Sim regalo: cosa sapere per evitare sorprese
25 gen 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Giorgia N.

Il vostro gestore di telefonia fissa vi "regala" una sim dati da usare per avere sempre con voi una connessione internet? Allora farete bene a non dimenticare mai l’esistenza di questa sim, specie al momento di disdire il vostro contratto telefonico. Si tratta infatti di due abbonamenti differenti, ma "legati" tra loro.
Un dono da 30 euro al mese
Chi dimentica questo particolare può ritrovarsi a pagare un conto salato, come dimostrano le segnalazioni arrivate alle associazioni dei consumatori. La disdetta del contratto principale, infatti, in alcuni casi non fa decadere in automatico anche l’altro abbonamento, ma ha l’unico effetto di azzerare la promozione. Il risultato è che il consumatore si vedrà addebitare a sua insaputa l’intero conto del canone mensile per la sim, non più gratuita, e nella stragrande maggioranza dei casi se ne renderà conto solo all’arrivo della fattura. Come segnala il sito del mensile dei consumatori Salvagente, c’è chi si è ritrovato a pagare anche 30 euro al mese per un pacchetto dati di soli 50gb.
Tempi lunghi per la disdetta
Le insidie non finiscono qui. Anche inviando la comunicazione di disdetta, toccherà attendere i tempi previsti dalla carta dei servizi per la decadenza del contratto, che in genere sono di 30 giorni. E nel frattempo l’utente potrebbe vedrebbe addebitare a suo nome un altro canone, specie se ha l’addebito diretto sul conto corrente.
Occhio ai contratti
Cosa fare in questi casi? La prima cosa è leggere attentamente il contratto legato alla sim regalo. Se non c’è un riferimento o non lo troviamo, è bene chiedere subito informazioni al servizio clienti o nel negozio di telefonia dove eventualmente viene attivata l’offerta. Non c’è nulla di strano nel farlo, dobbiamo tenere ben saldo nella testa il principio che è sempre un nostro diritto sapere cosa accade ai "regali" del nostro operatore telefonico in caso di un’eventuale disdetta dell’abbonamento. È importante capire se ci siano comunicazioni supplementari da inviare per "rinunciare" al regalo, se ci sono vincoli di tempo o costi legati all’addio. In ogni caso, va sempre ricordato un principio: in linea di massima è davvero molto difficile che un gestore telefonico o più in generale una società di servizi ci faccia un dono senza aspettarsi nulla in cambio. Dietro ogni promozione, apparecchio in dotazione o prova gratuita potrebbe sempre esserci un costo nascosto. Anche per questa ragione, riflettiamo sempre bene prima di accettare, sapendo che la regola d’oro, in questi casi, è sempre la stessa: se quella generosa offerta non ci serve, meglio rinunciare, anche se sembra a costo zero. Se non la usiamo - e questo è il guaio peggiore - il rischio è addirittura di dimenticarci della sua esistenza, e trovarci da un giorno all'altro a pagare per un servizio che non avremmo mai richiesto.
Come rimediare: il reclamo
Come comportarci se, invece, ci accorgiamo del giochino solo a cose fatte, e cioè a fattura recapitata? Intanto, se si ha l’addebito in conto corrente va interrotto il Rid, per evitare altri addebiti ingiustificati: nel caso in cui venga dimostrato che la compagnia aveva ragione, la fattura potrà essere pagata con un altro mezzo. Il secondo passo è poi andare a ripescare il contratto con la società, per capire se quell’addebito si regge su un accordo scritto. Se non c’è, o se è scritto in maniera ambigua, è bene subito inoltrare un reclamo alla compagnia interrompendo il servizio e contestando il fatto di non essere stati adeguatamente informati. Se l’operatore nega il rimborso o la richiesta cade nel vuoto (non devono passare più di 45 giorni), è comunque possibile tentare gratuitamente una procedura di conciliazione tramite la piattaforma Conciliaweb.

Pugliese trapiantata in Emilia, giornalista professionista dal 2005, laurea in filologia romanza e master in giornalismo all’Università di Bologna.
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