La nuova direttiva UE sulle carte prepagate anonime
24 lug 2018 | 2 min di lettura | Pubblicato da Daniela D.

La quinta direttiva europea antiriciclaggio (2018/843) ha introdotto alcune novità che riguardano anche l’utilizzo delle carte prepagate anonime, non collegate a nessun conto corrente né ad un titolare, e che avranno nuove limitazioni volte a frenare utilizzi illeciti. A questo scopo la nuova normativa abbassa anche la soglia di utilizzo di questi strumenti e li rende adatti solo ad acquisti sul territorio nazionale.
La direttiva europea del 30 maggio 2018 va a modificare le precedenti disposizioni, contenute nella direttiva 2015/849 volta a prevenire l’uso di strumenti finanziari con finalità di riciclaggio del denaro e finanziamento del terrorismo. Inserisce quindi tra i provvedimenti anche nuove restrizioni sulle prepagate anonime, regole indirizzate a un maggiore controllo e verifica della clientela e che riducono a 50 euro l’importo sotto il quale è possibile usare questi strumenti senza che il consumatore sia identificato, oltre a ridurre, in generale, le soglie massime di utilizzo. Le carte prepagate anonime ricaricabili non potranno infatti consentire operazioni mensili superiori a 150 euro, modificato in tal modo il precedente limite di 250 euro, e potranno essere utilizzate per acquistare beni e servizi solo all’interno del territorio dello Stato membro dell’Unione Europea che le ha emesse. Viene inoltre specificato che gli Stati dell’Unione Europea possono decidere, singolarmente, di non accettare l’utilizzo di carte prepagate anonime per pagamenti sul loro territorio.
Per quanto riguarda le carte anonime emesse al di fuori dell’UE, la direttiva sottolinea l’importanza per cui andrebbero utilizzate in territorio UE solo se ritenute conformi a requisiti equivalenti a quelli stabiliti dal diritto dell’Unione e aggiunge che Tale regola dovrebbe essere attuata nel pieno rispetto degli obblighi dell’Unione in materia di scambi internazionali, in particolare per quanto concerne le disposizioni dell’accordo generale sugli scambi di servizi.
L’importo massimo memorizzabile elettronicamente sulla carta è fissato a 150 euro.
L’alternativa è una carta non ricaricabile, usa e getta, che ha comunque generalmente un tetto di operatività ridotto e limita l’anonimato al momento dell’utilizzo, non all’acquisto, che è in genere registrato.
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