BitPay lancia la sua carta prepagata con criptovalute

Si chiamano BitPay Card, si basano sul circuito Mastercard e possono essere ricaricate con i dollari derivati proprio dalla conversione delle criptovalute. Le ricariche avvengono istantaneamente all’interno dell’app (si trova su Google Play ed Apple Store), senza commissioni, e consentono di caricare e/o spendere al massimo 10.000 dollari al giorno.

Per pagamenti normali

Inoltre queste cripto-carte sono dotate chip EMV per effettuare pagamenti a distanza in modalità contactless. Il wallet (cioè, il portafogli online) BitPay, su cui si custodiscono i propri fondi in criptovalute, è non-custodian: significa che è decentralizzato e solo il cliente ne possiede le chiavi private, mantenendo così il pieno controllo dei fondi, senza mediazioni. Le criptovalute, dopo essere state convertite in dollari, possono essere spostate sulla carta Mastercard prepagata ed essere utilizzate in tutto il mondo; è consentito di usarla anche per prelevare contanti dagli sportelli ATM, pagando una commissione di 2,50 dollari, con un limite massimo di 2.000 dollari per prelievo (oltre a una commissione del 3% sull’eventuale cambio in una valuta diversa dal dollaro). BitPay inoltre offre un’estensione che consente di effettuare pagamenti su siti come Amazon o Foot Locker. Dato che le criptovalute nel mondo sono accettate di rado come mezzo di pagamento normale, questo sistema sembra molto comodo e pratico.

Diffusione in aumento

La cripto-carta sarà uno strumento riservato a pochi fan delle tecnologie digitali? In realtà le criptovalute sono molto più diffuse di quanto possa sembrare, anche se nella vita quotidiana consueta non ce ne accorgiamo (così come non ci accorgiamo dei soldi che girano in altri mercati, come quello azionario). Infatti le modalità di scambio di beni, servizi e ogni attività finanziaria sono in continua evoluzione. Gli elevatissimi profitti che si possono realizzare investendo in questo tipo di valute (si comprano da venditori autorizzati soprattutto in dollari) sono senza dubbio uno stimolo forte. Certamente non sempre è oro ciò che luccica, però l’interesse nei confronti delle criptovalute è salito anche in Italia, tanto più durante le settimane del lockdown, sull’onda delle preoccupazioni finanziarie. Molti analisti prevedono che nel 2020 diventeranno piuttosto attraenti, dopo un periodo non molto vivace.

Il sistema si evolve

Intanto anche questo mondo si sta normalizzando. Se all’inizio le criptovalute sembravano una sfida nei confronti dei settori finanziari e bancari tradizionali, oggi varie banche centrali (quella cinese e quella statunitense, per esempio) stanno scendendo in campo. Con loro, anche colossi del Web come Facebook, che ha avviato il progetto per creare Libra, una moneta digitale dal valore stabile che dovrebbe diventare lo strumento economico di base su Internet. Insomma, le criptovalute stanno trasformandosi in una modalità di investimento sempre meno decentrato; semmai è destinato, pur rimanendo alternativo ad altre scelte, a diventare più sicuro, ma anche sempre più controllato da un piccolo numero di società private o direttamente dalle banche centrali dei vari Stati.

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