Banche, aumentano le chiusure delle filiali: sempre più località sprovviste di sportelli

163 sportelli chiusi in soli 6 mesi

Secondo l'Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl - che ha analizzato i dati di Banca d'Italia e Istat - ben 163 sportelli hanno chiuso i battenti, lasciando altri 14 comuni completamente privi dei servizi offerti dalle banche. Ad oggi, infatti, circa 4 comuni su 10 non hanno uno sportello bancario.

Fenomeno in crescita

Ci sono state anche 101 nuove aperture, tuttavia queste sono principalmente concentrate nel private banking (l’amministrazione dei patrimoni di persone facoltose), spesso ricavate all'interno di ex filiali tradizionali preesistenti.

Il saldo netto, dunque, rimane negativo. Questo trend, in costante aumento dal 2015, ha portato alla chiusura di oltre 3.200 sportelli negli ultimi anni.

Ko un quarto del territorio nazionale

Di fatto, le banche hanno lasciato un quarto del territorio nazionale - pari all'estensione totale di Lombardia, Veneto e Piemonte - senza alcun accesso diretto ai loro servizi. Le regioni più colpite sono:

• Molise (-1,3%)
• Veneto (-1,2%)
• Friuli Venezia Giulia
• Lazio (-1%)
• Campania
• Toscana (-0,8%)

I servizi bancari online suppliscono solo in parte a queste carenze crescenti, dato che una fascia importante della popolazione - soprattutto quella più anziana - ha poca confidenza col digitale (solo meno di un terzo sa usarlo tra i 65 anni e i 74).

Un divario che penalizza

Si stima che oltre 10 milioni e mezzo di persone siano a rischio di esclusione finanziaria, di cui oltre 4 milioni vivono in Comuni completamente privi di sportelli. Nonostante la crescita dell'internet banking, l'Italia rimane indietro rispetto alla media europea, con solo il 51,5% degli utenti che lo utilizza.

Questo divario digitale amplifica l'impatto della desertificazione bancaria, creando una situazione di disagio per coloro che non hanno dimestichezza con gli strumenti digitali.

Un problema anche per le imprese

La chiusura degli sportelli bancari colpisce anche le imprese, con un aumento di quasi 2.000 aziende che si trovano ora in Comuni desertificati dal punto di vista bancario. Questo fenomeno rischia di ostacolare lo sviluppo economico di queste aree, già penalizzate dalla mancanza di altri servizi essenziali pubblici e privati.