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Guidare assicurati all’estero: la Carta Verde

Guidare assicurati all’estero: la Carta Verde
Le 3 cose da sapere:
  • Cos'è: certificato di assicurazione internazionale per circolare all'estero
  • È obbligatoria solamente in determinati paesi, mentre in altri non serve
  • In caso di incidente si applica sempre la legge dello stato in cui ci si trova

La Carta verde è il certificato di assicurazione internazionale che consente ad un veicolo di entrare e circolare in un Paese estero e di essere in regola con l'obbligo dell'assicurazione RC auto (Responsabilità Civile Auto) anche nel Paese visitato.

Per il rilascio della Carta verde ci si può rivolgere alla propria compagnia assicurativa: la Carta verde è rilasciata sotto la responsabilità dell'Ufficio Nazionale di Assicurazione (Bureau) del Paese d'immatricolazione del veicolo.

La Carta verde è richiesta in diversi Paesi, nello specific è necessaria per i veicoli italiani che intendono recarsi: in Albania, in Bielorussia, in Bosnia Erzegovina, in Iran, in Israele, in Macedonia, in Marocco, in Moldavia, in Russia, in Serbia e Montenegro, in Tunisia, in Turchia e in Ucraina.

Tutti i paesi che non fanno parte dell’elenco, che è pubblico e consultabile online, sono esclusi dalla convenzione: in quei casi occorre sottoscrivere una polizza RCA locale con una delle compagnie dislocate sul territorio.

Se il guidatore non è riuscito a fare la Carta verde in tempo, dovrà acquistare alla frontiera del Paese che intende visitare un'apposita polizza temporanea: solo in questo modo sarà possibile entrare in nel Paese ed essere coperti dall’assicurazione.

La polizza di assicurazione temporanea che si acquista alla frontiera è molto più costosa della Carta verde, della quale quindi bisognerebbe essere sempre muniti.

Allo stesso tempo ci sono Paesi in cui la Carta verde non serve, dato che il normale contratto di assicurazione auto prevede in modo automatico l’estensione dell’assicurazione per alcuni Stati, che sono: Andorra, Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania,  Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria.

Come comportarsi in caso di incidente all'estero

Se si verifica un incidente all'estero, bisogna sempre ricordare che si applica la legge dello Stato in cui ci si trova.

All'interno dell'Unione Europea, la gestione del sinistro è più semplice, grazie alla normativa comunitaria. La legge, infatti, prevede che ogni compagnia assicurativa nomini un proprio "mandatario" in ogni Stato dell'UE in cui non è presente una propria sede legale. Il mandatario è la figura a cui ci si può rivolgere per tutto ciò che riguarda i rapporti con le compagnie assicurative estere, ma richiedere il suo intervento non è obbligatorio. Infatti, l'assicurato può chiedere il risarcimento direttamente alla compagnia di assicurazione straniera o a chi ha provocato il sinistro. Per conoscere i mandatari in territorio italiano, è possibile inviare una richiesta all'IVASS.

Se l'incidente è avvenuto al di fuori dell'area di copertura della Carta verde, è consigliabile prendere contatto con l'UCI, ufficio nazionale di assicurazione per l'Italia, che può fornire tutte le informazioni necessarie sulle procedure da seguire per richiedere il risarcimento danni.

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