La burocrazia può essere difficile, ed ecco perché è importante sapere cosa fare per il passaggio di proprietà con un defunto, argomento ostico che affrontiamo in questo articolo.
Sommario:
Quando una persona cara viene a mancare, spesso capita che nell’asse ereditario ci sia una vettura. Cosa comporta ciò per gli eredi?
La prima cosa da precisare riguarda l’utilizzo del veicolo del defunto. Utilizzare l’auto da parte di uno o più eredi comporta un’accettazione tacita dell’eredità. Potrebbe sembrare una situazione assurda ma questo è quello che prevede l’ordinamento. Perciò se uno dei figli, ad esempio, dovesse utilizzare l’auto di un genitore passato a miglior vita sarà poi impossibilitato a rinunciare all’eredità. Dunque, finché non si decide se accettare o meno le sostanze lasciate dal de cuius, è consigliabile lasciare l’autoveicolo in garage.
Tuttavia, se l’erede usava abitualmente l’auto già prima che l’intestatario morisse deve procedere a redigere l’inventario dei beni posseduti dal defunto entro tre mesi e dichiarare se intende accettare o meno l’eredità oppure se la accetta con beneficio d’inventario.
Nel momento in cui si eredita un’auto, è necessario comunicare al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) il cambio di intestazione della vettura.
Si possono presentare due casi specifici: nel primo caso ci si trova in presenza di un unico erede, nel secondo invece i successori sono più di uno.
Nell’ipotesi di un solo erede, questo, dopo aver accettato l’eredità per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovrà registrare tale atto al PRA entro sessanta giorni e, successivamente, aggiornare la Carta di Circolazione presso la Motorizzazione Civile. Ovviamente, per poter utilizzare l’auto, è necessario contattare anche la compagnia di assicurazione per modificare l’intestatario della polizza.
Quando invece gli eredi sono più di uno occorre sempre prima accettare l’eredità e poi intestare il veicolo a tutti gli eredi, in base alle quote ereditarie spettanti ad ognuno. Il passo successivo consiste nella stesura di un atto di vendita delle quote ereditarie ad uno degli eredi. È possibile trasferire la proprietà dell’auto ad un uno degli eredi con un unico passaggio, tuttavia non si potrà beneficiare di agevolazioni economiche dato che gli oneri derivanti dall’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT), dall’imposta di bollo per la registrazione al PRA e dai compensi all’ACI andranno pagati comunque due volte. I passi successivi sono gli stessi spiegati poc’anzi e cioè registrare l’atto al PRA entro sessanta giorni e poi aggiornare la carta di circolazione alla Motorizzazione Civile.
In presenza di più eredi è possibile che nessuno di loro voglia il veicolo e quindi si dovrà procedere alla vendita dello stesso per poi ripartire quanto ricavato in proporzione alle quote di ogni erede. Per alienare la vettura, gli eredi dovranno accettare l’eredità ed intestarsi l’auto, successivamente potranno procedere a registrare l’atto di vendita.
Le vetture intestate ad una persona deceduta non possono circolare fino a che non venga fatto il passaggio di proprietà al PRA ed aggiornata la Carta di Circolazione alla Motorizzazione Civile.
I documenti necessari per procedere alla registrazione dell’atto al PRA e l’aggiornamento alla Motorizzazione Civile sono:
Gli oneri relativi al passaggio di proprietà delle auto ereditate constano in:
La pratica può essere sbrigata dal singolo cittadino che si reca nei vari uffici competenti e procede a regolarizzare la posizione del veicolo sotto tutti gli aspetti oppure ci si può rivolgere a un’agenzia pratiche auto che provvederà ad espletare tutta la burocrazia necessaria. In questo caso a tutti i costi appena elencati vanno aggiunte le commissioni per l’intermediario.
Quando un’auto va in eredità si porta dietro eventuali ipoteche o fermi amministrativi. Quindi è fortemente consigliato fare un controllo al PRA per verificare che il veicolo sia libero da tali vincoli prima di fare il passaggio di proprietà.
Fino a che non viene regolarizzato il passaggio dell’autovettura all’erede designato questo avrà l’obbligo di continuare a pagare la tassa automobilistica, inoltre è necessario che il veicolo sia custodito su un suolo privato se privo di copertura assicurativa. Gli eredi infatti saranno responsabili e incorreranno nelle sanzioni per la mancata stipula dell’assicurazione obbligatoria che comporta una multa a partire da 849,00 euro ed il sequestro della vettura.
Nel caso in cui non si proceda a registrare al PRA il nuovo proprietario entro il termine di sessanta giorni, le multe per inadempienza ammontano ad una cifra compresa tra 705,00 e 3.526,00 euro. Si tratta di sanzioni abbastanza salate, perciò la strada migliore è regolarizzare quanto prima gli incartamenti ed evitare di circolare con un’auto non in regola con i documenti.
È possibile che la vettura posseduta da un deceduto non abbia alcun valore economico magari perché troppo vecchia o guasta senza speranza. In queste situazioni la scelta migliore è la rottamazione. Con questa procedura si distrugge un veicolo che non è più idoneo alla circolazione su pubblica strada e contestualmente si cancella in maniera definitiva ogni traccia dello stesso dal PRA.
L’iter necessario ad espletare questa pratica è abbastanza breve poiché l’interessato non dovrà fare altro che consegnare il veicolo corredato di carta di circolazione e certificato di proprietà ad un centro autorizzato, sarà poi quest’ultimo a procedere alla demolizione ed alla radiazione dal PRA della vettura entro trenta giorni.
Gli eredi possono richiedere la rottamazione tramite la presentazione di un atto notorio in cui è dichiarato erede dell’intestatario passato a miglior vita.
Riassumendo, i documenti da presentare in caso di veicolo intestato a una persona deceduta sono:
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