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Quanto costa davvero cambiare operatore?

3 ott 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Giorgia N.

telefonia mobile expert speaks quanto costa cambiare operatore

Cambiare operatore di telefonia mobile è semplicissimo: nella maggior parte dei casi è sufficiente firmare qualche carta in negozio o pronunciare un "sì" all'operatore del call center. Il passaggio, però, non è a costo zero. Ci sono delle spese che spesso ci vengono taciute nel momento in cui ci viene fatta la proposta commerciale, e che dobbiamo tenere in considerazione per valutare meglio costi/benefici.

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Il problema delle penali: occhio al vecchio contratto

La procedura di portabilità del numero è sempre completamente gratuita, ma nel conto si aggiungono altri costi fissi difficilmente evitabili, che a volte portano la spesa totale a carico del consumatore a superare i 25 euro. Ci sono poi i vincoli legati al vecchio contratto: se avevamo un piano tariffario che ci impegnava a restare "fedeli" alla compagnia per un periodo prefissato, per esempio 24 o 30 mesi, la scelta di chiudere il rapporto prima della scadenza comporterà probabilmente una penale, che può essere una somma fissa (anche di diverse decine di euro), o il totale delle mensilità rimanenti. Prima di accettare la nuova offerta, dunque, meglio andare a rileggere le condizioni del vecchio contratto, oppure chiamare il servizio clienti per informarsi sulle eventuali costi extra in caso di disdetta anticipata.

Attivazione, non sempre è gratuita

Non avevamo vincoli con la vecchia compagnia? Quello che dobbiamo fare, allora, è informarci subito per capire quali sono le spese legate all'attivazione della nuova linea. Il primo costo riguarda la nuova sim. Quando si cambia gestore è infatti necessario sostituire la scheda che si trova nello smartphone, anche se il numero resta il medesimo. La maggior parte degli operatori applicano sulla nuova tesserina un costo che va da 5 a 10 euro. A questo si aggiunge in automatico la prima ricarica obbligatoria, che in genere è sui 10 euro. Poco male, si dirà, la ricarica sarebbe servita comunque per aderire all'offerta. Il punto è che le spese non sono finite. La sim va infatti attivata, e nella maggior parte di casi anche questa operazione ha un costo, che non scende mai sotto i 5 euro, anche se qualche compagnia offre l'attivazione gratuita.

Traferire il credito residuo: fino a 2 euro di spesa

C'è infine il costo per il trasferimento del credito residuo. Intanto va detto che il passaggio delle vecchie somme sulla nuova utenza non è automatico, il cliente deve barrare un'apposita casella nel momento della compilazione della richiesta di cambio operatore. La procedura sarà poi gestita dal nuova società telefonica, che provvederà ad accreditare l'importo sulla linea attuale, ma al netto dei costi. L'operazione non è gratuita, ma ha un prezzo che è tra i 1 e 2 euro, a seconda della compagnia. Il cliente riceverà poi un sms che gli comunicherà l'avvenuto trasferimento.

Se il trasferimento tarda c'è l'indennizzo

Il processo di trasferimento della linea dura in linea di massima 3 giorni lavorativi. Quando viene completato la nostra vecchia sim smetterà di funzionare, e quello è il segnale che possiamo inserire la nuova scheda nello smartphone. E se, nonostante le spese, il passaggio tardasse ad arrivare? Con la delibera n. 78/08/CIR l'Agcom, ha introdotto un sistema che prevede penali a carico delle società. Se il ritardo supera i due giorni lavorativi possiamo richiedere al nuovo gestore telefonico un indennizzo. La somma - ricorda l'Autorità delle Comunicazioni - non potrà essere inferiore a 2,5 euro per ogni giorno di ritardo, fino a un massimo di 50 euro. Non serve inviare una raccomandata, la richiesta può essere inoltrata anche via email al servizio clienti, o compilando un form sul sito web.

Autore
giorgia nardelli

Pugliese trapiantata in Emilia, giornalista professionista dal 2005, laurea in filologia romanza e master in giornalismo all’Università di Bologna.

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