21 mar 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Giorgia N.
Sei cliente Tim o di un operatore virtuale che si appoggia alla sua rete? Hai un telefonino ormai datato, o magari una vecchia sim?
Allora questa notizia riguarda proprio te: il primo gestore di telefonia in Italia (28,8% del mercato a settembre 2021) sta per "spegnere" letteralmente la rete 3G, l’infrastruttura su cui viaggia il segnale degli apparecchi più obsoleti.
L’obiettivo è lasciare posto e risorse alle tecnologie 4G e 5G, più veloci e performanti. Non è una novità: lo stesso passaggio è stato fatto da Vodafone lo scorso anno, e nel prossimo futuro anche WindTre potrebbe seguire l’esempio dei due big del settore.
I clienti coinvolti hanno ancora un mese di tempo per prepararsi, perché il passaggio inizierà ad aprile e sarà graduale (qui la mappa comune per comune).
A essere interessati saranno tutti coloro che hanno una sim molto vecchia, con capacità inferiore a 128 K, oppure un telefono con tecnologia 3G, o 4G di prima generazione.
Parliamo di telefoni molto vecchi, visto che i 4G di prima generazione risalgono a circa dieci anni fa mentre i 3G sono nati circa 5 anni prima, mentre le sim sotto i 128 K sono dell’inizio del millennio, ma è comunque sempre meglio fare una verifica.
Cosa succederà a chi possiede uno di questi apparecchi?
Dopo lo switch off, chi ha un telefono con rete 3G migrerà di fatto sulla 2G, e potrà quindi continuare a chiamare, inviare sms e anche navigare, benché molto più lentamente, sfruttando l’infrastruttura ancora precedente.
Chi invece oggi utilizza una rete 4G di prima generazione passerà alla rete 2G per telefonare, mentre sms e traffico dati continueranno a viaggiare sulla rete 4G. Questi clienti avranno però una limitazione, e cioè il gestore non garantirà loro la possibilità di parlare al telefono e usare il traffico dati contemporaneamente.
Come capire se il passaggio ci penalizzerà? È sufficiente guardare il display dello smartphone durante una telefonata: se si legge la sigla 4G o VoLTE accanto all’indicazione della ricezione, allora vuol dire che l’apparecchio si muove su 4G di ultima generazione, e non ci sarà alcun problema.
La sigla VoLTe (Voice over LTE), indica infatti il servizio voce ad alta definizione, che offre qualità audio maggiore e permette di telefonare e contemporaneamente navigare in Internet o usare le App alla massima velocità.
C’è poi la questione della sim. Anche chi ne ha una con capacità al di sotto dei 128K non avrà la possibilità di accedere alla tecnologia VoLTE, e dovrà sostituirla, fortunatamente non a sue spese.
Per farlo dovrà però recarsi in un centro Tim, dove gli operatori controlleranno la tessera ed eventualmente la cambieranno con una di nuova generazione.
Pugliese trapiantata in Emilia, giornalista professionista dal 2005, laurea in filologia romanza e master in giornalismo all’Università di Bologna.
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