Alimentari: quanto è aumentato nell'UE il loro prezzo a ottobre 2023

Giù l’energia

La discesa media dell'inflazione dipende principalmente dal crollo dei prezzi delle materie prime energetiche. Tuttavia l'inflazione, e di conseguenza il costo della vita, sul fronte del cibo rimangono ancora piuttosto alti (nonostante le misure introdotte in alcuni Paesi, come per esempio il patto anti-inflazione in Italia). 

Sull’alimentazione

Risulta infatti che il costo degli alimentari nel mese di ottobre 2023 in tutta Europa - e anche nella sola Eurozona (i Paesi che hanno adottato l’euro) - si sia impennato: +7,4%, oltre il doppio rispetto a quella generale. 

Ciò colpisce molto soprattutto i cittadini europei che hanno meno risorse economiche. Per questa vasta categoria di persone la spesa alimentare è una voce fondamentale, con un forte impatto sul reddito complessivo.

In Italia

In Italia l’inflazione sul cibo in ottobre 2023 era al 6,7%, in calo rispetto all'8,9% di settembre 2023 e al 10,2% di agosto 2023.

Mentre l'inflazione generale italiana era, sempre a ottobre 2023, all’1,7% su base annua (da +5,3% nel mese precedente): ha frenato ancora a novembre 2023, scendendo a 0,8% in Italia e a 2,4% nell’area euro.

Carne, pesce e frutta

Anche nel mese scorso il calo italiano si è verificato sempre grazie al decremento del costo dei prodotti energetici e, in misura minore, al rallentamento degli alimentari lavorati (come pesce, carne, verdura e frutta in scatola; formaggi, vino, birra, salumi) - passando da +7,3% a +6,3%. Tuttavia i prezzi degli alimentari non lavorati sono saliti da +4,9% a +5,8%.

I consumi

Eurostat, per calcolare l’indice dei prezzi dei beni alimentari, seleziona un gruppo rappresentativo di beni alimentari che riflettono i consumi medi della popolazione. 

Raccoglie poi sistematicamente i prezzi in diverse aree dell'UE, ponderando in base alla loro rilevanza nel consumo medio. Riesce così a calcolare un indice che consente di confrontare i costi dei beni alimentari rispetto a un periodo di riferimento.

239 euro al mese

Secondo un report di Picodi.com, che ha controllato i dati statistici di 105 Paesi calcolando quanto si spende per la spesa alimentare in tutto il mondo, è emerso che un italiano medio spende 239 euro al mese per comprare cibo. 

Spesa che rappresenta il 15,5% dei consumi degli italiani (il nostro paese è al 26° posto, partendo dal Paese che in media spende meno, gli Usa, col 6,7%).

Più del 50%

Però è chiaro che chi ha meno introiti può arrivare a percentuali doppie o triple, dato che all'alimentazione non si può rinunciare. Infatti, la spesa media alimentare nei Paesi più disagiati (tra i 105 esaminati) supera il 50%. Le percentuali più alte si registrano in:

• Nigeria (59%)
• Myanmar (56,6%)
• Kenya (56,1%)

Fuori dalla classifica ci sono Paesi in cui le poche risorse disponibili per una famiglia sono spese tutte in cibo e, spesso, non sono sufficienti.