Gli italiani consumano meno e risparmiano di più. Ecco i dati dell'Istat
21 apr 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Eleonora D.

Nel corso del 2020, i cittadini italiani hanno destinato al risparmio una percentuale maggiore del loro reddito rispetto al passato, sebbene le loro entrate siano diminuite. Lo ha rilevato l'Istat, l'Istituto nazionale di Statistica. Accanto a una forte flessione della spesa delle famiglie per consumi finali (-10,9%), c'è stato un notevole aumento di soldi messi da parte: dall'8,2% del 2019 al 15,8% del 2020. Parallelamente, gli italiani, per la prima volta dal 2015, hanno ridotto gli investimenti in abitazioni per circa 5,5 miliardi di euro (-8,4%).
In calo il potere d'acquisto
Entrando nei dettagli, è calato il reddito familiare disponibile, inteso come la parte del denaro guadagnato nel corso dell'anno di cui le famiglie dispongono per le loro scelte di spesa o di risparmio: nel 2020 è sceso del 2,8% (-32 miliardi). Tuttavia - rileva l'Istat - "le misure di sostegno messe in atto per contrastare gli effetti economici dell'emergenza sanitaria hanno attenuato la caduta". L'Istat inoltre fa notare che il potere d'acquisto è calato del 2,6%, interrompendo la dinamica positiva che era iniziata nel 2014. È il decremento più forte verificatosi a partire dalla crisi del 2012.
I conti di chi lavora
L'impatto della crisi sull'attività produttiva ha comportato una riduzione di circa 93 miliardi (-7,3%) di euro del reddito primario (rappresenta la capacità delle famiglie di produrre reddito con l’impiego del proprio lavoro e del proprio capitale, al netto dell’intervento pubblico). I redditi da lavoro dipendente sono calati di circa 50 miliardi di euro (-6,9%), quelli derivanti dall'attività imprenditoriale di circa 40 miliardi (-12,2%); in particolare, dalle piccole imprese di loro proprietà, le famiglie hanno ricevuto 28,7 miliardi in meno di utili rispetto al 2019.
L'intervento dello Stato
Il reddito disponibile delle famiglie è stato tuttavia supportato dalle amministrazioni pubbliche attraverso rilevanti interventi di redistribuzione, per un totale di circa 61 miliardi di euro; c'è stata pure la riduzione delle imposte - per circa 4,7 miliardi (-2,2% rispetto al 2019) - e dei contributi sociali, per circa 15 miliardi di euro (-5,4%). Le prestazioni sociali sono invece aumentate di 37,6 miliardi (+9,6%), soprattutto con misure di sostegno al reddito (come la cassa integrazione guadagni, altri assegni e sussidi, contributi a fondo perduto per piccoli imprenditori e lavoratori autonomi).
Il 2021 iniziato in ripresa
I consumi tuttavia traballano ancora, sebbene all'inizio del 2021 ci sia stata una prima ripresa. Le vendite al dettaglio a Febbraio 2021 sono aumentate del 6,6% rispetto al mese precedente; mentre sono state ancora in calo del 5,7% rispetto a Febbraio 2020.
Ok i beni non alimentari
Secondo l'Istat, c'è ultimamente "un'ampia crescita congiunturale, trainata dalle vendite dei beni non alimentari, in notevole recupero rispetto ai livelli depressi degli ultimi tre mesi". Resta comunque, per il momento, "un calo marcato, sia nel settore alimentare sia in quello non alimentare".
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