PCT (Pronti Contro Termine)

I PCT (Pronti Contro Termine) sono una moderna forma d'investimento considerata molto sicura da parte del mercato da un lato, ma in genere meno remunerativa dall'altro: motivo per cui di solito sono uno strumento scelto in ottica di breve periodo oppure utilizzato da chi non vuole rischiare nulla a fronte di un piccolo guadagno.

Più nello specifico i PCT iniziano a essere trattati sul mercato italiano sul finire degli anni '70. I pronti contro termine sono dei veri e propri contratti "istantanei" ovvero nei quali colui che vende, in genere una banca, consegna immediatamente il contratto all'acquirente, da qui il termine pronto, per poi riacquistarlo in una data già prestabilita, da qui la definizione termine. Cosa accade quindi in concreto? Il risparmiatore presta dei soldi ad una banca che come pegno consegna dei titoli impegnandosi poi a riacquistarli pagando una differenza in cambio ossia degli interessi.
In genere si tratta di operazioni dalla durata abbastanza breve e che varia da un minimo di un mese fino ad un massimo di un anno, con una durata media di circa tre mesi. Chiaramente tanto maggiore sarà la durata dei PCT (Pronti Contro Termine) e migliore sarà il tasso d'interesse pagato all'investitore.

I titoli di cui si compongono i contratti pronto termine sono tendenzialmente obbligazioni o fondi monetari, per cui degli strumenti finanziari solitamente molto sicuri per quanto poco remunerativi. E per che cosa usano le banche o le finanziarie i soldi ricevuti in prestito? Le possibilità sono molte e variano da quelle più semplici come l'acquisto di titoli di Stato fino a quelle più speculative come la compravendita di azioni di borsa.
Riassumendo i Pronti Contro Termine sono una forma d'investimento sicura e flessibile data la tipologia di titoli acquistati e per la durata ideale in un'ottica di breve periodo.