Prepagata o carta conto? Differenze e vantaggi di ogni scelta

Una carta prepagata ricaricabile, senza iban, è l’ideale quando si vuole un’alternativa sicura ai contanti e quando si fanno acquisti on line. Nella maggior parte dei casi non ha canone né costi di gestione ad eccezione delle commissioni di ricarica, che dipendono dall’offerta ma in genere variano da 1 a 3 euro, cifra che alcuni operatori richiedono per la ricarica in contanti in ricevitoria. In molte offerte il costo fisso per la ricarica è 1 euro. Può essere ricaricata entro i limiti del plafond stabiliti da contratto e non è possibile spendere più di quanto è effettivamente stato caricato, non è collegata al conto corrente ed è in questo senso più sicura della carta di credito in tante situazioni. È inoltre adatta anche a ragazzi e adolescenti perché l’uso non richiede di essere maggiorenni né di avere un conto corrente. Se serve una carta essenzialmente per fare acquisti, depositare e prelevare contanti una prepagata è più che sufficiente.

Una carta conto è invece l’ideale quando si cerca un’alternativa economica a un conto corrente di base, anche da affiancare al conto in banca tradizionale. L’iban associato alla carta apre diverse possibilità: effettuare e ricevere bonifici, domiciliare le utenze, pagare bollettini, accreditare stipendio o pensione. È come avere un altro conto corrente, tascabile, con un plafond massimo caricabile che varia molto da un’offerta a un’altra. Il tetto può essere fissato a 10.000 euro ad esempio, ma alcune carte conto arrivano a 50.000 euro di plafond. Le maggiori funzionalità della carta comportano anche qualche voce di costo in più, a partire dal canone, tenendo presente che sarà comunque inferiore al canone medio di un conto tradizionale. Se non si è interessati alle funzionalità legate all’iban può essere più conveniente una carta ricaricabile standard, se invece può servire un conto corrente alternativo e meno caro la carta conto è un’ottima opzione.