13 feb 2020 | 4 min di lettura | Pubblicato da Eleonora D.
L’imposta di bollo rientra fra i costi applicati ai conti correnti, ai conti deposito e ai libretti di risparmio. Talvolta le banche prendono in carico la relativa spesa e sollevano il cliente dall’onere del pagamento: vale lo stesso per Poste Italiane? Ecco come non pagare l’imposta di bollo 2020 sul libretto postale. Canoni, spese di tenuta e gestione rapporto: quante voci di costo pesano annualmente su conti e libretti di risparmio?
Tante indubbiamente, e a quelle già citate si aggiunge spesso l’imposta di bollo.L’imposta di bollo su conti e libretti è una tassa introdotta dal Decreto Salva Italia e dovuta per le giacenze superiori a 5.000 euro depositate su rapporti bancari e postali, considerati i saldi complessivi dei rapporti intestati alla stessa persona presso il medesimo istituto.
La stessa ammonta a 34,20 euro per le persone fisiche e a 100 euro per le persone giuridiche (società; enti; associazioni etc etc…). Per le persone giuridiche il prelievo dell’imposta avviene ogni 12 mesi; per le persone fisiche ogni trimestre (8,55 euro fino a concorrenza di 34,20 euro) ed è effettuato in automatico da Poste Italiane, che registra la relativa operazione sul libretto intestato al cliente. Diverse banche prendono in carico il pagamento dell’imposta di bollo sui conti correnti e sui conti deposito e sollevano il cliente dall’onere di pagamento. Quanto ai libretti postali invece, il pagamento della tassa pare sempre e comunque dovuto. Vediamo ora nel dettaglio quando viene applicato il bollo, chi lo paga e in quali casi è possibile non pagarlo.
Nei riguardi delle persone giuridiche l’imposta sui libretti postali viene applicata a prescindere dal saldo, quindi, anche se il medesimo non supera le 5.000 euro. Per le persone fisiche invece, vale la regola del pagamento dell’imposta entro il saldo di 5.000 euro. Bisogna ricordare però come ciò non valga qualora il cliente risulti titolare di più libretti postali il cui importo supera complessivamente 5.000 euro. Ad esempio, se si ha un libretto la cui giacenza ammonta a 3.000 euro e un secondo libretto la cui giacenza ammonta ad ulteriori 3.000 euro, allora l’imposta è dovuta.
L’unico modo per non pagare l’imposta di bollo sul libretto postale è far scendere la giacenza al di sotto di 5.000, oppure, dato che fra i presupposti di applicazione del bollo vi è l’intestazione dei libretti alla stessa persona, intestare il proprio libretto a qualcun altro, magari al consorte o ad un altro membro della propria famiglia. L'espediente rimane comunque spesso di difficile attuazione per due motivi:
L'imposta di bollo si applica sulla giacenza media, calcolata come media dei saldi giornalieri del periodo in cui il libretto postale risulta in essere. Ciò significa che l'imposta si applica al 31 dicembre, oppure, in caso di estinzione anticipata, al momento di chiusura del rapporto (l'imposta sarà pertanto rapportata al numeri di giorni in cui il libretto risultava in essere). L'imposta viene applicata su tutti i libretti con lo stesso intestatario e qualora la giacenza media sia superiore a 5.000€
No, in caso di estinzione anticipata, l'eventuale imposta sarà applicata alla data di cessazione dello stato e in misura proporzionale rispetto al periodo rendicontato
No, se i libretti sono intestati a persone diverse. Qualora tutti i libretti siano intestati alla stessa persona, l'imposta di bollo si calcola in maniera cumulativa, pertanto, se la giacenza supera il limite consentito, l'imposta di bollo verrà applicata con riferimento a ciascun libretto
Il libretto postale dedicati ai minori è soggetto a imposta annuale di 34,20€ e non è dovuto il pagamento di alcun importo in caso di giacenza media annua inferiore ai 5.000€
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