurativo si colloca accanto – e non in sostituzione – degli strumenti già esistenti. Non sostituisce l’Ivass, che continuerà a vigilare sull’intero comparto assicurativo, né esclude la possibilità di ricorrere alla giustizia ordinaria, se si vuole ottenere un titolo esecutivo.

Rispetto alla mediazione civile, che è obbligatoria in alcune materie e prevede la presenza fisica delle parti, l’Arbitro offre un’alternativa più snella e meno costosa. È anche più diretto rispetto all’Ombudsman assicurativo europeo, grazie al suo focus nazionale e al collegamento con il sistema normativo italiano.

Autore
foto Giusy Iorlano

Giusy Iorlano è giornalista professionista. Laureata presso la Luiss Guido Carli di Roma.

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