15 feb 2022 | 4 min di lettura | Pubblicato da Giorgia N.
Basterà una mail, una chiamata al numero verde, o la compilazione di un modulo online. E da quel momento addio chiamate inopportune. Dopo 4 anni di attese è stato approvato il decreto attuativo che estende a tutti i numeri la possibilità di iscriversi al Registro pubblico delle opposizioni: tra poco anche i numeri cellulari e i fissi che non sono sull’elenco telefonico pubblico potranno essere inseriti in un database che li renderà inaccessibili – almeno sulla carta – alle telefonate promozionali.
Finito allora l’incubo delle telefonate a ora di pranzo e degli operatori insistenti? Sì, se non fosse che mancano ancora alcuni passaggi fondamentali.
Il perché è spiegato bene sul sito del Registro delle opposizioni: ad oggi il decreto che dà finalmente attuazione alla norma attende ancora la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, e da quel momento passeranno fino a 120 giorni prima che il servizio venga effettivamente attivato.
Se ne parla insomma almeno per giugno, anche se il provvedimento fissa come termine ultimo il 31 luglio. Prima dell’attivazione definitiva del Registro dovranno infatti tenersi le audizioni dei principali operatori del settore del telemarketing prima, e le consultazioni delle associazioni dei consumatori poi. Solo dopo si passerà a preparare la "macchina" del registro inserendo le modifiche previste.
Cosa accadrà dopo? Fino ad oggi è stato possibile iscrivere al Registro delle opposizioni solo le utenze fisse e mobili che sono nell’elenco telefonico pubblico. Dal momento in cui saranno attuate le nuove regole, la possibilità sarà allargata a tutti i fissi e cellulari.
Non solo. Con un'unica iscrizione al registro l’utente vieterà a tutti gli operatori di utilizzare il proprio numero di telefono, indipendentemente dalla modalità con cui era stato acquisito il suo consenso, e da quel momento sarà espressamente vietato per le aziende cedere a terzi i suoi dati.
La novità non è da poco: significa che, anche se dopo esserci segnati sul registro daremo a un'azienda l'autorizzazione a contattarci, questa non potrà trasmettere o vendere i nostri riferimenti ad altri, come succede adesso. I dati - si legge nella norma - potranno essere comunicati in quel caso solo per attività "riferibili a prodotto a servizi e beni offerti dal titolare del trattamento dei dati".
Una volta che avremo segnato il nostro numero, cadranno tutti i consensi da noi dati in passato, ma anche quelli futuri, e potremo essere raggiunti solo dal contact center delle aziende a cui siamo legati da un contratto, o da aziende ad esse collegate. In caso di chiusura o disdetta, poi, le società avranno fino a trenta giorni dopo la cessazione per contattarci, poi non potranno più usare i nostri numeri. Per evitare problemi, le società di call center dovranno consultare il nuovo registro prima dell'avvio di ogni campagna pubblicitaria, in modo da verificare che i numeri che possiedono non siano stati nel frattempo iscritti.
Come spesso accade, anche dopo esserci iscritti potremmo essere noi stessi a dare distrattamente il consenso all’uso del nostro numero di telefono, a una o a più aziende.
Purtroppo accade spesso, e succede soprattutto quando, facendo un abbonamento o acquistando qualcosa, fisicamente o online, ci vengono dati da leggere e firmare i famigerati "moduli privacy". È allora, infatti, che molti di noi barrano distrattamente sulla casella "sì" autorizzando quell’azienda a usare i nostri dati e numeri, e soprattutto a cederli ad altri. Grazie al nuovo regolamento, se questo accadrà potremo rinnovare l'iscrizione al Registro tutte le volte che lo desideriamo, e cancellare le autorizzazioni date.
Ma come si inserirà il proprio numero sul database? Le modalità saranno le stesse di quelle di oggi: si potrà compilare un modulo direttamente dal sito web ufficiale, oppure comporre un numero verde. Ci sarà anche la possibilità di inviare un’email, mentre sarà eliminata la via cartacea della raccomandata con ricevuta di ritorno. Tutte le istruzioni e i numeri sono sul sito www.registrodelleopposizioni.it.
Nell’attesa, se vogliamo liberarci dagli scocciatori e siamo certi di non avere mai dato il nostro consenso agli operatori di telemarketing, possiamo inviare una segnalazione al Garante della Privacy. Le istruzioni sono su www.garanteprivacy.it
Pugliese trapiantata in Emilia, giornalista professionista dal 2005, laurea in filologia romanza e master in giornalismo all’Università di Bologna.
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