7 ott 2022 | 5 min di lettura | Pubblicato da Giusy I.
I conti deposito, dopo anni, tornano ad essere competitivi. Complici le attuali condizioni economiche che hanno visto una impennata dell’inflazione (non era così alta dagli anni ‘80) insieme ad un rialzo dei tassi, questo strumento finanziario è diventato più appetibile per chi non vuole lasciare i soldi fermi sul conto corrente. I rendimenti iniziano ad essere interessanti e, in questo momento, sembrano essere una delle poche buone soluzioni per chi vuole mantenersi al sicuro dalle oscillazioni dei mercati e avere una remunerazione certa.
Prima di entrare nel dettaglio, però, facciamo un passo indietro e vediamo cosa sono i conti deposito e come funzionano. Perché anche se spostare il denaro su un conto deposito risulta più conveniente, bisogna sapere che hanno una operatività limitata rispetto ad un normale conto corrente.
Un conto deposito, o conto di liquidità, non va confuso con il più comune conto corrente. Come suggerisce il nome stesso, infatti, si tratta di un prodotto finanziario dove, appunto, il titolare deposita la propria liquidità a fronte di una remunerazione concordata con l’istituto di credito.
Si tratta, dunque, di un prodotto ad hoc per "parcheggiare" in modo semplice e protetto i propri risparmi senza essere esposti all’andamento dei mercati, come capita investendo, ad esempio, in azioni e obbligazioni. È, inoltre, uno strumento sicuro perché tutelato dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi quindi è assicurato il risarcimento della somma investita fino a un massimo di 100mila euro.
Con un conto di deposito il denaro viene lasciato in custodia per un periodo più o meno lungo presso l’istituto di credito, che in cambio offre interessi che possono variare a seconda della banca, ma che risultano, comunque, essere più alti rispetto a quelli offerti da un semplice conto corrente.
Per aprire un conto deposito bisogna essere intestatari di un conto corrente tradizionale da cui trasferire le somme da depositare con un semplice bonifico, o, in alternativa, attraverso un assegno bancario o servizio RID. Solitamente, per l’apertura di un conto deposito, non è richiesta alcuna garanzia. Per ritirare il denaro depositato basterà, invece, solo trasferirlo sul conto corrente di appoggio.
Le operazioni che è possibile effettuare con un conto di deposito sono, però, limitate: si potrà, infatti, solo trasferire il denaro da e verso il conto corrente di riferimento. Non è possibile effettuare altre operazioni come, ad esempio, pagare le bollette, prelevare dagli sportelli, farsi accreditare lo stipendio o la pensione attraverso questo tipo di conto.
Esistono due tipi differenti di conto deposito:
Il conto deposito non vincolato, o anche noto come conto deposito libero, consente al correntista di disporre sempre e comunque delle somme depositate, a differenza dei conti deposito vincolati. Ovviamente in questo caso i rendimenti saranno ridotti proprio per la caratteristica della svincolabilità che permette di ritirare le somme depositate in qualsiasi momento, senza incorrere in penali.
I conti deposito vincolati, a loro volta, si suddividono in svincolabili e non svincolabili. I primi prevedono lo svincolo delle somme depositate alla scadenza contrattualmente pattuita con l’istituto di credito, che può variare da 3 a 60 mesi, ma con la possibilità di prelevare il denaro in anticipo ad un tasso più ridotto.
I conti deposito non svincolabili sono invece quelli a rendimento più alto, perché non consentono il prelievo anticipato dell’importo depositato. Il correntista, in pratica, dovrà attendere la fine del periodo di vincolo per rientrare in possesso della somma. Durante questo periodo non potrà disporre del denaro, neanche in caso di emergenza, pena la perdita degli interessi.
Con i conti deposito non svincolabili, quindi, si potrà prelevare il capitale soltanto in base alle condizioni stabilite da contratto: dopo tre, sei, dodici, fino a sessanta mesi. In questi mesi matureranno tassi di rendimento stabiliti con l’istituto di credito che saranno, comunque, più alti e vantaggiosi rispetto a quelli riconosciuti con la sottoscrizione di un conto deposito non vincolato o svincolabile. I tassi di rendimento crescono proporzionalmente alla durata del vincolo, al termine del quale il sottoscrittore riceve gli interessi stabiliti oltre al capitale parcheggiato.
La cosa importante da tenere presente è che la convenienza di un conto deposito dipende soprattutto da motivazioni soggettive e dal tempo in cui si può lasciare il denaro parcheggiato prima di averne bisogno.
Certo è che rendimenti così alti come non si vedevano da anni tra i conti deposito delle banche italiane, anche oltre il 3%, sono possibili solo perchè il rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale Europea (BCE) è destinato a proseguire per contrastare la crescita dell’inflazione.
Per il risparmiatore che punta a far fruttare i risparmi evitando che l’inflazione possa travolgere il suo potere d’acquisto, l’apertura del conto deposito, con questi rendimenti, diventa una strada da prendere in considerazione, seppur con consapevolezza.
C'è da chiedersi, infatti, se questa forma di investimento possa essere una scelta giusta per proteggere i propri risparmi: basterà da sola? È davvero così conveniente?
"Con l'aumento dei tassi di interesse da parte delle Banche Centrali, rimasti per anni a zero in area Euro (e non solo), vanno lentamente ad aumentare anche i tassi di riferimento per i clienti finali. Questo si ripercuote in interessi passivi più elevati, quando si va a stipulare un mutuo o un prestito. Ma anche in interessi attivi più sostanziosi quando si vanno a depositare dei soldi, ad esempio sui conti deposito – spiega Luca Lixi, consulente finanziario indipendente – Da questo punto di vista, il consiglio finanziario è quello di valutare l'abbinamento di questo tipo di soluzioni di breve termine ai propri obiettivi finanziari di lungo termine".
I conti deposito consentono infatti di puntare sulla sicurezza nel breve termine, grazie alla garanzia del capitale sino a 100mila euro operata dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, ma bisogna valutare bene se possano essere strumenti adeguati per finanziare i propri obiettivi di lungo termine, come il risparmio pensionistico o la creazione di un capitale per i figli. Certo è che con rendimenti tendenzialmente in rialzo, i conti deposito stanno tornando ad essere paragonabili e competitivi anche con alcuni portafogli azionari e obbligazionari.
Giusy Iorlano è giornalista professionista. Laureata presso la Luiss Guido Carli di Roma, due master, ha collaborato con numerose testate nazionali e internazionali occupandosi soprattutto di economia e finanza. Collabora da diversi anni con Milano Finanz
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