14 dic 2020 | 4 min di lettura | Pubblicato da Giusy I.
Un aiuto rapido per lavoratori, imprese e famiglie colpite dalla crisi dovuta alla pandemia da Coronavirus: è questo il pilastro che accomuna i diversi decreti "Ristori" emanati dal Governo, un mix di misure di sostegno molto "forti e nette", come le definisce lo stesso Mef. Da ultimo, in ordine cronologico, il decreto 'Ristori Quater' che amplia, ancora di più rispetto ai precedenti decreti, la platea di aiuti e che prevede, inoltre, una maxi-moratoria fiscale, con tutte le scadenze di qui a fine anno rinviate a primavera per imprese e partite Iva in difficoltà.
Quest'ultimo decreto conclude, dunque, con ulteriori otto miliardi, la "saga" dei provvedimenti messi in campo per aiutare le attività chiuse per far fronte alla seconda ondata dell'epidemia. Non solo. Con questo nuovo decreto cambia anche il calendario fiscale per la rottamazione delle cartelle, fermando le 'ganasce' del fisco e le altre procedure esecutive per chi presenti una domanda di dilazione dei pagamenti per "comprovate difficoltà economiche". Ma vediamo in che modo questi aiuti arriveranno ai destinatari finali.
In realtà i primi aiuti, quelli del primo decreto Ristori per intenderci, sono già arrivati sui conti correnti degli interessati. La conferma è arrivata dallo stesso ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri. A pochi giorni dall’emanazione del primo decreto Ristori, "l’Agenzia delle Entrate – ha spiegato il ministro - ha già disposto i primi bonifici: in totale circa un miliardo di euro" arrivati nei conti correnti degli interessati, "e cioè in quelli di oltre 211mila imprese in difficoltà".
L’amministrazione finanziaria è riuscita, dunque, "ad eseguire tutte le operazioni in automatico, senza richiedere, cioè, alcun adempimento o domanda ai contribuenti coinvolti, che hanno visto l’accredito delle somme erogate direttamente sul conto corrente indicato nella domanda relativa al primo contributo a fondo perduto, avanzata nella primavera scorsa". C’è tempo, comunque, fino al prossimo 15 gennaio per inoltrare la richiesta per i contributi a fondo perduto previsti dai decreti.
Come abbiamo già visto chi ha già fatto domanda col Dl Rilancio vedrà accreditata in automatico la somma spettante sul proprio conto corrente. La domanda, invece, può essere inoltrata da tutti quei contribuenti che non avevano già presentato, appunto, tale istanza. Nello specifico, gli indennizzi previsti dai decreti si rivolgono ai titolari di una partita Iva "attivata prima del 25 ottobre e ancora aperta al momento della presentazione della domanda".
Inoltre, per potere godere dei contributi bisognerà far parte delleliste Ateco indicate per l'accesso al fondo perduto (che ora, con il nuovo decreto, dovrebbe allargarsi anche agli agenti di commercio) e "avere registrato un ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi di fatturato e corrispettivi di aprile 2019. Requisito, quest’ultimo, non necessario se la partita Iva è stata attivata a partire dal primo gennaio 2019".
Per effettuare la richiesta si dovrà accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione online "Fatture e corrispettivi", o inviare la domanda attraverso il "Desktop telematico". L’accesso potrà essere eseguito usando lo Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, con le credenziali Fiscoonline o Entratel dell’Agenzia, oppure mediante la Carta nazionale dei Servizi (Cns). Nei vari campi da compilare bisognerà inserire i codici fiscali del richiedente, dell’eventuale rappresentante o intermediario, le informazioni per dimostrare di possedere i requisiti richiesti e l’Iban del conto corrente su cui ricevere il bonus.
Il contributo a fondo perduto non può superare, per ogni operatore economico, il limite massimo di 150mila euro. Le modalità, come visto, saranno diverse a seconda che i nuovi beneficiari abbiano, o meno, già presentato l’istanza per l’ottenimento del contributo a fondo perduto previsto dall’articolo 25 del DL 34/2020.
Per coloro che abbiano già ricevuto il precedente contributo a fondo perduto vi sarà l'accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale con bonifico dell’Agenzia delle Entrate. Presentazione di apposita istanza attraverso la procedura web e il modello approvati con il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 10 giugno 2020.
Il governo sta già lavorando sia a un ulteriore decreto di fine anno sia al prossimo decreto Ristori di inizio 2021, quello "finale". Si dovrebbe così chiudere il cerchio degli aiuti all'economia, grazie a un nuovo scostamento da almeno 20 miliardi, e introdurre un meccanismo "perequativo" per garantire più sostegno a chi effettivamente ha perso di più nei mesi della crisi, includendo anche i professionisti.
Giornalista professionista, Giusy Iorlano è laureata in Scienze politiche presso l’Università Luiss Guido Carli di Roma con una tesi in studi strategici.
Informazioni e dettagli su alcuni degli argomenti più rilevanti nel mondo dei conti.
Scopri i dettagli, i prodotti e la storia delle banche partner di Facile.it.
Lun-Sab 9:00-20:00
Il servizio di intermediazione assicurativa di Facile.it è gestito da Facile.it Broker di assicurazioni S.p.A. con socio unico, broker assicurativo regolamentato dall'IVASS ed iscritto al RUI in data 13/02/2014 con numero B000480264 • P.IVA 08007250965 • PEC
Il servizio di mediazione creditizia per i mutui e per il credito al consumo di Facile.it è gestito da Facile.it Mediazione Creditizia S.p.A. con socio unico, iscrizione Elenco Mediatori Creditizi OAM numero M201 • P.IVA 06158600962
Il servizio di comparazione tariffe (luce, gas, ADSL, cellulari, conti e carte) ed i servizi di marketing sono gestiti da Facile.it S.p.A. con socio unico • P.IVA 07902950968