Truffe carte di credito: come evitarle e come ottenere il rimborso
23 mag 2019 | 2 min di lettura | Pubblicato da Eleonora D.

Oggi le truffe alle carte di credito corrono sul web. Ne esistono di diversi tipi, ma le più famose sono il phishing, il vishing e lo skimming. Come evitarle e utilizzare in modo sicuro la propria carta? Ecco come funzionano le truffe, quali sono le strategie di protezione e come ottenere il rimborso degli importi trafugati. Il phishing, fra le truffe più note alle carte di credito, nonché alle prepagate, funziona in modo semplice.
Il malfattore o i malfattori inviano un’email allo sfortunato titolare della carta fingendosi operatori di Poste Italiane o della sua banca di fiducia. Con il pretesto di risolvere fantomatici problemi all’account o di controllare la presenza di movimenti sospetti sulla carta chiedono i dati della stessa o le credenziali di accesso all’area gestionale. Non appena li si fornisce il gioco è fatto, perché i dati consentono di prelevare e di fare acquisti con la carta.
Il vishing ha lo stesso scopo del phishing, ma è una truffa via telefono. Nel vishing infatti, un falso operatore bancario o di Poste Italiane chiama il titolare della carta e inventa una scusa per farsi rilasciare dati come il numero di serie della carta e il codice PIN. In entrambi i casi non bisogna fornirli, naturalmente. Le banche e le Poste ammoniscono da tempo contro questo tipo di truffe alle carte. In particolare, invitano i clienti a non rispondere alle e-mail, ma a segnalarle alla polizia postale, così come a chiudere la telefonata in caso di vishing. Lo skimming invece è un processo di clonazione della carta perpetrato manomettendo gli sportelli ATM.
Per evitare le truffe alle carte di credito, oltre a seguire i consigli già forniti per il phishing e il vishing, è importante non trascrivere mai i dati di accesso relativi alla propria carta; scegliere una carta che preveda l’invio di notifiche via sms per ogni operazione compiuta e controllare spesso la lista movimenti. La prima cosa da fare in caso di truffa è bloccare immediatamente la carta contattando il proprio istituto di credito e denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine.
Chi subisce la clonazione della carta può ottenere il rimborso dell’importo trafugato da parte della propria banca. Se il cliente contesta i pagamenti e dimostra di non aver colpa nella clonazione, il risarcimento è integrale. Anche in caso di frodi diverse dalla clonazione generalmente le banche risarciscono il cliente, ma possono applicare una franchigia. Se la banca rifiuta un indennizzo dovuto è necessario risolvere la controversia tramite l’Arbitrato Bancario e Finanziario.
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