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Fondi pensione: quali scegliere in base all’età? La guida per ogni fase della vita

25 set 2025 | 5 min di lettura | Pubblicato da Alessandro d.

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Il fondo pensione è uno strumento di previdenza complementare che consente di accumulare risparmi per integrare la pensione pubblica. 

Tuttavia, le strategie di investimento cambiano in base all’età: i giovani possono puntare su orizzonti lunghi e più rischiosi, mentre chi è vicino alla pensione preferisce soluzioni più prudenti.

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Perché la fascia d’età conta nella scelta del fondo pensione

La scelta del fondo pensione è una decisione importante che può influenzare in modo significativo il futuro finanziario. Non esiste una soluzione unica per tutti; la strategia migliore dipende da diversi fattori, tra cui l'età e l'orizzonte temporale che hai a disposizione prima della pensione, e per questo è importante capire come l'età influisce sulla scelta del fondo pensione e sul massimizzare i rendimenti per la tua futura pensione.

Giovani (18-35 anni): puntare sulla crescita

Strategia: i più giovani possono permettersi comparti con forte componente azionaria. Il tempo a disposizione consente di superare i momenti di volatilità e beneficiare di rendimenti potenzialmente più alti nel lungo periodo.

Rendimento: l'obiettivo è la crescita del capitale, quindi il focus è sui rendimenti a lungo termine.

Perché: secondo la Covip, l’orizzonte temporale è il fattore chiave. Più è lungo, maggiore è la capacità di assorbire oscillazioni e sfruttare la capitalizzazione composta.

Come perseguirla: versamenti regolari, anche piccoli, sin dai primi anni di lavoro, approfittando della deducibilità fiscale fino a 5.164,57 euro l’anno.

Esempio: un fondo pensione che investe prevalentemente in indici azionari globali, come l'MSCI World o lo S&P 500.

Adulti (36-50 anni): bilanciare rischio e stabilità

Strategia: in questa fase si riduce gradualmente l’esposizione azionaria a favore di comparti bilanciati o obbligazionari, per garantire rendimento senza esporsi a rischi eccessivi.

Rendimento: l'obiettivo è un rendimento stabile e moderato, evitando forti oscillazioni.

Perché: restano 15-25 anni all’età pensionabile: un orizzonte ampio ma non infinito, che richiede un approccio più prudente.

Come perseguirla: diversificazione tra comparti bilanciati e obbligazionari, valutando eventuali riallocazioni in caso di cambiamenti familiari o lavorativi.

Esempio: un fondo che investe in un mix diversificato di azioni europee e obbligazioni di Stato o di società con rating elevato.

Pre-pensionamento (51-65 anni): proteggere il capitale

Strategia: privilegiare comparti obbligazionari o garantiti, per consolidare quanto accumulato ed evitare che shock di mercato riducano il montante poco prima del ritiro.

Rendimento: l'obiettivo è la conservazione del capitale, con rendimenti minimi ma stabili.

Perché: l’orizzonte temporale si accorcia (5-15 anni), e il capitale accumulato va protetto per garantire stabilità nella fase di prestazione.

Come perseguirla: ribilanciamento graduale verso comparti prudenti, monitorando l’andamento dei costi di gestione e considerando eventuali anticipazioni consentite dalla normativa (fino al 75% per acquisto prima casa o spese sanitarie).

Esempio: un fondo che investe principalmente in titoli di Stato italiani (BTP) o in obbligazioni societarie a breve scadenza.

Over 65 anni: integrazione e rendita

Strategia: per chi è già in pensione o vicino, la scelta è orientata a comparti garantiti o monetari, finalizzati a erogare una rendita integrativa stabile.

Rendimento: l'obiettivo è la conservazione del capitale e l'integrazione della pensione, evitando rischi e puntando su una rendita bassa ma sicura.

Perché: non c’è più l’orizzonte temporale per affrontare rischi, ma si può beneficiare dei vantaggi fiscali e di una rendita vitalizia complementare.

Come perseguirla: opzione di conversione del montante in rendita, totale o parziale, con aliquota fiscale agevolata tra il 9% e il 15%.

Esempio: un fondo pensione dedicato a profili vicini alla pensione.

Trattamento fiscale: vantaggi per tutti

Il trattamento fiscale dei fondi pensione è uno dei principali incentivi all’adesione. I contributi versati sono deducibili dal reddito fino a 5.164,57 euro annui. Le prestazioni finali sono tassate con un’aliquota agevolata che parte dal 15% e può scendere fino al 9% in base agli anni di partecipazione.

È possibile essere iscritti a più fondi pensione contemporaneamente?

Sì, in Italia è possibile essere iscritti contemporaneamente a più fondi pensione, ma con alcune precisazioni importanti.

È importante aderire alla previdenza complementare sin dall’inizio della propria vita lavorativa perché l’importo della pensione complementare dipende anche dalla durata del periodo di versamento (più anni di partecipazione al fondo pensione = più contributi versati). Inoltre, più ampio è l’orizzonte temporale della partecipazione alla previdenza complementare, maggiore è la possibilità di equilibrare gli effetti di eventuali andamenti alterni dei mercati finanziari.

L’Agenzia delle Entrate evidenzia la necessità di rispettare criteri rigorosi per il riconoscimento dei benefici fiscali legati alla previdenza complementare. In particolare, i periodi di adesione devono essere accuratamente documentati e non sovrapporsi tra loro, pena l’invalidazione del conteggio complessivo. Una comunicazione trasparente e puntuale tra il contribuente e i gestori dei fondi pensione risulta quindi fondamentale per evitare contestazioni e garantire l’accesso alle agevolazioni previste.

La risoluzione n. 29/2025 introduce una lettura più chiara e uniforme della normativa, promuovendo maggiore equità tra i lavoratori e contribuendo a rendere il sistema pensionistico integrativo più comprensibile e fruibile. Le nuove indicazioni offrono strumenti concreti per pianificare con consapevolezza il proprio percorso previdenziale e valorizzare al meglio le opportunità offerte dai fondi pensione.

Normativa di riferimento: la Covip (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione) chiarisce che l’adesione a più forme pensionistiche complementari è ammessa. Non ci sono limiti di legge al numero di fondi a cui si può partecipare.

Contributi deducibili: resta fermo il tetto massimo di 5.164,57 euro annui complessivi che possono essere portati in deduzione fiscale. Quindi, anche se si versano contributi a più fondi, la somma deducibile non può superare questo importo.

Utilità pratica: può capitare che un lavoratore si trovi automaticamente iscritto a un fondo negoziale di categoria e decida di aderire anche a un fondo aperto o a un PIP (Piano Individuale Pensionistico) per integrare ulteriormente la propria posizione.

Gestione separata: ogni fondo pensione gestisce i contributi in modo autonomo, quindi il lavoratore avrà più posizioni previdenziali da monitorare. Al momento del pensionamento potrà valutare se mantenere più rendite o unificarle, in base alle regole vigenti.

Il ruolo di Facile.it nella scelta del fondo pensione

Scegliere il fondo pensione giusto può risultare complesso a causa della grande varietà di prodotti disponibili. Facile.it offre un servizio di comparazione che permette di confrontare in modo trasparente e intuitivo i fondi pensione offerti dalle principali compagnie assicurative e società di gestione del risparmio. In pochi passaggi, è possibile filtrare le opzioni in base all'età, al profilo di rischio desiderato e ai costi di gestione, per trovare la soluzione più in linea con le proprie esigenze e obiettivi.

Le offerte e le tariffe sono aggiornate alla data di pubblicazione di questa news. Scorri per vedere le offerte e le tariffe in tempo reale.

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