Dossi stradali: ecco a cosa servono e quando sono previsti
7 mar 2020 | 2 min di lettura | Pubblicato da Marco B.

Spesso a un automobilista capita di innervosirsi quando gli si para davanti un piccolo dosso. Di sicuro, poco prima c’era un cartello, associato a un altro con un limite di velocità entro i 50 km/h; però il guidatore probabilmente era distratto e non l’aveva visto. I dossi stradali sono concepiti proprio per evitare che chi sta al volante non rispetti i limiti di velocità, soprattutto nei centri abitati e in particolare nei pressi di scuole od ospedali.
Quindi chi si innervosisce per il sobbalzo inatteso dovrebbe placarsi, perché è probabile che stesse andando troppo velocemente; mentre chi vede il cartello ha tutto il tempo necessario per rallentare. Il dosso è, in gergo tecnico, uno dei segnali complementari: servono per mettere in evidenza tratti di strada in cui ci sono esigenze supplementari di sicurezza. Sono regolamentati dall’articolo 42 del Codice della strada.
L’articolo 179 del regolamento di attuazione del Codice entra nei dettagli: su tutte le strade, per tutta la larghezza della carreggiata, ovvero per una o più corsie nel senso di marcia interessato, si possono adottare sistemi di rallentamento della velocità. Come devono essere realizzati? Con opportuni mezzi di segnalamento orizzontale o trattamento della superficie della pavimentazione. Includono quindi segnalazioni luminose, tratti di asfalto che provocano una leggera vibrazione (per esempio, con le strisce zigrinate poste lungo le autostrade per delimitare le corsie di emergenza laterali) e dossi.
I dossi possono essere collocati soltanto lungo strade in cui il limite di velocità sia inferiore o pari a 50 chilometri orari. Devono essere segnalati con cartelli e con zebrature gialle e nere parallele alla direzione di marcia, di larghezza uguale sia per i segni che per gli intervalli visibili sia di giorno che di notte. Altezza e larghezza dipendono dal limite di velocità: dove è inferiore o pari a 50 km l’ora il dosso deve essere largo almeno 60 centimetri e alto al massimo 3, tra 40 e 30 km/h la larghezza minima è di 90 cm e l’altezza entro i 5; sotto i 30 km/h, si passa a 120 cm di larghezza minima e a un’altezza entro i 7.
Nel caso non vengano rispettati questi limiti, l’ente che ha installato il dosso è responsabile di eventuali danni alle vetture, quindi si può chiedere un risarcimento. Tuttavia il guidatore resta sempre responsabile per eventuali violazioni dei limiti di velocità, di cui terrà conto anche la sua assicurazione auto, nel caso egli chieda di essere risarcito per i danni subiti dall’auto a causa di un dosso.
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