E-commerce, crescita globale e sfide per l’Italia tra innovazione, dazi e digitalizzazione
1 mag 2025 | 2 min di lettura

Secondo il quotidiano britannico The Times, entro la fine del 2025 il settore dell'e-commerce supererà i 6,5 trilioni di dollari, registrando una crescita annua dell'8%. Questo sviluppo è alimentato da un approccio sempre più mobile-first, da sistemi di pagamento digitali avanzati e da una customer experience omnicanale sempre più fluida e personalizzata.
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L'e-commerce italiano: crescita e sfide
In Italia, l'e-commerce ha raggiunto i 62 miliardi di euro nel 2025, con una crescita del 6% rispetto all'anno precedente. Il settore dei servizi ha registrato un incremento dell'8%, mentre l'e-commerce di prodotto si è attestato oltre i 40 miliardi di euro. La penetrazione dell'online sul totale del retail è aumentata, raggiungendo l'11,2%, con comparti come Food & Grocery e Beauty & Pharma che mostrano performance superiori alla media, grazie a strategie omnicanale sempre più mature e integrate.
Tuttavia, le imprese italiane affrontano sfide significative, tra cui la carenza di infrastrutture digitali e la mancanza di competenze specifiche. Solo il 18,5% delle PMI italiane sfrutta l'e-commerce, rispetto alla media UE del 22,2%. Inoltre, l'Italia si colloca al 21° posto su 27 paesi europei per digitalizzazione delle PMI, evidenziando la necessità di investimenti in presenza digitale, e-commerce e tecnologie avanzate per garantire una crescita sostenibile e competitiva.
Barriere all'internazionalizzazione: dazi e protezionismo
Le imprese italiane che desiderano espandersi oltre i confini nazionali devono affrontare barriere significative, tra cui dazi, normative complesse e protezionismo digitale. La Commissione Europea ha proposto un pacchetto di strumenti per un commercio elettronico sicuro e sostenibile, che include la riforma doganale, l'inasprimento delle misure relative alle merci importate e l'uso di strumenti digitali per la vigilanza del settore.
Inoltre, la mancanza di omogeneità delle regole di tutela del cliente, i costi logistici elevati e le differenze normative tra i paesi europei disincentivano le vendite transfrontaliere. Per superare queste sfide, è necessario che le istituzioni nazionali e sovranazionali incoraggino l'aggregazione imprenditoriale e promuovano la creazione di distretti digitali e consorzi attraverso meccanismi di finanziamento per l'innovazione e l'export.
Verso un futuro digitale e competitivo
Per capitalizzare appieno sul potenziale dell'e-commerce, le imprese italiane devono investire nella digitalizzazione dei processi, nella formazione delle competenze digitali e nella semplificazione della burocrazia. Alcune piattaforme digitali consentono alle PMI di superare molte delle barriere all'export, permettendo alle eccellenze del Made in Italy di raggiungere mercati globali. Oggi più che mai, rendere l'export digitale accessibile e sostenibile è fondamentale per garantire una crescita competitiva e prospera per le imprese italiane.
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